Da X-Men a La Mosca: 10 film con mutanti e mutazioni

Mercoledì scorso è approdato nei cinema italiani il prequel X-Men: L’inizio, quinto film dedicato alla squadra di super-mutanti della Marvel creati dalla coppia di artisti del fumetto Stan Lee/Jack Kirby e noi cogliamo l’occasione per stilare una classifica ad hoc che raccolga, spaziando il più possibile film che hanno per protagonisti mutanti o vittime di qualche mutazione genetica che sia spontanea, indotta o subita.

Naturalmente nella nostra classifica non poteva mancare il cinema di Cronenberg di cui abbiamo scelto l’inquietante remake La mosca, ma il regista ha dato il meglio di se anche nel cult Videodrome piuttosto che in ExistenZ, ma chi fa la parte del leone è senza dubbio la saga cinematografica dei mutanti Marvel, ancora in pieno divenire e con tre posizioni occupate per un totale di cinque pellicole che hanno portato su grande schermo i supereroi in una dimensione adulta e problematica piuttosto intrigante.

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Bryan Singer: operazione thriller

Con quel meccanismo perfetto che è stato I soliti sospetti ha lanciato l’allora poco conosciuto Kevin Spacey e dimostrato un istinto naturale per il thriller, con gli X-men e Superman ha dato spessore e nuovo vigore intellettuale ai cinefumetti, e con Operazione Valchiria affronta la storia girando il suo primo thriller nazista.

Bryan Singer nasce a New York City (USA) il 17 Ottobre 1965, stabilitosi nel New Jersey con la famiglia, passa l’infanzia girando filmini in super 8 e dimostrando da subito grande passione per il cinema.

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Hugh Jackman: carisma da kolossal

Il fascino di questo attore australiano che proviene dai palcoscenici del musical, è innegabile, una fisicità che ne fa accattivante seduttore, che si tratti di film in costume o spettacolari cinefumetti il carisma che ne delinea le interpretazioni è palese, poi la gavetta in teatro e l’umiltà che lo contraddistingue completano il ritratto di un grande e talentuoso professionista.

Hugh Jackman nasce a Sidney (Australia), il 12 Ottobre 1968, padre ragioniere, madre casalinga, ultimo di cinque figli, la madre l’abbandona a soli otto anni, lasciandolo col padre e con i nonni, con i quali il piccolo Hugh passa l’infanzia.

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