10 personaggi mitologici al cinema

Visto che in questi giorni è nelle nostre sale il cinecomic Thor di Kenneth Branagh che porta per la prima volta su grande schermo il supereroe della Marvel creato da Stan Lee e Jack Kirby basato sulla suggestiva mitologia norrena e sulle divinità vichinghe, cogliamo l’occasione per proporvi una classifica su alcune incarnazioni di divinità ed eroi mitologici che hanno transitato su grande schermo e su cui spicca senza alcun dubbio l’imponente Odino, sovrano di Asgard interpretato da Anthony Hopkins proprio nel cinecomic Thor.

Naturalmente onde rendere la classifica il più completa possibile non abbiamo potuto glissare sulle due incarnazioni formato cartoonizzato realizzate sia nel formato più tradizionale come l’Hercules della Disney sia nella versione hi-tech con il Beowulf realizzato in motion capture dal regista Robert Zemeckis, pellicola quest’ultima che nel cast vedeva anche il già citato Anthony Hopkins anche stavolta nei panni di un sovrano, il re danese Hrothgar.

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Robin Hood, costruire la leggenda

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Quest’oggi per l’atteso film di Ridley Scott Robin Hood, proprio da oggi nelle sale italiane in contemporanea con la proiezione d’apertura del Festival di Cannes, approfondiamo quello che sembra il punto di forza dell’intera Operazione Nottingham, come ci piace chiamare la maestosa ed immersiva ricostruzione storico-scenografica che ci ha permesso di immergerci da spettatori nel mito del bandito gentiluomo di Sherwood.

Ridley Scott ha cercato di evitare un utilizzo eccessivo delle tecnologie digitali già ampiamente utilizzate prima ne Il gladiatore e poi ne Le crociate, che avrebbero rischiato di rendere eccessivamente fumettoso, in stile Troy tanto per intenderci, il suo Robin Hood che invece puntava sul realismo, per questo ha scelto lo splendido Galles come location, affidando la ricostruzione di manieri e villaggi del XIII secolo allo scenografo Arthur Max, collaboratore di vecchia data di Scott che ha curato a suo tempo le scenografie de Il gladiatore ed American gangster, pellicole per le quali Max ha ricevuto due nomination agli Oscar.

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Alexander, recensione

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Dopo un incipit che ci porta in Babilonia al capezzale di un re morente prima, e con un flashforward nell’antico egitto alla corte di Tolomeo poi, comincia la storia di Alessandro (Colin Farrell) figlio di Filippo (Val Kilmer) ed Olimpiade (Angelina Jolie). cresciuto nella città di Pella e allevato da un padre che lo mette in guardia dalle donne e dal tragico fato che accomuna tutti gli eroi, e una madre iperprotettiva che lo alleva nella diffidenza verso il prossimo.

Alessandro ancora inconsapevole della strada che lo condurrà a regnare su parte del globo, verrà addestrato all’arte della guerra e al combattimento, studierà con Aristotele (Christopher Plummer) e comincerà a provare dei sentimenti per l’amico e futuro amante Efestione (Jared Leto).

L’arrivo a corte della nuova moglie di Filippo in attesa di un papabile erede al trono, proprio alla vigilia della partenza di Alessandro per l’Asia, metterà in allarme Olimpiade che chiederà al filgio Alessandro di sposarsi e concepire un erede che gli permetta di essere l’unico e incontrastato successore di Filippo, ma il ragazzo ama il suo amico Efestione e non ascolterà le suppliche materne.

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La tempesta perfetta, recensione

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Un gruppo di pescatori del Massachussetes sta attraversando un periodo di crisi, in particolare il peschereccio Andrea Gail del capitano Billy Tyne (George Clooney) non riesce a coprire la sua quota di pescato rischiando grosso se si considerano le mole di spese cui va incontro e che rischia di fargli perdere posto ed equipaggio.

Così in barba ad alcuni avvertimenti e al suo istinto di vecchio lupo di mare Tyne decide di rischiare e oltrepassare i fondali sino a quel momento battuti per dirigersi verso una zona piu pescosa, ricca di banchi di pesce spada.

