Chick Movies: i dieci peggiori film “da femminuccia”

youvegotmail1Non tutti hanno colto l’ironia della classifica pubblicata da Movies Buzz, dando un’occhiata ad alcuni pregevoli titoli che campeggiano nei primi posti come Il paziente inglese o Le pagine della nostra vita, si capisce chiaramente l’ironia della classifica che vorrebbe mettersi nei panni di quegli uomini costretti a sorbirsi dalle proprie dolci metà pellicole strappalacrime al posto di un bell’action all’ultimo grido.

Visto sotto questa prospettiva si può sorridere e reinserire la classifica nel giusto contesto così come la scherzosa denominazione Chick movies, affatto dispregiativa, ma ammiccante al mondo e alla cultura femminile come lo potrebbe essere una serie tv come Sex and the City.

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Sweet November: recensione

Nelson Moss (Keanu Reeves) è un pubblicitario in carriera, fidanzato e con un’idea tutta sua delle priorità  della vita, che a volte vive con estrema superficialità e frenesia anche un quotidiano che andrebbe vissuto con ritmi meno sotenuti e più riflessivi. Un bel giorno durante un esame per il rinnovo della patente Nelson incotra Sara (Charlize Theron), l’incontro è un pò movimentato, Sara viene cacciata dall’aula mentre tenta di suggerire le risposte a Nelson.

Sara pensa che Nelson viva in modo completamente sbagliato la propria vita, e che avrebbe bisogno di un periodo di riflessione, quindi dopo l’incontro tampina l’uomo chiedendogli dii passare l’intero mese di Novembre in casa sua per un soggiorno all’insegna della tranquillità e della ricerca interiore, Nelson spiazzato e anche un pò spaventato dall’insistenza della donna declina l’offerta.

Sarà la vita in modo del tutto imprevedibile a costringere Nelson ad accettare l’offerta, perso lavoro e fidanzata, approfitta della casa di Sara per sistemarsi in attesa di un nuovo lavoro, Sara inizia così la sua particolare terapia, l’affinità tra i due è palese e l’amore è dietro l’angolo.

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Keanu Reeves: da riserva ad Eletto

Keanu Reeves è uno di quegli attori, che con gli anni, ha saputo tramutare una bellezza che poteva fossilizzarne carriera e ruoli, in un valore aggiunto, il tutto seguito da una oculata scelta di copioni, senza mai dimenticare il divertimento che del recitare è parte vitale. E’ infatti una certa ironia, non facilmente intuibile, che ci fa apprezzare questo attore, che anche quando vola a mò di Superman attraverso i cieli digitali di Matrix, o salta di palazzo in palazzo abbattendo elicotteri, ha quell’aria sorniona e concentrata che lo rende credibile quel tanto che basta per convincerci dei suoi superpoteri e delle sue innate abilità attoriali.

E’ proprio come diceva Al Pacino, quando descriveva il suo personaggio di avvocato rampante nel thriller sovrannaturale, L’avvocato del diavolo, Keanu Reeves ha l’aria vincente dello stallone del sud con gli stivali da cowboy ai piedi del letto. Si, che sia un vincente questo è fuor di dubbio, ma come tutti i talentuosi ed i vincenti anche il suo carattere è una commistione di istrionismo e sregolatezza, connubio che lo ha portato a vivere una vita spinta al massimo, col rischio di bruciarsi in fretta, ma cominciamo con ordine, facciamo un salto indietro nel tempo, è il 2 Settembre 1964…

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