Natale è archiviato e a regali scartati e cenone consumato possiamo proporvi una delle nostre classifiche speciali, stavolta puntando al politicamente scorretto segnalandovi i 10 peggiori Babbi Natale visti su schermo, attenzione non stiamo parlando della qualità dei film in cui appaiono, ma in che misura in queste pellicole si è riusciti a dissacrare la paffuta e rassicurante icona natalizia, con ritratti che vanno dal truce all’inquietante, spaziando dalla comedy all’horror.
Una poltrona per due
Il piccolo Lord, recensione
Il piccolo Cedric Errol (Rick Schroder) orfano di padre vive con la madre negli Stati Uniti quando a causa della morte dello zio paterno, diventa erede universale dei beni del nonno Lord Dorincourt (Alec Guiness), conte di una nobile casata inglese di cui faceva parte anche il padre, almeno sino a quando il nonno di Cedric non lo ripudiò per aver sposato una donna americana e di umili origini.
Cedric non ha mai visto il nonno ne sa nulla dell’acredine che corre tra lui e la madre, quindi acquisito il titolo di Lord Fauntleroy si vedrà costretto a trasferirsi in Inghiltrerra per avere una’educazione degna di un Lord inglese e convivere con il nonno che da subito si dimostrerà burbero e scostante, in special modo con la madre di Cedric a cui sarà proibito alloggiare nel castello, costringendo così la donna ad occupare un’abitazione distante dal figlio.
10 babbi natale da commedia
Anche quest’anno tornano le suggestioni natalizie con tanto di addobbi, regalie, alberi di Natale e l’attesa per i più piccini dell’apertura dei regali e dell’arrivo di Babbo Natale, nonostante il tentativo di molti e per fortuna la riuscita di pochi di dare qualche spallata alla mitologia del panciuto nonno lappone di rosso vestito, vedi il recente spot francese degno di una trovata di Crudelia De Mon, la magia del Natale resta comunque qualcosa che funziona a prescindere e di questo è responsabile anche il cinema che collabora con pellicole ad hoc a corroborare la causa di Santa Claus, che resta cinismo a parte una delle figure più amate e conosciute da grandi e piccini.
Detto ciò anche il grande schermo ha contribuito a dissacrare e in parte a rivisitare il mito di Babbo Natale, ma bisogna dire che anche nelle commedie più cattive, vedi il Babbo Bastardo con Bill Bob Thornton, lo spirito natalizio non può fare a meno di far capolino e ricordarci tra una nevicata, una fetta di panettone e un coro natalizio che almeno in questo periodo dell’anno tutti dovremmo, come ci insegnano le vicissitudini del cinico Scrooge, tirare fuori il meglio di noi.
In occasione dell’uscita quest’oggi nei cinema del cinepanettone di Aldo, Giovanni e Giacomo La banda dei babbi natale, abbiamo deciso di selezionare dieci babbi natale da commedia che secondo noi meglio rappresentano lo spirito natalizio da grande schermo e al contempo in qualche modo si allontanano dalla tradizionale figura natalizia del nonno più amato di sempre, quindi vi lasciamo subito dopo il salto alla nostra top ten augurandovi un felice Natale.
Quel pazzo venerdì, recensione
Tess e Anna Coleman (Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan) sono madre e figlia, la prima vedova in procinto di risposarsi con a carico tutto lo stress regalatogli da una vita da adulta, la seconda adolescente senza responsabilità di sorta e in cerca di una libertà che è più figlia di ribellione e frustrazione per una figura paterna scomparsa prematuramente che di vero bisogno.
Tess cerca di imporre paletti e limiti, Anna la sfida superandoli e provocando l’autoritaria figura materna tanto per imporre una millantata personalità ancora tutta da dimostrare e una passione per la musica rock non compresa dalla madre.
Così sarà un pizzico di magia cinese e un paio di biscotti della fortuna a portare un pò di chiarezza nella vita di entrambe, un bel venerdì mattina come tanti diventerà una sorta di prova del fuoco per le due che si risveglieranno l’una nel corpo dell’altra per un magico scambio di identità, ma non di personalità.
Il distinto gentiluomo, recensione
Thomas Jefferson Johnson (Eddiie Murphy) è un truffatore di professione, niente di particolarmente impegnativo, ma il ragazzo sa fare decisamente il suo lavoro attraverso truffe elaborate che vedono coinvolto più di qualche complice, insomma un vero attore nel senso meno artistico del termine.
