La sessantasettesima Mostra del cinema di Venezia ha aperto ufficialmente i battenti, ieri in serata la madrina, un’emozionatissima Isabella Ragonese, ha dato il via alla cerimonia d’apertura, presenti il presidente Giorgio Napolitano e consorte che dopo il film d’apertura Black Swan di Darren Aronofsky, accolto a fine proiezione da un lungo applauso che ha accompagnato i titoli di coda, si sono voluti complimentare personalmente con i protagonisti presenti in sala, gli attori Natalie Portman e Vincent Cassel. Atmosfera decisamente diversa alla gremitissima proiezione stampa dove il rumoroso parterre di giornalisti ha stroncato e fischiato la pellicola.
Affollato anche il red carpet per la giornata inaugurale, al Lido approda Tarantino con giuria al seguito che reincontra il suo pupillo Robert Rodriguez con cappello da cowboy d’ordinanza e affiancato da una radiosa Jessica Alba, tra le guest in passerella oltre al regista Darren Aronofsky e ai due protagonsti di Black Swan Portman e Cassel anche Lino Banfi, Carla Fracci, Joe Champa, Carlo Verdone e Manuela Arcuri.
Sembra che l’attesa prima mondiale di Machete abbia dato i suoi frutti, la pellicola ha diviso nettamente la stampa tra molto divertiti e decisamente annoiati, ma questo era prevedibile considerando il look da B-movie e lo stile fracassone della pellicola che di certo avrà irritato non poco una parte della critica ufficiale presente al Lido.
Oggi in cartellone e in concorso La pecora nera, opera prima dell’attore romano Ascanio Celestini che racconta la malattia mentale e l’odissea tra fantasia e realtà di un paziente di un manicomio, Miral di Julian Schnabel storia di solidarietà nella Gerusalemme del ’48 e il giapponese Noruwei no mori (Norwegian Wood) di Anh Hung Tran, rarefatta storia d’amore che racconta le peripezie emotive di un giovane studente nella Tokio di fine anni ’60.