A guidare la giuria della settantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, in partenza tra due giorni, sarà Bernardo Bertolucci. E Venezia, per omaggiarlo, gli dedica il documentario “Bertolucci on Bertolucci”. Lui lo ha visto dieci giorni fa, e afferma che gli ha provocato un lieve stato di shock. Non sa, però, come giudicarlo. In fondo, afferma, “Sono sempre io che parlo per quasi due ore. La prima reazione è stata: tagliatene metà”.
Poi, la lucida analisi: “Sfido chiunque a rivedere se stesso in una lezione di cinema che per me è una spietata macchina del tempo che porta lo spettatore avanti e indietro. Mi sono visto a 22 anni, a 50, a 25, a 70 senza soluzione di continuità. Inevitabile qualche soprassalto, ma siccome bisogna ricordarsi di essere ironici su se stessi, devo dire che la successione delle mie cravatte, nel tempo, quella mi è piaciuta””.
Il documentario è a cura di Luca Guadagnino e Walter Fasano e sarà trasmesso sabato nella sezione Venezia Classici. Intanto, Bertolucci si prepara a due settimane ricche di impegni. Quella di Venezia sarà senza dubbio un’esperienza importante e in qualità di Presidente della Giuria, il regista nutre enormi aspettative:
Sono molto curioso. Sulla carta, quello di Alberto Barbera è un programma che ha la sua forza nei rischi che prende. In giuria cercherò di trovare una bella armonia. Sono tutte persone che rispetto molto. Andrea Arnold ha fatto un film bellissimo, Fish tank, in cui per la prima volta ho visto Michael Fassbender. Alcuni giurati mi sono cari: Sakamoto e Carrie Fisher per esempio. Carrie non la vedo da anni. Sua madre è Debbie Reynolds, suo padre Eddie Fisher, sua madrina Liz Taylor anche se aveva rubato suo papà a sua mamma. La ricordano tutti come la principessa Leila di Star Wars ma poi è diventata una bravissima scrittrice. E bello anche ritrovare Ryuichi Sakamoto, che ha scritto la musica di tre dei miei film. Il cinema è così: finito il lavoro ci si saluta come per vedersi all’indomani, poi passano decenni.
Bertolucci a Venezia anche dopo l’assegnazione del Leone d’Oro, poi assisterà al ritorno in sala de “L’ultimo imperatore” in versione 3D.