In attesa che al Bunraku di Guy Moshe, action in stile Sin City che miscela western, samurai-movie e noir venga assegnata una data di rilascio ufficiale, grazie al sito Beyond Hollywood vi possiamo mostrare una clip che vede a confronto lo straniero dal pugno letale Josh Harnett e il samurai Gackt. Dopo il salto trovate la clip, mentre se volete leggere la nostra recensione in anteprima cliccate QUI.
Sin City
Bunraku, recensione in anteprima
In un mondo in cu le armi da fuoco sono state bandite all’indomani di una devastante guerra globale, i sopravvissuti hanno comunque trovato il modo di uccidersi a vicenda rispolverando le armi da taglio e il vecchio, ma sempre efficace corpo a corpo. E’ in questo scenario in cui si consumano soprusi e violenze che Nicola (Ron Perlman), noto come Il Taglialegna regna incontrastato, diventando in pochi anni l’uomo più potente e temuto ad est dell’Atlantico, un oscuro e spietato boss del crimine che governa con il pugno di ferro e l’ausilio di nove assassini professionisti tra cui il suo braccio destro, il Killer numero 2 (Kevin McKidd). La città su cui governa Nicola è attanagliata dal terrore e i suoi abitanti subiscono soprusi quotidiani dagli uomini del boss che taglieggiano commercianti e intimidicono privati cittadini.
Bunraku, immagini del film e foto delle premiere internazionali
Quest’oggi vi proponiamo alcune immagini tratte dall’action Bunraku, opera prima del regista esordiente Guy Moshe che ispirandosi ad un genere di teatro giapponese che utilizza marionette di grandi dimensioni, allestisce un coraggioso ibrido che miscela arti marziali, western, noir, elementi tipici dei film di samurai e corpose dosi di fumettosa CGI alla Sin City, insomma un bel melting pot stiloso che incuriosisce non poco.
La trama ci racconta di un vagabondo (Josh Hartnett) che insieme ad un samurai (Gackt Kamui) e al proprietario di un saloon (Woody Harrelson) si contrappone, in un mondo in cui le armi sono bandite e la spada è regina incontrastata, al dominio del corrotto e dispotico Nicola (Ron Perlman) e della sua concubina Alexandra (Demi Moore).
Dopo il salto galleria fotografica con le prime immagini del film e foto delle due premiere, quella giapponese e quella statunitense che ha visto come location il Toronto International Film Festival. (foto Collider/Getty Images)
Bloopers di Terminator 3: Le macchine ribelli
Nel 2003 a dodici anni di distanza dal sequel di James Cameron Terminator 2: Il giorno del Giudizio la Columbia in collaborazione con la Orion pictures decide che è il momento di riesumare il vecchio T-800 e farlo tornare nel passato per proteggere il futuro dell’umanità, avete presente?
Nturalmente parliamo di Terminator 3: Le macchine ribelli, terzo capitolo di una serie fantascientifica creata da James Cameron nel lontano 1984 e che con questo ennesimo capitolo ci propone ancora viaggi nel tempo, letali cyborg terminatori e un Apocalisse imminente, peccato che ne Linda Hamilton (Sarah Connor) ne Edward Furlong (John Connor) protagonisti del secondo capitolo siano della partita, così si fa a Schwarzy una proposta che non può rifiutare e si reclutano Claire Danes (Stardust) e Nick Stahl (Sin City), mentre il letale cyborg TX venuto dal futuro per eliminare Connor ha le sensuali fattezze di Kristanna Loken (Bloodrayne).
Dopo il salto un bel video con i bloopers di Terminator 3: Le macchine ribelli che ricordiamo diretto dal Jonathan Mostow de Il mondo dei replicanti. Buona visione.
10 serial killer al cinema
Eccoci pronti a stilare una nuova classifica, stavolta tratteremo di assassini seriali o serial-killer che dir si voglia, incubi reali partoriti dalla psiche umana, moderni e sin troppo realistici boogeymen senza tempo.
Nasce così l’omicida seriale in celluloide, molte volte ibrido deforme di diversi mostri da cronaca nera, che siano cannibali, stupratori o pedofili tutti hanno la loro controparte da grande schermo, allegoriche icone da incubo che servono a metabolizzare l’orrore, a rendere la paura più sopportabile grazie all’esperienza catartica da grande schermo, che genera incubi che qualche volta, purtroppo sopravvivono ai titoli di coda sconfinando nel mondo reale.
Dopo il salto la classifica, esclusi dalla top ten serial-killer di natura sovrannaturale, quindi ovviamente non troverete il veterano Freddy Krueger tra i citati, mentre un paio di menzioni d’onore all’Aleen di Charlize Theron in Monster e al Killer dello zodiaco di David Fincher, entrambi non assimilabili ad icone in celluloide per la loro connotazione di ricercato realismo, che ben poco ha a che fare con il carisma dei villain da grande schermo.