Dopo una delle battute di pesca più lucrose di sempre Tyne e ciurma si preparano al rientro già pregustando un letto comodo, e qualche giro al bar del porticciolo, ma un guasto all’impianto di refrigerazione della nave, e l’arrivo di una tempesta colossale da record climatologico, costringerà l’equipaggio in toto a decidere se affrontare il rientro attraversando la tempesta, salvando così il prezioso carico, o lasciar marcire il pescato, la decisione presa costerà loro la vita.

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300, recensione

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L’ambizioso re di Persia Serse (Rodrigo Santoro) con il suo immenso e devastante esercito si sta approssimando a Sparta, pronto a soggiogare anche la famosa città di guerrieri, ma  il valoroso Re Leonida (Gerard Butler) non accetta il il patto di resa e dopo aver ucciso i messaggeri di Serse decide, contro la volontà dei corrotti oracoli e del consiglio, di lanciarsi in una disperata difesa della città e della Grecia intera asserragliandosi con i suoi uomini presso le Termopili.

Così Leonida capeggiando trecento irriducibili e valorosi soldati spartani affronterà l’immenso esercito di Serse, accumulando cadaveri nemici e impregnando la terra del sangue dei suoi uomini, uomini che non si arrenderanno neppure quando decimati decideranno di seguire il loro re nel sacrificio ultimo, in quella che sarà la battaglia che tutto il mondo ricorderà come leggenda.

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La storia infinita, colonna sonora

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E’ il 1984, il regista Wolfgang Petersen, nel curriculum il disaster- movie La tempesta perfetta ed il kolossal epico Troy, si cimenta con il fantasy adattando un libro per ragazzi dello scrittore tedesco Michael Ende, La storia infinita.

Il regista tedesco affida la colonna sonora al compositore jazz Klaus Doldinger e al pluripremiato compositore italiano Giorgio Moroder, tre volte premio Oscar per le colonne sonore di Top gun, Flashdance e Fuga di mezzanotte.

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Nel centro del mirino: recensione

in_the_line_of_fire1Frank Horrigan (Clint Eastwood) è un vecchio agente dei servizi segreti statunitensi, nel suo curriculum e sulla sua coscienza c’è una macchia indelebile che la storia ha impresso a fuoco nell’immaginario collettivo, Horrigan era nella scorta che accompagnava il presidente Kennedy a Dallas.

Horrigan non riesce a darsi pace vive arrovellandosi nell’idea che avrebbe potuto fare qualcosa, che avrebbe potuto salvare il presidente degli Stati uniti e invece si è ritrovato inerme, immobilizzato di fronte all’assassinio del suo presidente che avrebbe dovuto difendere a costo della vita.

Forse il riscatto è dietro l’angolo, Horrigan riceve una telefonata, all’altro capo del filo una voce gli racconta il piano per un attentato al nuovo presidente, lo sfida, gioca con i dolorosi ricordi dell’agente, riiporta a galla il vecchio rancore.

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Tribeca Film Festival 2009: Robert De Niro e il cinema indipendente

Dal 22 Aprile al 3 Maggio 2009 New York ospiterà il consueto appuntamento con il Tribeca Film Festival prestigiosa vetrina per il cinema indipendente patrocinata da uno dei più grandi attori americani, Rober De Niro, pensata per dare spazio e visibilità ad un cinema low-budget ma dall’indubbio spessore artistico.

Molte le anteprime che il festival ospiterà, tra gli eventi l’anteprima mondiale del nuovo film di Woody Allen Whatever Works, stavolta musa ispiratrice del regista l’attrice Evan Rachel Wood, che torna a girare dopo il suo periodo europeo nella sua Manhattan.

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Air Force One: recensione

L’Air Force One, l’aereo del presidente degli Stati Uniti d’America, considerato inespugnabile purtoppo rivela una falla all’interno della sicurezza che permette ad un finto giornalista e ad alcuni terroristi di sequestrare l’aereo.

