Nell’agosto del 2011 alcuni meteoriti entrano nell’atmosfera terrestre schiantandosi nei pressi di grandi città sparse per il pianeta, tra queste Los Angeles, celati al loro interno veicoli alieni che riversano nelle metropoli un esercito pronto ad una fulminea invasione che conta su mezzi tecnologicamente superiori e sull’effetto sorpresa.
Da Camp Pendleton, maggiore base dei marines della West Coast vengono inviati plotoni di soldati pronti a dar battaglia alla fanteria aliena, tra i marines che giungono nella Città degli angeli c’è Michael Nantz (Aaron Eckhart) sergente in procinto di andare in pensione che si ritrova di nuovo in mezzo al campo di battaglia di fronte ad una città devastata che sta per cadere sotto i colpi inferti dalle forze nemiche.
Nantz si unirà alla squadra guidata dal tenente in seconda William Martinez (Ramón Rodríguez) che insieme ai suoi uomini avrà il compito di raggiungere una locale stazione di polizia per procedere al recupero di un gruppo di civili e riportarli alla base entro tre ore, prima che la zona venga bombardata a tappeto dagli aerei dell’aviazione.
Raggiunta la stazione la squadra recupera cinque civili, ma mentre sta per abbandonare la zona con un elicottero, il mezzo viene abbattuto e truppa e civili superstiti si ritroveranno a dover attraversare senza appoggio aereo e a piedi una zona infestata da plotoni di alieni prima che scada il tempo e il bombardamento abbia inizio.
Il regista sudafricano Jonathan Liebesman all’attivo il prequel Non aprite quella porta: L’inizio e il prossimo Wrath of Titans sequel del recente remake Scontro tra Titani si cimenta con un vero e proprio war-movie a tutto tondo miscelando elementi sci-fi a classici bellici da grande schermo come Salvate il soldato Ryan e Black Hawk Down e puntando tutto su azione ed effetti speciali.
Liebesman però non è ne Spielberg ne tantomeno Tony Scott e il suo apprezzabile tentativo di riproporre una veste bellica tra mockumentary e reportage di guerra elementi come l’utilizzo della camera a mano che hanno decretato il successo del connazionale Neill Blomkamp e del suo ottimo District 9, in questo caso non si dimostra altrettanto efficace e il problema di fondo si palesa nell’utilizzare un eccesso di realismo nella messinscena che smorza l’effetto fantascientifico del contesto e trasforma il film in un semplice e a tratti coinvolgente film di guerra che presenta gli alieni come un nemico privo di qualsivoglia personalità.
In World Invasion: Battle Los Angeles Liebesman cita di tutto e di più, in alcune sequenze ritroviamo gli scontri a base di cloni nella nuova trilogia di Star Wars, in un altro frangente spunta una sequenza che sembra uscita dritta dall’Aliens di Cameron senza contare il finale alla Independence Day in cui il film sembra avere un guizzo dopo quasi due ore di girato che lasciano chi è in cerca dell’elemento fantastico alquanto perplesso.
Liebesman confeziona un film che di alieno ha ben poco, un corposo war-movie con personaggi intercambiabili e con un Aaron Eckhart decisamente sottoutilizzato, sembra di vedere Abrams che con il suo reboot di Star Trek voleva in realtà girare un nuovo Star Wars e Liebesman fa lo stesso solo che gira un film di guerra e ci infila gli alieni senza troppa convinzione, l’azione di certo non manca, la confezione è impeccabile e gli effetti speciali di buona fattura, ma alla fine si ha la senzazione che l’elemento fantascienza latiti, fattore che in un film che ci racconta di feroci alieni invasori non ci sembra da sottivalutare.
Note di produzione: nel cast troviamo anche Michelle Rodriguez (Machete), Michael Peña (Observe and report), il cantante Ne-Yo, Bridget Moynahan e Joey King queste ultime due madre e figlia nel family-movie Ramona e Beezus. La pellicola è ispirata agli incidenti avvenuti durante La battaglia di Los Angeles del ’42.