Codice Genesi, recensione
In un cupo e desolato futuro post-Apocalisse, dopo una guerra senza vincitori si aggira il misterioso Eli (Denzel Washington), il suo è un cammino che dura da molti anni e la sua meta misteriosa, con se un campionario di armi che lo aiutano a sopravvivere, e nello zaino una scorta d’acqua, qualche oggetto da barattare e un libro che potrebbe cambiare le sorti dell’umanità.
Eli non conosce con precisione la sua meta, sa però qual’è la direzione e continua imperterrito il suo cammino attraversando la desolazione di un territorio ormai devastato dalla siccità, e popolato da uomini che vivono con l’istinto di affamati predatori che non disdegnano un buon pasto a base di inermi viandanti.
Eli durate il suo cammino incontrerà qualcuno che conosce l’importanza dell’oggetto che lui protegge con tanta solerzia, l’ambizioso Carnegie (Gary Oldman) sa che l’acqua e qualcosa in cui credere, rappresenteranno il nuovo potere su di un’umanità soggiogata dal caos e in cerca di una speranza su cui riscostruire il proprio futuro.
V per Vendetta, recensione
Inghilterra 2019, la popolazione è oppressa da un regime che oltre ad una efficiente e spietata polizia segreta, ha il totale controllo sui mass-media, La dittatura non solo mediatica, e la violazione dei più basilari diritti civili, è figlia dalla necessità di uscire da un periodo buio in cui lo scontro politico ha causato la morte di molti cittadini britannici, coinvolti in manifestazioni di protesta, sfociate in una violenta guerriglia urbana.
Dalle macerie di questi scontri e di una nazione in balia di caos, violenza e terrore sorgerà, alimentando ad arte la paura, un partito neoconservatore appoggiato dal popolo e capeggiato dall’Alto Cancelliere Adam Sutler (John Hurt), che porterà si la pace, ma anche la fine di ogni libertà.
Il regime però finirà per figliare contrapposti estremismi, e cosi Londra diventerà il palcoscenico di una nuova figura mascherata conosciuta come V (Hugo Weaving), che ispirandosi alle gesta del famigerato Guy Fawkes, cospiratore britannico che tentò nel 1605 di far saltare il Parlamento inglese, seminerà il panico nelle istituzioni, con incursioni mediatiche e attentati dinamitardi.
Brittany Murphy è morta, aveva 32 anni
La trentaduenne attrice Brittany Murphy è morta ieri a Los Angeles a causa in seguito a un arresto cardiaco. Incerte le cause che l’hanno causato, anche se i medici hanno parlato di cause naturali.
Ieri dalla casa della donna, sposata con il produttore Simon Monjack, la madre avrebbe telefonato al 911 dopo aver trovato la figlia morta sotto la doccia: l’ambulanza, che è prontamente sopraggiunta, ha trasportato l’attrice al Cedars Sinai Medical Center, dove i medici ne hanno constatato il decesso.
Brittany, nata il 10 novembre del 1977 ad Atlanta (Georgia), nonostante la sua giovane età, era già stata protagonista di numerosi film come David e Lisa, Ragazze interrotte, 8 mile, Don’t Say a Word, Crueless e Oggi sposi niente sesso, Tutte le ex del mio ragazzo e Sin City, ma nell’ultimo periodo la sua carriera, fatta anche di televisione (serie tv come Drexell’s Class e Blossom) e teatro (Broadway) aveva subito degli stop, tanto che, a causa di non meglio specificati problemi con la troupe, era stata licenziata dal set di The Caller.
Film tratti dai fumetti: il meglio e il peggio
Chi ama il mondo dei comics, che sia neofita o cultore vero e proprio ha tutta una serie di personaggi e autori che predilige, e che non vorrebbe mai veder massacrare da qualche maldestra trasposizione cinematografica, o peggio ancora semplificata all’estremo per accontentare il maggior numero di spettatori possibile.
Così ci troviamo in molte occasioni a goderci dei capolavori, vedi i cinefumetti di alto profilo di Singer, e in altre a doverci confrontare con sbiadite e raffazzonate versioni bidimensionali di personaggi che nelle tavole sfoggiano un tale spessore e carisma che figliano storie, intrecci e mitologie davvero memorabili.
Quindi oggi vogliamo fare una sorta di classifica con il meglio ed il peggio di questi adattamenti, naturalmente la nostra classifica vuole essere una sorta di vademecum per chi apprezza entrambi i mondi e vuole andare oltre i classici titoli da blockbuster che tutti ben conosciamo, come Batman sia nella versione di Burton che in quella di Nolan, lo Spiderman di Sam Raimi o gli X-Men e il Superman di Bryan Singer.