Un piano di emergenza permette al Presidente James Marshall (Harrison Ford) di lasciare laereo, ma lui si rifiuta, i suoi familiari sono in mano dei terroristi, quindi utilizza la via di fuga per mettere in salvo l’equipaggio e determinato a salvare i suoi comincia un lento e inesorabile duello all’ultimo sangue contro i terroristi che occupano l’aereo.

Il folle Egor Korshunov (Gary Oldman) a capo dei terroristi, vuole far liberare un sedicente dittatore quindi comincia le trattative con il governo degli Stati Uniti. Dopo aver fatto fuori buona parte dell’equipaggio, essere stato catturato, essersi scontrato con Korshunov ed essere stato attaccato da caccia militari vicini al dittatore ucciso, il Presidente Marshall tra continui colpi di scena riuscirà a salvare la sua famiglia ed elimInare tutti i terroristi.

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Brad Pitt: il curioso caso di William Bradley Pitt

Come il collega Johnny Deep, Brad Pitt non si è lasciato travolgere da effimere classifiche del più sexy o da copioni alla non sa recitare però che fico, si è più volte impegnato in ruoli rischiosi al limite della caricatura ma ne è quasi sempre uscito dignitosamente e superato il delicato punto di non ritorno, che separa il divismo dalla recitazione pura, ha cominciato a costruirsi un’identità d’attore e una tecnica immersiva propria e personale, che lo ha fatto crescere professionalmente ed artisticamente, superando la massiccia sovraesposizione mediatica denominata Brangelie effect, effetto collaterale della sua unione con la volitiva e altrettanto talentuosa Angelina Jolie.

William Bradley Pitt nasce nella cittadina di Shawnee in Oklahoma (USA) il 18 Dicembre 1963, padre dirigente in una ditta di trasporti, madre consulente liceale, cresciuto nel Missouri Brad, dopo il diploma, si iscrive all’università per poi lasciarla per seguire dei corsi di recitazione.

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Recensione: Troy

Mitologia e cinema non sono certo un binomio inconsueto, senza giungere a citare titoli che fanno parte di un bagaglio cinematografico quasi archetipico. Troy è un film del 2004, e in questo film vengono raccontate le vicende legate alla guerra di Troia, come ci è arrivata attraverso una lunga tradizione che si perde nella confusa figura di Omero.

Wolfgang Petersen si immedesima nell’aedo Omero, e prova a raccontarci in chiave cinematografica una summa di ciò che Omerco ci racconta nell’Iliade, focalizzando la propria attenzione sul rapimento di Elena, e sulla personalità di Achille (Brad Pitt).

La storia non manca certo d’attrattiva, considerato che ha più di tremila anni e che viene raccontata e studiata con una certa minuziosità: l’assedio della città di Troia da parte dei Greci viene scandito da alcune fasi fondamentali, caratterizzate per lo più da confronti face-to-face tra i mitologici protagonisti della vicenda.

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Il passaggio di Troy

Nel tentativo di stabilire un ponte comunicativo con una persona che ti anticipa, stabilendone uno forse più efficiente del tuo, si esperisce effettivamente una sorta di dissonanza; questo mi fa pensare che alla fin fine sia una realtà concreta, quella della patologizzazione dei normali aspetti di personalità delle persone.

Attenzione, allarme terapia. A volte penso che il colloquio con uno specialista non serva ad altro che a sostituire le parole di un amico, o quelle di un parente, o chi per lui. A volte serve a dare delle conferme cercate, conferme su verità mai sempiterne che affiorano nella nostra mente al momento in cui abbiamo l’illusione di essere alla fine di un percorso.

Troy è sull’orlo di un passaggio, si tratta di un passo nel vuoto, la seconda prova che Indy affronta nel terzo capitolo della sua saga. Il movimento e la crescita sono talmente scontati negli altri, che ci concentriamo solo nei problemi, unici e irripetibili, che siamo noi a dover affrontare, noi, parametro del mondo.

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