Visto che a Jefferson viene data l’occasione di candidarsi alle elezioni per una poltrona al Congresso, la fortuna vuole che il suo nome sia è molto simile a quello di un candidato appena deceduto e molto amato, ecco l’uomo e la sua squdra di truffaldini assistenti cogliere al volo l’occasione e ritrovarsi in quel di Washington con tanto di ufficio e segretaria.
Insediatosi Jefferson ha l’intenzione di accumulare più soldi possibili per poi darsi come di consueto alla macchia, così dopo essere riuscito ad entrare in una delle commissioni più ambite si lascia betamente inondare da ingenti donazioni che le lobby elargiscono ai senatori per conquistarsi i loro favori e qualche voto sicuro quando si tratterà di votare qualche legge impopolare.
Una poltrona per due, recensione
Louis Whintorpe III (Dan Aykroyd) è un broker di successo, la vita gli sorride in maniere davvero imbarazzante, bella casa, maggiordomo personale, serate mondane con ricca fidanzata al seguito tra circoli esclusivi e serate di gala, insomma una sorta di paradiso in terra.
Billy Ray Valentine (Eddie Murphy), povero in canna che elemosina fingendosi un veterano di guerra senza gambe, cosa hanno questi duei in comune? Beh praticante nulla, tranne che diventeranno gli ignari protagonisti di una crudele scommessa/test che i due fratelli titolari della società finanziaria in cui lavora Louis utilizzeranno per capire quanto le radici, status ed estrazione sociale di un uomo incidano sulle tendenze crimimali dello stesso.
Si insomma, a parte il non aver molto da fare tra un drink ed una giocata in borsa, i due diabolici fratelli faranno in modo di portare Billy Ray alle stelle scaraventando Louis nelle stalle, proprio come il detto il primo si beccherà lussi e agi, l’altro finirà nella miseria più nera.
Film sul Natale…senza Babbo Natale, i migliori 10
Dopo aver esplorato la filmografia del nonno più famoso del pianeta con i migliori film su Babbo Natale, oggi ci occupiamo dei film natalizi in cui il Natale come espressione massima di tradizione, valori e famiglia è il vero protagonista.
Naturalmente comedy e family-movie fanno la parte del leone nella nostra classifica in cui non manca però qualche intrigante variazione sul tema, Dopo il salto canonica Top ten con annessa trama e qualche curiosità, e in coda al post due bei video natalizi con i quali vi auguriamo un felice Natale.
Beverly Hills Cop 3: recensione
A Detroit l’omicidio del capo dell’agente Axel Foley (Eddie Murphy) mette il poliziotto sulle tracce del presunto mandante, tracce che porteranno il detective direttamente a Los Angeles, dove Foley ritroverà il vecchio amico e collega Billy Rosewood ( Judge Reinhold).
Arrivato nella città degli angeli gli indizi raccolti conducono dritto dritto ad Ellis Dewald (Timothy Carhart), bieco capo della sicurezza di Wonder World, un parco di divertimenti, che però rifiuta di essere interrogato incuriosendo ancor di più lo zelante detective.
Dewald respingerà più di qualche incursione di Foley nel parco, e quest’ultimo conosciuta un’addetta al parco, la bella Janice, si farà aiutare ad entrare in una zona ancora in costruzione che ospiterà l’attrazione de La foresta incantata, qui Foley scoprirà la vera attività di Dewald e soci.
Jamie Lee Curtis: una carriera da urlo
Attrice sorprendente Jamie Lee Curtis, partita come reginetta dell’horror negli anni ’80, la sua innata verve comica ed un certo carisma ne hanno fatto interprete brillante in molte commedie intelligenti, dove del sano umorismo e dell’autoironia, questa talentuosa attrice ha fatto virtù.
Jamie Lee Curtis nasce in California, a Los Angeles il 22 Novembre 1958, è quella che si definisce la figlia d’arte per antonomasia, madre l’affascinante attrice Janet Leigh e padre l’eclettico ed ironico Tony Curtis un’esplosiva commistione di talentuosi geni che in questo caso ha colto nel segno, Jamie sembra concepita per il palcoscenico, l’istinto d’attrice si fa presto strada e la ragazza inizia la carriera con la canonica gavetta televisiva.