Il terzo lungometraggio tratto della saga Millenium riprende la fila esattamente dalla fine del secondo capitolo, subito dopo lo scontro tra Lisbeth e Zalachenko gli altarini sembrano ormai pronti a venire alla luce, e questo rende molto nervosa l’organizzazione, la famigera Sezione Speciale Analisi (SAPO), che Lisbeth (Noomi Rapace) potrebbe contribuire con la sua testimonianza a smantellare.
Sembra che il fatto che la coriacea ragazza sia bloccata in un letto d’ospedale in gravi condizioni, non contibuisca affatto a calmare le acque, Lisbeth è nello stesso ospedale di Goteborg dove si trova ricoverato anche Zalachenko che non ha alcuna intenzione di veder saltare la sua copertura.
Così gli ormai rodati meccanismi che in questi anni hanno reso inattendibile Lisbeth trasformandola in una pericolosa hacker sociopatica allo scopo di coprire le nefandezze del padre, preziosa fonte d’informazioni per i servizi segreti, si metteranno nuovamente un moto, smuovendo alti ranghi delle istituzioni affinchè la pericolosa testimone venga, grazie ad una perizia psichiatrica pilotata e ad un’accusa di tentato omicidio, trasferita in un’idonea struttura detentiva.
Fortuna che all’esterno Lisbeth può sempre contare sull’appoggio del combattivo giornalista investigativo Mikael Blomqvist (Michael Nyqvist), che ha tutta l’intenzione di trasformare il caso in una bomba mediatica capace di far tremare le istituzioni governative, qualche vecchia conoscenza e anche sulla parte ancora pulita di quel governo che ha contribuito con macchinazioni ed insabbiamenti a devastarne l’adolescenza.
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