Poche ore ci separano dall’assegnazione dell’ambito Leone d’oro di questa sessantottesima edizione del Festival di Venezia, che si avvia alla conclusione dopo una carrellata di divi e film che sembra, con l’eccezione di Cristina Comencini, la Bellucci e Madonna, aver accontentato l’esigente platea di addetti ai lavori presenti alla kermesse, anche se quest’anno non sono mancate le canoniche polemiche di rito e qualche sonoro fischio.
Pare che in queste ultimi giorni ci sia stata un bel pò di maretta in cima alla classifica dei favoriti, dopo naturalmente i pronostici pre-proiezioni e l’aggiunta di nuovi titoli presentati in questi ultimi giorni. Così scopriamo che il super-favorito della prima ora Cronenberg e il suo A Dangerous Method perde posizioni in favore del Faust del russo Aleksander Sokurov che si piazza in cima alla classifca dei candidati per la vittoria finale, con un paio di diretti avversari di caratura, come l’applauditissimo A Simple Life del cinese Ann Hui e un candidato dell’ultim’ora, il nerissimo e pulp Killer Joe del veterano William Friedkin, che sfoggia un inedito Matthew McConaughey in versione truce killer prezzolato. Alla rosa dei favoriti noi aggiungiamo anche i veterani Todd Solondz (Dark Horse) e Polanski (Carnage) che potrebbero riservare qualche sorpresa.
Visto che come avrete notato nel terzetto di favoriti non c’è nessun italiano, pare che potrebbe pensarci Gabriele Spinelli, protagonista de L’ultimo terrestre di Pacinotti a risollevare le sorti del tricolore con il Premio Marcello Mastroianni che ricordiamo nato per premiare attori emergenti, anche se Spinelli dovrò fare i conti la talentuosa Juno Temple co-protagonista nel Killer Joe di Friedkin, che pare si sia piazzata in pole position.