1988, il neo-laureato al prestigioso MIT Matt Franklin (Topher Grace) a causa del suo carattere perennemente indeciso e una paura di sbagliare che lo affligge dall’adolescenza, si ritrova a buttar via una solida carriera da ingegnere per lavorare in una videoteca di un centro commerciale, in attesa che un’illuminazione non si sa da dove e non si sa come, venga giù dal cielo ad illuminarne una confusione esistenziale cronica.
Anche a Wendy (Anna Faris), sorella gemella di Matt non va meglio, aspirante scrittrice la ragazza è fidanzata con una testa vuota con cui sta per andare a convivere e che sa in cuor suo potrebbe per sempre tarparle le ali e costringerla a rinunciare alla sua passione per la scrittura che l’ha spinta a fare domanda per un master in Inghilterra, presso la prestigiosa università di Cambridge.
Barry Nathan (Dan Fogler) è il miglior amico di Matt che perde il suo lavoro di venditore di automobili presso un concessionario di auto di lusso e si ritrova senza un lavoro e senza prospettive.
I tre amici decideranno di passare una notte brava per dimenticare i loro problemi almeno fino al sorgere dell’alba, Barry ruberà una Mercedes del suo ex-datore di lavoro e si imbottirà di cocaina, Matt si fingerà impiegato in una prestigiosa azienda per poter uscire con Tori Fredreking (Teresa Palmer), la ragazza dei suoi sogni per cui ha una cotta sin dal liceo e infine Wendy si troverà di fronte ad una proposta di matrimonio, che la costringerà a fare una scelta tra la sua passione per lo scrivere e un uomo a cui vuole bene, ma che potrebbe col tempo arrivare ad odiare.
Il regista canadese Michael Dowse confeziona una divertente comedy che prova a miscelare, non senza difficoltà suggestioni anni ’80, romance e qualche gag e pur non toccando in coinvolgimento vette eccelse riesce a regalare qual e là malinconiche reminiscenza adolescenziali che gli ultratrentenni non potranno non apprezzare e grazie ad un quartetto di giovani oltremodo talentuosi, il risultato nel complesso si attesta sul godibile, anche se a tratti si percepisce un eccesso di politically correct anche là dove sembra si puntasse a ben altro.
In Take Me Home Tonight ogni personaggio/interprete ricopre un ruolo ben preciso da cui non si distacca mai, Fogler si occupa del versante comico con qualche esilarante gag a base di cocaina e sesso promiscuo, la coppia Topher Grace/Teresa Palmer di quello romance con tutti i clichè del caso e infine Anna Faris è quella con il personaggio meno delineato ed incerto, ed è un vero peccato conoscendone la verve vederla così defilata.
Take Me Home Tonight nonostante gli evidenti limiti resta comunque un’opera godibile da fruire tutta d’un fiato, con una colonna sonora ad hoc per una volta ben equilibrata e con hit piuttosto azzeccate, insomma senza dubbio gradevole anche se non memorabile.
Nelle sale a partire dal 23 settembre 2011
Note di produzione: il soggetto del film è dell’attore Topher Grace, nel cast Michelle Trachtenberg in versione goth e un irriconoscibile Michael Biehn, il film ha avuto problemi con la censura per la rappresentazione su schermo dell’uso di droghe.