Victor Mancini (Sam Rockwell) ha alle spalle un’infanzia problematica e mancante di qualsivoglia figura di riferimento. Una madre schizofrenica che ne ha irrimediabilmente segnato in negativo la crescita e un padre mai conosciuto, fanno di Victor un ragazzino sballottato da una madre affidataria all’altra e cresciuto nell’incertezza.
Victor si ritrova così a vivere l’età adulta sul filo dell’anaffettività, ancorato ad una perenne ricerca d’affetto attraverso l’ossessione del sesso, che ne segna il quotidiano a tal punto da dover frequentare delle riunioni che lo dovrebbero aiutare a controllare questo istinto compulsivo simile alla tossicodipendenza.
Tra una riunione e l’altra Victor si reca quotidianamente dalla madre ricoverata in una clinica, ha un lavoro come comparsa in un parco che ricostruisce eventi storici, e per pagare la sempre piu esosa retta della clinica, ogni sera si reca in un ristorante diverso e finge di soffocare per essere aiutato da qualche cliente che diventerà per Victor, in seguito ad una strana reazione emotiva, una fonte di guadagno.