Questa non è una favola come le altre, nessun personaggio fantastico, ma nemmeno abitanti del quotidiano, questa favola non ha tempo e non ha luogo, questa è la storia di Zero poeta che scrive i suoi versi in un posto dove non v’è luce, in un inesorabile nulla che ne imprigiona e divora l’ispirazione.
Zero è un cortometraggio di Andrea Zanoli, la tecnica usata è la Stop Motion Animation, la famosa animazione a passo uno, tanto cara a Tim Burton, che con i suoi Nightmare before a Christmas e La sposa cadavere ha reso al meglio, grazie a questa particolare tecnica, le atmosfere gotiche e dark da lui tanto amate ed in cui è indiscusso maestro.
Zero è un ottimo cortometraggio, tecnicamente valido, ricorda gli esordi di Burton con il suo Vincent, anche qui la poesia la fa da padrone, i versi, belli, intensi, e recitati da un’ottima voce fuori campo delimitano spazi e tempi cinematografici, aiutati da giochi di montaggio frenetici, ma di una nitidezza visiva impressionante.
Qui c’è tecnica e talento, la scelta dell’animazione non riduce l’ottimo impatto ed il coinvolgimento di questo personaggio che è metafora della vita e dello scrivere, tutto è perfettamente equilibrato, la musica, di Francesco Zavatti ed ed i Wheel of knowledge, oltre che bella e suggestiva, accompagna le immagini ed i versi senza mai sconfinare.
Ottimo cortometraggio, montaggio e dialoghi sopra la media, originale la scelta dell’animazione a passo uno, assolutamente intrigante e riuscito.