B-cult, Il codice del silenzio

Oggi per i film da riscoprire rispolveriamo un Chuck Norris d’annata in uno dei suoi film più riusciti, in cui il granitico atleta/attore sfoggia il suo lato migliore da aspirante Clint Eastwood.

Stiamo parlando dell’action-poliziesco Il codice del silenzio, in cui il karateka più famoso del grande schermo impersona un rude poliziotto che si ritrova nel bel mezzo di un sanguinoso conflitto tra bande rivali che si contendono una grossa partita di droga e il territorio seminando cadaveri e corruzione, ma in un rutilante finale mr. Norris riporterà l’equilibrio nella Forza a suon di pugni, calcioni e pistolettate.

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Sfida tra i ghiacci, recensione

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Alaska, Forrest Thaft (Steven Seagal) è un esperto di esplosivi specializzato nel controllo degli incendi e nelle situazioni di emergenza che coinvolgono pozzi petroliferi, durante un intervento scopre che la società per cui lavora utilizza consapevolmente dell’attrezzatura difettosa e che è impegnata in una oculata operazione di insabbiamento.

Non appena Thaft rende pubblica la situazione viene immediatamente accusato di negligenza e ritenuto responsabile delle conseguenze dell’ultimo incendio da lui stesso domato, inizierà così uno scontro tra Thaft, intenzionato a scoprire quale macchinazione si celi dietro i numerosi incidenti e l’avido Michael Jennigs (Michael Caine) rappresentante in loco della potente Aegis Oil Company, che pur di non restituire i terreni trivellati agli Inuit è disposto a devastare l’ecosistema e a mettere a rischio la vita dei suoi stessi operai.

Per contrastare Jennings Thaft si unirà a Masu (Joan Chen), una bella attivista Inuit impegnata da tempo a contrastare e denunciare mire e comportamenti criminosi della società petrolifera, passando in men che non si dica alle maniere forti pur di proteggere i diritti violati del popolo eschimese e fermare la violenza perpetrata dalle multinazionali ai danni dell’ambiente, e così Jennings e soci verranno gentilmente invitati a trasferire i loro pozzi altrove.

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Programmato per uccidere, recensione

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John Hatcher (Steven Seagal) è un agente della DEA in crisi d’identità, dopo una disastrosa missione colombiana dove l’agente ha perso un amico e fatto strage di narcotrafficanti, Hatcher combatte con la sua coscienza, non sapendo più da che parte è la giustizia, e se ancora vale la pena combattere un’infinita guerra che sembra persa in partenza.

Per raccogliere le idee non c’è niente di meglio di un ritorno all’ovile, così Hatcher se ne torna nella sua Chicago e nel suo vecchio quartiere, dove ritrova la sua famiglia e un vecchio amico ora allenatore di football in un liceo.

Durante una serata tra amici in un bar, Hatcher si ritrova nel bel mezzo di una sparatoria con alcuni spacciatori capeggiati dallo scagnozzo di un potente boss locale, il giamaicano Screwface. Hatcher arresta lo scagnozzo e lo sbatte in prigione, segue immediata ritorsione sulla famiglia dell’agente.

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Giustizia a tutti i costi, recensione

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La vita dell’italo-americano Gino Felino (Steven Seagal) nel quartiere di Brooklin non ha avuto lo stesso percorso di molti suoi coetanei finiti al soldo delle famiglie malavitose della zona tra droga e prostituzione. Felino è diventato un poliziotto, ma non ha dimenticato le sue origini e ha mantenuto i contatti con il suo quartiere ed alcuni amici d’infanzia.

Questo suo stare nel mezzo ne fa una sorta di ago della bilancia tra autorità e criminalità, ma Felino pur se onesto e dotato di un alto senso della giustizia ha qualche problema a gestire sul lavoro il suo carattere irruento e i suoi modi sin troppo spicci, e in più di un’occasione si è dimostrato fonte di imbarazzo per il dipartimento di polizia.

I guai per il detective arriveranno però da quella che si può definire una mina vagante, lo psicopatico tossicodipendente Richie Madano (William Forsythe) che con tre compagni di scorribande si da alla mattanza per il quartiere sotto l’effetto di ingenti quantitativi di droga e alcol, che in pieno delirio di onnipotenza lo porteranno a strafare e a freddare proprio il partner di Felino.

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Trappola sulle Montagne Rocciose, recensione

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Casey Rayback (Steven Seagal), Navy Seal in congedo, deve affrontare un lungo viaggio in treno attraverso le Montagne rocciose per partecipare al funerale di suo fratello, morto in un incidente aereo insieme alla moglie.

Con Rayback viaggerà la nipote Sarah (Katherine Heigl), ma durante il viaggio un gruppo di terroristi capeggiati dal maggiore Penn (Everett McGill) e dallo scienziato informatico Travis Dane (Eric Bogosian), sequestra il convoglio con la ferma intenzione di impadronirsi di un pericoloso satellite-arma in orbita intorno alla Terra e capace di provocare a comando devastanti terremoti.

Lo sfortunato gruppo di mercenari non ha fatto i conti con l’oste, anzi con l’ostaggio Rayback, che sfoggerà tutta la sua letale tecnica marziale e l’addestramento militare per rompere, col maggior spargimento di sangue possibile, le uova nel paniere a Travis, Penn e soci.

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Trappola in alto mare: recensione

under_siegeCasey Ryback (Steven Seagal), addestratissimo e letale Navy Seal dopo una lezione impartita ad uno zelante ufficiale superiore si ritrova confinato nelle cucine della corrazzata U.S.S Missouri a svolgere le più tranquille mansioni di capo-cuoco.

Sulla nave fervono i preparativi per una festa di addio alla Missouri che sta per rientrare in porto per l’ultima volta, ad organizzare la festa il borioso capitano Krill (Gary Busey) odiato da mezzo equipaggio e temuto dall’altra metà.

In arrivo per scaldare l’atmosfera un gruppo rock ed una spogliarellista con tanto di torta gigante, nel frattempo nelle cucine Krill ha un vivace scambio di opinioni con Rayback e quest’ultimo finisce agli arresti chiuso nella cella frigorifera.

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Recensione: Shadow man-il triangolo del terrore

L’ex-agente della CIA Jack Foster (Steven Seagal) ha ormai lasciato da tempo il suo lavoro per l’Agenzia, ma purtroppo i guai per lui non sembrano finiti, infatti Jack viene a sua insaputa, utilizzato come corriere per contrabbandare un potentissimo virus dagli effetti letali, pronto per essere trasformato in una devastante arma batteriologica.

Durante un viaggio in Europa, la figlia di Jack viene rapita e il nostro eroe è costretto ad una vera caccia all’uomo ed utilizzando tutti i suo vecchi contatti riesce a rintracciare l’organizzazione responsabile del sequestro.

Ma quello che sembra un semplice caso di sequestro di persona, si rivelerà un piano ben congegnato che ha per scopo recuperare il virus, ma Jack non è tipo da rendere le cose facili e avrà presto chiare le vere intenzioni dei terroristi, rendendogli così il recupero alquanto complicato.

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