La sessantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia si avvia verso il gran finale e già cominciano a circolare le prime quote sui papabili al Leone d’oro, in pole position Black Swan di Aronofsky seguito a brevissimo dal Somewhere di Sofia Coppola.
Applausi ieri hanno seguito la proiezione di Noi credevamo di Mario Martone, terzo film italiano in concorso che rivisita quattro episodi del Risorgimento italiano, prima della proiezione è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di Vassallo primo cittadino di Pollica, location del film di Martone:
Noi credevamo è un film tragico, catartico, che spero produca nei giovani qualcosa e tolga al Risorgimento quell’aspetto imbalsamato.
Ieri tra le proiezioni anche lo sperimentale Promises written in water del regista ed attore Vincent Gallo, sembra che Gallo sia stato latitante in questi giorni dopo il passamontagna indossato al suo arrivo e aver disertato la conferenza stampa di Essential Killing il film di Jerzy Skolimowski di cui è protagonista, l’attore ha deciso di annullare anche la conferenza stampa di Promises written in water.
Oggi in concorso Attenberg della regista greca Athina Rachel Tsangari e il francese Venus noire di Abdellatif Kechiche, mentre per gli eventi speciali previsto The Town di Ben Affleck, l’attore torna dietro la macchina da presa dopo l’ottimo Gone baby gone e nel cast schiera le star da piccolo schermo Blake Lively di Gossip Girl e Jon Hamm di Mad Men, il film ad episodi di Bellocchio Sorelle mai e in attesa del suo 13 assassins presentato in concorso, l’ecclettico Takashi Miike presenta Zebraman, una sorta di Fantozzi giapponese si aggira nottetempo per la città mascherato come il suo supereroe preferito imbattendosi in alcuni alieni, che come ne L’invasione degli ultracorpi si preparano a soggiogare il genere umano. (foto Zimbio)
Programma completo 8 settembre.