300, recensione
L’ambizioso re di Persia Serse (Rodrigo Santoro) con il suo immenso e devastante esercito si sta approssimando a Sparta, pronto a soggiogare anche la famosa città di guerrieri, ma il valoroso Re Leonida (Gerard Butler) non accetta il il patto di resa e dopo aver ucciso i messaggeri di Serse decide, contro la volontà dei corrotti oracoli e del consiglio, di lanciarsi in una disperata difesa della città e della Grecia intera asserragliandosi con i suoi uomini presso le Termopili.
Così Leonida capeggiando trecento irriducibili e valorosi soldati spartani affronterà l’immenso esercito di Serse, accumulando cadaveri nemici e impregnando la terra del sangue dei suoi uomini, uomini che non si arrenderanno neppure quando decimati decideranno di seguire il loro re nel sacrificio ultimo, in quella che sarà la battaglia che tutto il mondo ricorderà come leggenda.
Batman Begins, recensione
Bruce Wayne (Christian Bale) rampollo multimilionario traumatizzato dalla morte dei suoi genitori per mano di un rapinatore, viaggia in lungo e il largo per il mondo con un fardello oscuro che lo opprime e un desiderio di vendetta inappagato. Durante la forzosa permanenza in una prigione cinese Wayne incontra un misterioso uomo che gli prometterà l’agognata vendetta in cambio di cieca obbedienza e di un duro percorso di conoscenza.
Wayne entrerà così a far parte della famigerata Setta delle tenebre, manipolo di guerrieri capeggiati da R’as Al Ghul (Ken Watanabe) che si prefige lo scopo di eliminare il marcio nella società, scopo nobile che Wayne abbraccia iniziando un duro addestramento che ne farà un temibile guerriero e gli permetterà di confrontarsi con le sue paure inconsce.
Wayne tornerà nella sua Gotham City scoprendola degradata e in balia della criminalità, la banda del boss malavitoso Carmine Falcone (Tom Wilkinson) regna incontrastata sulla città, mentre la legge è inerme di fronte a corruzione e violenza. Così Wayne si armerà e forte degli insegnamenti della setta darà un volto alla sua paura indossando la maschera del cavaliere oscuro Batman, per contrastare Falcone e un nuovo e pericoloso supercriminale in cerca di gloria e visibilità, il folle Spaventapasseri (Cillian Murphy).
Frasi da cinema: Sin City
Sin city, una città che trasuda criimine e depravazione, è sempre buio e fa freddo in questa maledetta città popolata da anime perdute e angeli caduti, ognuno con qualche buon motivo per lasciarsi morire o meglio farsi ammazzare.
Il mestiere più in voga a Sin city è l’omicidio, puoi farlo freelance, per gusto, per lavoro come uno sbirro o per i soldi come me, questo faccio io ammazzo per soldi, chissà come è successo, perchè sono diventato quel che sono, forse perchè lo faccio maledettamente bene.
Benicio Del Toro: tra remake e leggenda
Benicio Monserrate Rafael Del Toro Sanchez alias Benicio Del Toro nasce a San Juan (Porto Rico) il 19 Febbraio 1967. Trasferitosi con la famiglia all’età di nove anni in Pennsylvania (USA) passa l’adolescenza in una fattoria per poi trasferirsi in california dove studia economia all’università ed ha i primi approcci con la recitazione.
Dopo alcuni ruoli in produzioni studentesche, alcuni corsi di recitazione, ed una borsa di studio, Del Toro si trasferisce a Los Angeles dove affina il suo talento e ottiene i primi ruoil in alcune serie televisive. Nel 1988 l’esordio sul grande schermo con la commedia Big Top Pee Wee-la mia vita picchiatella, sul set conosce l’attrice Valeria Golino con cui avrà una relazione che terminerà nel 1992.
Clive Owen: fascino e ruvidezza made in England
Fascinoso, talentuoso ed intrigante attore britannico, lineamenti marcati ed espressione perennemente corrucciata, molto versatile, dote che proviene dalla sua lunga esperienza teatrale. L’action ed il thriller i suoi cavalli di battaglia, ma ha dimostrato di sapersi destreggiare bene anche con la commedia ed il romance.
Clive Owen nasce a Coventry (Inghilterra) il 3 Ottobre 1962, il padre Jess, cantante country, abbandona la famiglia quando Clive ha solo tre anni, cresciuto dalla madre e dal patrigno, il futuro attore si interesserà alla recitazione dopo una sua partecipazione ad un recital. Nel 1984 Owen si diploma alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra.