L’uomo di vetro, recensione

Primi anni ’70 Leonardo Vitale (David Coco) detto Leuccio è un ragazzo come tanti cresciuto in quel di Palermo all’ombra di uno zio mafioso, ma tenutosi sempre vicino ad una vita fatta di normalizzante quotidianità con una famiglia che lo ama, una bella fidanzata da sposare e qualche uscita tra amici.

Un giorno però Leuccio presta malvolentieri la sua Fulvia ad alcuni malavitosi che la utilizzeranno per un sequestro, naturalmente la polizia ci metterà pochissimo a risalire al proprietario dell’auto e ad arrestare Leuccio che si troverà così accusato di sequestro di persona finendo in prigione.

Leuccio però è fragile, la sua fragilità lo porterà spinto dal terrore a confessare i nomi delle persone a cui ha prestato l’auto, questo suo gesto e alcune minacce ricevute durante la detenzione incrineranno inesorabilmente la sua psiche che fragile come cristallo andrà in pezzi rendendolo pericolosamente instabile.

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Attori da B-movie: 10 ‘Bastardi senza gloria’

Oggi con la nostra classifica particolare abbiamo voluto omaggiare un ruolo, quello del caratterista, che per molti è diventato un trampolino di lancio per una luminosa carriera, per altri invece è diventata vera e propria professione di una vita in cui esprimere tutto l’amore e la dedizione per la Settima arte recitando spesso in pellicole minori, magari ruoli di contorno, ma tutti attori dai volti così particolari e dalla vis attoriale tanto originale da rimanere impressi nella mente dello spettatore pur molte volte non accostandovi un nome specifico.

Abbiamo giocato con il titolo del film di Tarantino per due motivi, il primo è che la pellicola è la summa di molto cinema di genere che ha visto nascere, crescere ed invecchiare molti dei caratteristi che troverete nella classifica in coda al post, e poi perchè il titolo rappresenta la summa di tanti attori che pur avendo contribuito a fare di molti film dei cult ad oggi meriterebbero più ‘gloria‘ e riconoscimenti  di quella che fortunatamente molti cultori di cinema di genere comunque gli tributano.

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B-cult, Altri uomini

Oggi nella rubrica dedicata al cinema di genere e ai film che vale la pena di riscoprire tralasciamo i grandi B-movie di sempre per ospitare il crime tutto italiano Altri uomini, diretto negli anni ’90 dal regista e produttore Claudio Bonivento e che vedeva al fianco del protagonista Claudio Amendola un corposo cast di caratteristi poi passati in pianta stabile alla fiction, vedi Tony Sperandeo e Ricky Memphis, imitati poi dallo stesso Amendola in questo film davvero efficace e anni prima dell’involuzione catodica da Cesaroni.

Prima che Michele Placido raccontando le gesta della famigerata Banda della Magliana con il suo Romanzo criminale riportasse in auge il crime made in italy, Bonivento nel 1997 adatta per il grande schermo il libro Io, il Tebano scritto a quattro mani da Antonio Carlucci e Paolo Rossetti che racconta le gesta criminali di Angelo Epaminonda detto il Tebano, boss siciliano e primo pentito italiano che tra gli anni ’70 e ’80 si fece un nome nella malavita milanese.

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Il 7 e l’8: recensione

Palermo, 6 Gennaio 1975, in un reparto di maternità due neonati vengono scambiati nelle loro culle contrassegnate rispettivamente con i numeri sette ed otto. Trascorrono gli anni e i due neonati sono ormai adulti e vivono le loro vite inconsapevoli dello scambio, Tommaso Scanuzzo (Salvatore Picarra) sbarca il lunario tra furtarelli e piccole truffe, invece Daniele La Blasca (Valentino Picone) è uno studente fuoricorso vessato da un opprimente padre ufficiale dei Carabinieri.

Il destino vorrà che le strade dei due s’incrocino nuovamente e che la coppia diventi inseparabile, lentamente i due intuiranno le vicissitudini che li hanno portati a vivere esistenze che non gli appartengono e scopriranno addirittura il vero responsabile dello scambio tale Gino La Monica (Tony Sperandeo), ma le sorprese non sembrano aver fine e all’orizzonte spunta un terzo padre…

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