Ancora 48 ore, recensione

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Il burbero detective Jack Cates (Nick Nolte) è nei guai, è da tempo sulle tracce di un trafficante di droga conosciuto come Iceman, ricerca che culmina in un violento scontro a fuoco in cui uccide per legittima difesa uno degli scagnozzi del trafficante che però in seguito risulterà disarmato. Inizia così per Cates il calvario di un’inchiesta e l’intromissione degli affari interni, mentre tutti sono alla ricerca di una pistola misteriosamente svanita.

Cates non molla certto l’osso e scoprirà che Iceman ha messo una taglia sulla testa di una sua vecchia conoscenza, quel Reggie Hammond (Eddie Murphy) che lo aiutò  tempo prima a beccare dei pericolosi evasi e che guardacaso è in procinto di essere scarcerato diventando involontariamente l’esca ideale per beccare Iceman.

Hammond non ha nessuna intenzione di finire infilzato su un amo a divincolarsi in attesa di essere fatto fuori, lui vuole solo i soldi che Cates ha promesso di dargli una volta fuori, promessa fatta da Cates l’ultima volta che si sono visti, poco prima che lui tornasse dietro le sbarre, ma Cates non ha intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione di prendere Iceman e propone uno scambio ad Hammond, i soldi in cambio della sua collaborazione.

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Poliziotti fuori-Due sbirri a piede libero, recensione

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Il veterano e compassato detective Jimmy Monroe (Bruce Willis) e il logorroico, sboccato ed iperattivo partner Paul Hodges (Tracy Morgan) fanno ormai coppia fissa da molti anni, due poliziotti dai metodi poco ortodossi che spesso e volentieri sono fonte d’imbarazzo per il dipartimento di polizia di New York.

Stavolta i due finiscono involontariamente al centro di un losco affare di droga e riciclaggio di denaro, che li porterà a scontrarsi con uno spietato trafficante messicano a capo di una gang e in cerca di una Mercedes rubata, che pare nasconda al suo interno qualcosa di molto importante per il boss, disposto a tutto pur di recuperare la preziosa vettura.

Naturalmente la Mercedes la recupereranno Monroe e Hodges scoprendo che la vettura fa gola a molti malavitosi armati fino ai denti e che nel portabagagli si cela un’inaspettata sorpresa.

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48 ore, recensione

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Un pericoloso detenuto riesce ad organizzare un’evasione da un penitenziario con la complicità di un suo compagno di scorribande, dopo aver ucciso alcune guardie e una volta fuori la coppia si dirige verso San Francisco con la ferma intenzione di recuperare un bottino di una vecchia rapina.

Una volta in città gli evasi contatteranno un ex-socio  e dopo averlo minacciato lo costringono a raccontargli dove è nascosto il mezzo milione di dollari della rapina. Nel frattempo i due evasi incrociano in un albergo ad ore alcuni poliziotti, ne scaturisce un violento scontro a fuoco in cui gli agenti hanno la peggio.

Tra i poliziotti che ingaggiano la sparatoria c’è Jack Cates (Nick Nolte) un detective con problemi di disciplina, un caratteraccio e un’inclinazione per la bottiglia. Cates a causa di una sua esitazione sarà responsabile della morte di un collega preso in ostaggio, favorendo in questo modo la fuga degli evasi.

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Immagina che: recensione in anteprima

la-locandina-di-imagine-that-108242Evan (Eddie Murphy) è un uomo d’affari completamente assorbito dal proprio lavoro, e inesorabilmente fuori sintonia con il mondo colorato e fantasioso della figlia di sette anni con la quale non riesce ad avere alcun rapporto, incapace com’è di capire le esigenze della piccola.

Fino a che gli affari vanno bene Evan si rifiuta di guardare in faccia la realtà, ma quando la fortuna e gli affari cominciano a remargli contro iniziano i primi dubbi e le prime avvisaglie di un inconsapevole disagio.

Così comincerà per padre e figlia un rapporto tutto nuovo da costruire, e provate ad immaginare la sorpresa di Evan quando si accorgerà che gli amici immaginari con cui dialoga la sua bambina hanno il potere di rilanciarne la carriera in declino…

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I bruttissimi: Beverly Hills Cop III

Oggi per i bruttissimi parleremo del deludente terzo capitolo di una delle serie più divertenti degli anni ’80, comedy, poliziesco ed action in un frizzante mix che all’epoca del primo capitolo sbancò i botteghini e fece diventare Eddie Murphy una vera star.

Ancora oggi il primo capitolo della serie, Un piedipiatti a Beverly Hills, diverte e coinvolge, un film che imbriglia il talento eccessivo e irriverente di Eddie Murphy e lo inserisce in un contesto perfetto con un personaggio a misura, Tony Scott tre anni dopo con il suo cinema patinato e action darà vita d un sequel coi fiocchi, colonna sonora, interpreti perfetti e una storia da guardare tutta d’un fiato, poi il 1994 e la serie ha il suo Rocky V, il capitolo da dimenticare, un edulcorato, giocattolone a meta tra una comedy per famiglie ed una puntata de La signora in giallo.

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Recensione: Il Dottor Dolittle 2

Il Dottor Dolittle sembra ormai aver accettato la sua speciale abilità, quel parlare con gli animali che gli ha creato non pochi problemi mettendogli a soqquadro lavoro e vita sentimentale, ma stavolta è un’intera foresta con relativa fauna ad essere in pericolo.

L’unica soluzione allo sfratto imminente è  chiedere aiuto al simpatico dottore che pensa ad un furbo stratagemma ecologico per bloccare la devastazione imminente, inserire nell’habitat in pericolo un esemplare in via d’estinzione.

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