Dopo aver annunciato i film italiani in concorso all’edizione numero 73 della Mostra del Cinema di Venezia, è il momento di concentrare la nostra attenzione sugli altri titoli in concorso.
Inclusi le tre italiane, sono venti le pellicole in lizza per la conquista del Leone d’Oro. Tra queste l’atteso ritorno di Terrence Malick con il doc Voyage of Time, raccontato da Brad Pitt e Cate Blanchett, il nuovo film Les beaux jours d’Aranjuez di Wim Wenders e On the Milky Road del serbo Emir Kusturica con la nostra Monica Bellucci. Pellicole di tutto rispetto.
Ma non dimentichiamoci di Jackie del cileno Pablo Larraín, con Natalie Portman nei panni dell’ex first lady Jackie Kennedy; il dramma fantascientifico Arrival del canadese Denis Villeneuve con Amy Adams e Jeremy Renner; The Light Between Oceans di Derek Cianfrance, il regista statunitense di Blue Valentine e Come un tuono, con Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz; Une vie del francese Stéphane Brizé, già autore de La legge del mercato, con Yolande Moreau in un adattamento del romanzo di Guy de Maupassant; la commedia nera horror The Bad Batch di Ana Lily Amirpour, regista statunitense di origini iraniane conosciuta per il suo primo lungometraggio di vampiri A Girl Walks Home Alone at Night; il film d’apertura della Mostra La La Land di Damien Chazelle, musical con Emma Stone e Ryan Gosling. E ancora: Nocturnal Animals di Tom Ford, con Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Armie Hammer, Kim Basinger e Aaron Taylor-Johnson; il western thriller Brimstone dell’olandese Martin Koolhovencon Dakota Fanning e Guy Pearce;
Menzione d’onore per Paradise del maestro russo Andrei Konchalovsky, che torna a Venezia dopo aver vinto il Leone d’argento due anni fa con Le notti bianche di un postino; segue il dramma ambientato poco dopo la prima Guerra mondiale Frantz del francese François Ozon; la produzione franco-cilena El Cristo ciegodi Christopher Murray; La región salvaje del messicano Amat Escalante; The Woman Who Left del filippino Lav Diaz; El Ciudadano Ilustre degli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat.