Ieri ha chiuso i battenti la sessantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia che ha visto trionfare Sofia Coppola, che era tra i favoriti con il suo Somewhere e conquistare ben due premi, un Osella per la miglior sceneggiatura e un Leone d’argento per la miglior regia, lo spagnolo Alex de la Iglesia una delle sorprese di questa edizione con il suo Balada triste de trompeta.
La vera sorpresa in realtà c’è stata con l’assegnazione della Coppa Volpi all’emergente Ariane Labed, attrice e ballerina greca che in Attenberg di Athina Rachel Tsangari interpreta Marina una ragazza che vive con il padre architetto malato terminale tra i resti di una comunità una volta fulcro economico, ma oggi sperduta nel nulla. Marina ha un’amica e rivale che gli impartisce lezioni di educazione sessuale che la ragazza troverà modo di applicare ben presto con l’arrivo di un forestiero in città.
La Labed nasce in Grecia nell’84 da genitori francesi e passa la sua infanzia tra Germania, Francia e appunto la Grecia dove esordisce in teatro, tra i suoi lavori un allestimento del Faust, il film Get over it del 2006 basato sul mito greco di Fedra e un’esperienza come ballerina ed attrice in Francia con la compagnia teatrale Lesgensd’ enface.
Per la miglior interpretazione maschile ha vinto uno dei nomi che già circolavano da qualche giorno, cioè l’attore e regista Vincent Gallo presente al Lido con due film in concorso, il suo Promises written in water che lo vede regista e interprete ed Essential killing di Jerzy Skolimowski che gli ha permesso appunto di conquistare la Coppa Volpi come miglior attore, che Gallo in vena di eccentricità non ha ritirato personalmente, nonostante Skolimowski salito sul palco in sua vece lo abbia invitato più volte ad unirsi a lui.
L’eclettico Gallo che ricordiamo oltre che attore e regista è anche musicista, pittore e modello sfoggia un solido background indy, ruoli in Quei bravi ragazzi di Scorsese e Fratelli di Abel Ferrara e quattro pellicole da regista, due cortometraggi, l’opera prima del 1998 Buffalo ’66 che lo vede anche interprete accanto a Christina Ricci e appunto Promises written in water film indipendente selezionato quest’anno per la Mostra,
Gallo conquista la Coppa Volpi con un ruolo difficile ed intenso, in Essential Killing è un afgano che non proferisce parola e sordo a causa di un’esplosione, che catturato verrà portato in un centro di detenzione europea come sospetto terrorista, ma durante il trasferimento riuscirà a fuggire trovandosi braccato in un luogo sconosciuto, freddo e inospitale dove potrà contare solo sul suo istinto di sopravvivenza.