Kate ha 37 anni, è una professionista appagata, una donna in carriera all’apice del successo, sembra non mancarle proprio nulla, ma quando inevitabilmente l’orologio biologico, aiutato da una snervante madre impegnata in una campagna pro-matrimonio, si mette in moto, a Kate sembra esplodere incontrollato un bisogno latente di maternità che col passare del tempo si rivela un’ossessione.
Quindi inizia la fase successiva, appurato l’istinto materno si cerca il partner ideale con cui sfornare il dolce e appagante bebè, ma Kate è un pò troppo decisa ed aggressiva, a tal punto da far fuggire a gambe levate i papabili. Si passa così alla Fase 2: l’adozione, insomma non sarà poi così difficile adottare un bambino, dopotutto kate può regalargli una vita agiata, ma niente da fare neanche su quel fronte.
fase 3: l’inseminazione artificiale fai da te, Kate si rivolge ad una banca del seme, e dopo un mostruoso e imbarazzante puzzle genetico con cui sceglie il suo partner virtuale ideale, Kate si porta a casa il suo bel contenitore e passa un mese nel vano tentativo di restare incinta. Rivoltasi in extremis ad uno specialista scopre che c’è solo una possibilità su un milione che l’inseminazione artificiale vada a buon fine.
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