Polemiche anche sulla retrospettiva dedicata quest’anno dalla Mostra del Cinema di Venezia alla commedia italiana anni’80, iniziativa nata con l’intento di ridare dignità ad un filone da sempre snobbato dalla critica ufficiale, ma che ha portato in sala milioni di spettatori e creato schiere di cultori.
L’ultima nota polemica e del reuccio dei cinepanettoni Massimo Boldi, che ha voluto far notare ai selezionatori della Mostra alcune imperdonabili dimenticanze tra cui il suo film Fratelli d’italia che vanta numerosi record tra incassi al botteghino e passaggi televisivi e altri film che secondo Boldi avrebbero meritato di essere inseriti nella retrospettiva e a cui l’attore ha dato un contributo rilevante, tra questi il campione d’incassi con la coppia Montesano/Verdone I due carabinieri.
Il tono di Boldi è più improntato ad una certa delusione e rammarico che alla provocazione, l’attore che era stato invitato in occasione della proiezione odierna de Il ragazzo di campagna che lo vedeva in un ruolo minore, ha preferito non accettare l’invito per lasciare spazio al vero protagonista del film che secondo Boldi è Renato Pozzetto.
Quello che non capisco è questa mancanza di coerenza: che cosa diranno quando non ci saremo più, che Boldi era un povero stupido? Non credo sia giusto, non credo sia vero: è un personaggio, ancora vivo, che al cinema ha dato tanto e ancora dà tanto…E’ semplicemente una questione di chiarezza e credo sia doveroso per me, personaggio ancora amato dal pubblico, anche quello dei giovanissimi, fare presente che c’è una certa parte di cinema italiano che sta tentando di relegarmi. E’ un fatto di casta, essendo uscito da una certa èlite non vengo più preso in considerazione, ma viviamo in un paese libero e i riconoscimenti dovrebbero essere giusti per tutti. (fonte Iris Press)