Rasputin, recensione in anteprima

Il 19 dicembre 1916 il misterioso mistico russo Grigorij Efimovic Rasputin (Francesco Cabras) esalava l’ultimo respiro in concomitanza con l’impero dei Romanov, la sua morte come la sua vita restano in parte avvolti nel mistero, tra leggenda e storia scopriremo l’evolversi dell’ultimo giorno di vita di questa controversa figura la cui influenza sui regnanti russi si vociferava fosse figlia di poteri occulti e manipolazione della mente e attraverso flashback ne ripercorreremo le tappe fondamentali dell’avanzata a corte.

Occultismo, carisma ed eccentricità divennero potenti armi di persuasione per lo Stregone-Demonio come veniva definito da chi più lo temeva, punti di forza che però rappresenteranno per Rasputin anche il suo tallone d’Achille, perchè se il suo potere a corte cresceva in maniera esponenziale in veste di consigliere di Nicola II ultimo Zar di Russia e sotto la protezione della Zarina Alessandra Feodorovna eternamente grata all’uomo per aver salvato la vita al figlio morente, le fila di nemici celati nell’ombra e pronti al complotto aumentava e ben presto il fato avrebbe fatto il suo inevitabile corso regalando un’altra leggendaria e controversa figura ai libri di storia ed occultismo.

Rasputin fu infatti vittima designata di un complotto che lo vide avvelenato con del cianuro, ma la sua resistenza al veleno richiese anche l’utilizzo di una pistola e le gelide acque del fiume Neva per porre definitivamente la parola fine sulla sua esistenza terrena. Leggenda vuole che una volta ripescato il corpo di Rasputin non rivelasse alcuna traccia di veleno e che in realtà Rasputin morì annegato visto che l’autopsia rivelò che al momento in cui fu gettato in acqua l’uomo era ancora in vita.

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Festival del Cinema di Roma: 25 Ottobre

A partire dalla giornata di ieri gli spettatori del Festival di Roma hanno a disposizione un ulteriore spazio per assistere all proiezioni: si tratta della Salacinema Lotto di Viale Norvegia, una delle sale costruite per l’occasione.

Si tratta di una sala speciale, una sorta di omaggio da parte del gioco del lotto al mondo del cinema. La sala vanta la bellezza di 1.400 posti, e ospiterà proiezioni originali e repliche dei grandi film in concorso.

La Salacinema Lotto sfoggia una veste originale e a tema: una “interfaccia prospettica” fatta di materiali rappresentativi della professione cinema, dalle pellicole, alle bobine ai fotogrammi. Alle 20 è stato proiettato il film 8, di otto registi tra cui Jane Campion e Wim Wenders e di seguito alle 22.30 L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi.

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Festival Internazionale del film di Roma. I fuori concorso: 8/Huit/Eight, Der Baader Meinhof Komplex, The Duchess, Parlez-moi de la pluie, Sam Hoy Tsam Yan, Si può fare

Sono sei i film inseriti nella sessione fori concorso, della terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, diretta quest’anno da Gian Luigi Rondi, che si svolgerà dal 22 al 31 ottobre 2008.

Di seguito una breve descrizione di quello che i più fortunati vedranno in anteprima mondiale al festival capitolino; per tutti gli altri, basterà seguire giorno dopo giorno il nostro blog, che vi terrà costantemente aggiornati su tutto ciò che concerne la rassegna festivaliera.

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I De Laurentiis, una dinasty tra passato e futuro

Se il cinema come spettacolo supera i 110 anni, la dinastia De Laurentiis viaggia ormai verso i 70, a partire dalle prime apparizioni sullo schermo dell’allievo-attore del Centro Sperimentale di Cinematografia, Agostino, classe 1919, divenuto in seguito il producer Dino, che gli americani hanno battezzato con il nome di “the Legend“.

Di poco posteriore, nell’immediato secondo dopoguerra, la discesa in campo del fratello maggiore Luigi (1917-1992), validissima spalla da subito e poi realizzatore in proprio; e l’organico familiare è completato ben presto dal fratello minore, Alfredo (1924-1981), apprezzato organizzatore generale.

Finché spunta Aurelio, figlio di Luigi; e mentre a Hollywood opera da tempo come attiva produttrice Raffaella, figlia di Dino, a Roma è già al lavoro un Luigi nipote, figlio di Aurelio, che nei voti del clan continuerà la tradizione.

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