La mitologia burtoniana si dipana in questi sei minuti scarsi, da non perdere, perchè questo Vincent, cortometraggio di Tim Burton datato 1982 contiene in se tutta l’essenza dark e goticheggiante di questo tenebroso Peter pan.
Già dalle prime immagini si intuisce che la tecnica usata, lo Stop motion,o animazione a passo uno, tecnica ormai obsoleta, ma carica di suggestioni e fascino che ha in Ray Harryhausen e in capolavori come King Kong (1933) o Il risveglio del dinosauro (1953) il picco di qualità tecnica e artistica , riesce a trasmettere quell’atmosfera da romanzo gotico che una tecnica d’animazione più tradizionale non riuscirebbe a fare. e cosa più importante, nella versione originale è lo stesso Vincent Price, la voce narrante.
Il mondo di Burton che si svilupperà poi nei vari Nightmare before a Christmas, La sposa cadavere o Beetlejuice è racchiuso in questa mini-fiaba narrata in rima, dove già dal titolo, è chiaro il riferimento al suo attore preferito, Vincent Price, vera icona dell’horror made in England e protagonista di capolavori divenuti cult inarrivabili, come L’ abominevole Dr. Phibes, La maschera di cera o L’esperimento del dottor K, quest’ultimo, originale racconto fanta-horror poi riletto e reinterpretato visivamente ne La mosca dal geniale David Cronenberg, Burton onorerà poco prima della sua morte il suo attore preferito con un cameo nel fiabesco Edward mani di forbice.
Vincent è un gioiello di tecnica e di contenuti, l’atmosfera retrò, gli omaggi al cinema horror della Hammer, ai classici monster movies della Universal, e oltre al già citato Vincent Price burton omaggia un’altro suo idolo, stavolta letterario, il poeta Edgar Allan Poe, re della poesia gotica.
Vincent Malloy, il protagonista di questo racconto, vuole essere Vincent Price, ama i mostri e desidera vivere in un racconto di Poe, non vi ricorda nessuno? Che questo corto sia autobiografico è fuor di dubbio, ma chi ama questo artista dalla fantasia sfrenata non potrà non riconoscerlo nel piccolo Vincent, che si inventa incubi e storie macabre per nascondersi da un mondo trioppo colorato per lui, ma la madre costantemente lo riporta alla realtà, ma quando si è freak nell’animo, la fantasia si rivela strumento di fuga e stupefacente mezzo espressivo..