Stamane un centralissimo hotel della Capitale è stato la location della presentazione dell’imminente Wall Street-Il denaro non dorme mai, sequel di un classico del 1987 che ha visto all’epoca Michael Douglas vincere un Oscar per la miglior interpretazione maschile.
A presentare la nuova avventura dell’ex-squalo della finanza Gordon Gekko il regista Oliver Stone, che affronta il suo primo sequel raccontando il ritorno da ex-detenuto di Gekko in una società al collasso economico, pronto a riallacciare un rapporto che pare ormai compromesso con la figlia attraverso il suo fidanzato, un giovane intermediatore finanziario talentuoso ed idealista, aiutandolo a portare a termine una vendetta personale.
Stone sfodera un’inaspettato happy end per il finale di questa sua pellicola, un’epilogo che per molti è stato una vera sorpresa:
Questa società ha spesso vissuto sopra i propri mezzi. Nonostante tutto, nel film ho voluto guardare questa situazione con un certo umorismo: alla fine, la gente normale continua a vivere, andando avanti con fiducia. Se deve esserci una prossima bolla, io spero sia quella verde, dell’energia pulita.
A proposito del parallelo tra l’originale e questo sequel Stone specifica che l’unico elemento in comune tra i due film è Michael Douglas e il suo personaggio, per il resto si tratta di un film completamente nuovo, che si può vedere tranquillamente senza aver visto il primo:
E’ un film che rappresenta tempi nuovi, nuovi momenti, quindi non lo considero propriamente un seguito. Spero comunque che possa segnare una conclusione di un lungo periodo iniziato negli anni ’80…Comunque, non l’avrei mai girato senza gli sconvolgimenti che hanno segnato l’economia negli ultimi anni.
A proposito di alcune sequenze del film in cui si vedono delle riunioni tra le più importanti banche di Wall Street che si preparano a chiedere un imponente intervento senza precedenti da parte del governo americano, Stone ammette che molto di quello che accade in quelle riunioni sono fatti documentati figli di un’accurata ricerca e preparazione:
Rappresentarle sullo schermo ha comportato una grande responsabilità. Per girare le scene delle due principali riunioni presenti nel film abbiamo letto molto, ci siamo documentati a fondo, quindi quelle due sequenze rappresentano le cose come sono andate…
Poi Stone aggiunge qualche riflessione sul sistema economico così come è strutturato oggi e si concede un affondo sulla gestione delle banche:
Questo sistema economico è ormai diventato intrinsecamente disfunzionale, le banche sono ormai istituzioni rette da ladri che si derubano a vicenda; lasciando colare a picco il mercato, oggi avremmo forse banche più fresche, gestite con criteri diversi. Invece, oggi le banche sono in tutto e per tutto dipendenti dalla morfina periodicamente iniettata dal governo centrale.
Una delle scene più riuscite del film vede il nuovo Gekko lanciarsi, durante una conferenza per presentare il suo libro, contro il male che sta divorando il sistema economico globale, il prestito, il cancro economico del nuovo millennio:
Il mondo purtroppo è cambiato, ai tempi di mio padre era impensabile che si facesse profitto senza produrre niente, oggi invece questo è possibile. Questa situazione ha creato un’enorme illusione, visto che la gente ha iniziato a investire non per produrre, ma con l’unico scopo di fare soldi: questa, in termini biblici, si chiama usura. Nel primo film fare soldi era sexy, ma non tutti quelli che lo hanno visto sono diventati degli stronzi! Io penso che Wall Street ci penserà da sola a cambiare se stessa, visto che ormai è diventata troppo impopolare.
Sembra naturale che il discorso verta su Gekko e Michael Douglas, il regista racconta dell’importanza della figura paterna in questo sequel, mentre nel primo film c’era un rapporto tra mentore e discepolo, quello che ricorre in questo secondo film è il rapporto padre-figlio affrontato con diverse sfumature e attraverso tre diversi personaggi che interagiscono con Shia LaBeouf, Langella, Brolin e il sempre affascinante Douglas/Gekko e a proposito di quest’ultimo a Stone viene chiesto come mai l’ambiguità e il carisma da Lato oscuro di questo personaggio non abbia perso appeal con il tempo:
In parte ciò è dovuto al fascino che Michael Douglas ha saputo dare al personaggio, il suo sorriso cinico, da rettile. Gekko è un vincente, e l’America ama i vincenti. Lo vediamo uscire di prigione che ha toccato il fondo, non è più nessuno, scrive un libro contraddicendo tutto ciò in cui ha sempre creduto, va controcorrente comprando azioni quando gli altri vendono, e costruisce la sua fortuna con dei soldi rubati. Non so se abbia un cuore, probabilmente anche le cose positive che fa per lui sono un investimento.
Stone conclude con un messaggio positivo e una nota di speranza come il finale del suo film:
…spero davvero che questo tipo di capitalismo predatorio, che opprime l’essere umano, sia alla fine. Quella bolla che si vede in una scena del film, che si allontana dirigendosi verso qualcosa che sta più in là, vuole simboleggiare proprio questo. La società americana è ormai ingolfata dall’avidità, un cambiamento è necessario.
Wall Street-Il denaro non dorme mai sarà nelle sale dal 22 ottobre 2010, se volete QUI la nostra recensione in anteprima.