Penultima giornata del Festival di Venezia, il TotoLeone impazza, per i pronostici esclusi i quattro italiani per il Leone d’oro, nella pole position fa capolino anche Michael Moore e il suo Capitalism: a love story, mentre Margherita Buy (Lo spazio bianco) e Viggo Mortensen (The Road) i papabili come miglior interpreti, intanto ieri Capotondi e Akin convincono la stampa.
Dopo La sposa turca il regista Fatih Akin passa a un registro più leggero e parla della problematica gestione di un ristorante ad Amburgo da parte di due fratelli di origine greca.
Sentivo di dovere un film a questa città…a prima vista potrebbe sembrare una sceneggiatura più semplice rispetto ai miei film precedenti-puntualizza il regista accolto con un’ovazione alla conferenza stampa-ma in realtà è davvero più complicato creare umorismo che mettere in scena un dramma.
Anche per Giuseppe Capotondi e il suo La doppia ora, quarta e ultima pellicola italiana selezionata per il concorso ufficiale, ieri ottima accoglienza, la storia racconta di una coppia, Sonia e Guido, che durante una gita romantica in una villa fuori città diventa ostaggio di una banda di rapinatori, il sequestro finirà con il ferimento di Sonia e la morte di Guido, ma la trama prenderà inaspettatamente un’insolita connotazione sovrannaturale
Una storia d’amore – la definisce l’esordiente regista – venata di mistero. E anche se il film ha una costruzione di genere, con elementi presi a prestito dal noir, il melodramma e il thriller, la sua forza deriva dai conflitti che si agitano dentro l’anima dei due protagonisti.
Oggi invece per i film in concorso è la volta di Lola di Brillante Mendoza molto atteso dalla stampa, del terzo episodio della saga di Tsukamoto Testsuo: The Bullet Man e fuori concorso un altro horror, The Hole del regista americano Joe Dante.