Dalla Mostra del cinema di Venezia dopo il caso Avati ecco un altro regista che polemizza sui tanto discussi metodi di selezione per i film in concorso al Lido, a lamentarsi è Luigi Capuano che afferma di avere un conto aperto con la Mostra dai tempi del suo film La guerra di Mario, allora secondo il regista snobbato dalla selezione ufficiale come accaduto anche stavolta per il suo ultimo film L’amore buio.
Il regista napoletano si è dovuto accontentare per la sua pellicola di una sezione collaterale, l’autonoma Giornate degli autori, da dove Capuano palesemente indispettito dall’ennesima esclusione non usa certo mezzi termini per descrivere il suo pensiero sull’organizzazione della prestigiosa rassegna:
La selezione ufficiale del Festival mi ha snobbato: credo la gestione della Mostra soffra di incompetenza e insensibilità, di fatto non capiscono un c…o.
L’amore buio racconta della vittima di uno stupro e di uno dei suoi violentatori che ha confessato il crimine facendo arrestare i suoi complici, Capuano è molto amareggiato e descrive un panorama festivaliero desolante:
Tempo fa ho realizzato un film nascosto, di cui neanche voglio dire il titolo, che mandai ai vari festival italiani, da Venezia a Roma, passando per Torino, ma non avendo una produzione dietro e nessuna distribuzione non mi hanno mai risposto…questa è la situazione culturale di questo paese, allo sbando da quando è morto Pasolini. (fonte IGN)