Ottava giornata per la sessantanovesima edizione del Festival di Venezia, anche oggi sono due i film in concorso nella Selezione ufficiale, il drammatico sull’eutanasia Bella addormentata di Marco Bellocchio e la comedy americana a tinte crime Spring Breakers di Harmony Korine.
BELLA ADDORMENTATA con Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio
Tutto si svolge, in vari luoghi d’Italia, in sei giorni, gli ultimi di Eluana Englaro, la cui vicenda resta sullo sfondo. Personaggi di fantasia dalle diverse fedi e ideologie le cui storie si collegano emotivamente a quella vicenda, in una riflessione esistenziale sul perché della vita e della speranza malgrado tutto. Un senatore deve scegliere se votare per una legge che va contro la sua coscienza o non votarla, disubbidendo alla disciplina del partito, mentre sua figlia Maria, attivista del movimento per la vita, manifesta davanti alla clinica dove è ricoverata Eluana. Roberto, con il fratello, è schierato nell’opposto fronte laico. Un “nemico” di cui Maria si innamora. Altrove, una grande attrice cerca nella fede e nel miracolo la guarigione della figlia, da anni in coma irreversibile, sacrificando così il rapporto con il figlio. Infine la disperata Rossa che vuole morire, ma un giovane medico di nome Pallido si oppone con tutte le forze al suo suicidio. E contro ogni aspettativa, alla fine del film, un risveglio alla vita…
Il film nasce da una fortissima emozione (e stupore) per la morte di Eluana Englaro. Sentivo anche però che questa partecipazione rischiava di limitare la mia immaginazione, sentivo che era necessario dilatare l’orizzonte… Ho aspettato due anni e così sono nate altre storie non estranee alla storia di Eluana eppure indipendenti, che “pescavano” in un tempo lontano, il tempo di tutta la mia vita, l’infanzia, l’adolescenza, la famiglia, l’educazione cattolica, il compromesso della politica, i principi morali, l’importanza della coerenza alle proprie idee, il rifiuto di arrendersi di fronte a una vita in pericolo che conserva però tutte le potenzialità per riprendersi, per rinascere. Senza Eluana che muore non ci sarebbe Bella Addormentata, che si risveglia.(Marco Bellocchio)
SPRING BREAKERS con James Franco, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Heather Morris
Quattro studentesse sexy pensano di trovare i soldi per le loro vacanze di primavera rapinando un fast food. Ma questo è solo l’inizio. In una notte di pazzie, vengono arrestate a un posto di blocco per detenzione di droga. Ubriache e con addosso solo il bikini, le ragazze sono portate dal giudice, ma vengono rilasciate grazie alla cauzione pagata da Alien, un criminale del posto dal cuore tenero che le prende sotto la sua protezione e fa vivere loro una indimenticabile vacanza di primavera.
Per gli eventi fuori concorso in programma oggi vi segnaliamo il dramma O Gebo e a Sombra, il nuovo film del cineasta portoghese Manoel de Oliveira tratto da una pièce del 1923 di Raul Brandão.
O GEBO E A SOMBRA con Michael Lonsdale, Claudia Cardinale, Jeanne Moreau, Leonor Silveira, Ricardo Trêpa, Luís Miguel Cintra
Sul finire del XIX secolo, nonostante l’età e la stanchezza, Gebo continua l’attività di contabile con cui mantiene la famiglia. Vive con la moglie Doroteia e la loro nuora Sofia ma è l’assenza del figlio Joao a occupare i pensieri di tutti. Gebo ha nascosto alla moglie che il figlio Joao si è dato alla macchia dopo essersi reso responsabile di alcune azioni poco onorevoli. L’ignara Doroteia attende con speranza che Joao possa un giorno fare rientro a casa mentre in Sofia l’attesa si mischia alla paura. Quando Joao si ripresenta all’improvviso, ogni cosa cambia e prende una piega differente. Mentre Doroteia crede che il suo ritorno sia un bene, Gebo non si fa illusioni e decide di non nascondere la quantità colossale di denaro che sta custodendo per conto della compagnia per cui lavora.
L’idea per questo film nacque quando un amico mi chiese di fare un fi lm sui poveri. Sì, l’idea era buona, ma non è facile fare un film sui poveri. Mi venne in mente Aspettando Godot di Samuel Beckett, un dramma sul quale molti intellettuali hanno discusso. José Régio, un critico sempre lungimirante, aveva visto in Il gobbo e la sua ombra, l’opera di Raul Brandão, un’anticipazione di Aspettando Godot di Beckett. Sono così ritornato a Il gobbo e la sua ombra di Brandão perché, pur essendo del secolo scorso, si adatta bene alla nostra attuale situazione, sotto il punto di vista etico ed economico, senza preconcetti. Anzi, rimane contemporaneo e universale. Inoltre, non è la prima volta che la Francia è l’ambientazione dei miei film. Il film è in francese. Sono un grande ammiratore di quel paese dove fu inventato il cinematografo che ha dato vita a tante opere d’arte, essenziali oggi e per il futuro, credo. Come ha detto il grande regista messicano Arturo Ripstein: “Il cinema è lo specchio della vita”. Oltre a dare un riconoscimento alla Francia in quanto paese di quell’invenzione, ho anche un debito personale verso i critici francesi che accolsero il mio primo film al quinto congresso dei critici cinematografici a Lisbona nel 1931. (Manoel de Oliveira)
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