Captain EO, il corto sci-fi con Michael Jackson

Per lo spazio dedicato ai cortometraggi quest’oggi rispolveriamo Captain EO, progetto realizzato appositamente nel 1986 come attrazione 3D dei parchi a tema della Disney e che oltre al protagonista interpretato da Michael Jackson e all’attrice Anjelica Huston in veste di villain, vedeva riunito un team creativo di altissimo profilo con Francis Ford Coppola alla regia, George Lucas in veste di produttore esecutivo e la fotografia affidata al premio Oscar Vittorio Storaro.

Il corto ha il formato della space-opera in miniatura costruita però con tutti i crismi del videoclip musicale di taglio cinematografico, vedi il precedente Thriller e il successivo Remember the time singolo tratto dell’album di Jackson Dangerous, il look è piuttosto kitsch, in stile Howard il papero tanto per intenderci e miscela effetti visivi e miniature utilizzati nel capolavoro di Lucas Star Wars, riprese in 3D, animatronica, animazione in stop-motion e burattini in stile Muppets.

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Oscar 2011, Miglior fotografia: chi vincerà

Ancora Oscar 2011 e ancora una statuetta tecnica, stavolta ci occupiamo della prestigiosa categoria per la miglior fotografia.

Prima di lasciarvi alla cinquina di candidati per quest’anno, che trovate subito dopo il salto, vi ricordiamo che l’italiano Vittorio Storaro ha vinto la prestigiosa statuetta per tre volte negli anni ’80 con Apocalypse Now (1980) Reds (1982) e L’ultimo imperatore (1988) e che anche la scorsa edizione della cerimonia porta il nome di un altro italiano, il calabrese Mauro Fiore vincitore per il kolossal Avatar.

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Oscar 2010 Migliore fotografia, chi vincerà?

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Altro giro, altra corsa proseguiamo con il Toto-Oscar occupandoci di una categoria tecnica, la migliore fotografia rappresentante di un aspetto vitale nella realizzazione di un’opera cinematografica.

La figura premiata, il direttore della fotografia, crea in simbiosi con il regista il look del film, dandogli un’impronta visiva peculiare che è parte imprescindibile del processo creativo, proprio perchè ne rispecchia gi intenti visivi.

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65ma Mostra del Cinema: il punto

A pochi giorni dall’epilogo della 65ma Mostra del Cinema di Venezia, non ci sembra prematuro tracciare un primo bilancio senz’altro positivo della rassegna tacciata da più parti di proporre fin troppe produzioni nostrane. Premesso che secondo noi non importata la provenienza di questa o quella pellicola, quanto la qualità delle stesse, riteniamo che si possa affermare senza ombra di dubbio come l’edizione di quest’anno, confermi una netta ripresa del cinema italiano.

Dopo una lunga malattia, lo stato di convalescenza sembra quasi superato, se si proseguirà in questa direzione è possibile profetizzare un futuro roseo. I prodromi di un ritorno alla ribalta delle nostre pellicole era riscontrabile già al Festival di Cannes, con il successo di Gomorra e Il Divo, dal Lido di Venezia è arrivata l’ulteriore conferma che quelli di Cannes, non erano casi isolati. Nonostante gli inevitabili pareri contrastanti della critica e del pubblico, nessuna delle pellicole in gara ha deluso le premesse e anche se il Leone d’Oro non venisse assegnato a nessuna di esse, un prestigioso obiettivo lo si sarebbe comunque raggiunto: quello di riportare il nostro Cinema verso il raggiungimento dei fasti di un tempo.
Intanto la rassegna si snoda tra i passato e il futuro, ieri si è discusso del passaggio al digitale con l’obiettivo di convertire entro un periodo accettabile tutte le sale italiane: ”La transizione al digitale per le sale cinematografiche italiane e’ un passaggio importante che va affrontato in modo concreto e veloce, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico”, ha dichiarato Paolo Protti, presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, al convegno organizzato da Microcinema dal titolo: ”Il punto sul digitale: flessibile, interoperabile, sostenibile”.

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