Adam (Joseph Gordon-Levitt) è un ragazzo posato, salutista e ligio alle regole con un tran tran quotidiano che scorre piuttosto sonnolento condiviso con la sua egocentrica ragazza Rachael (Bryce Dallas Howard), che ha da poco deciso di trasferirsi da lui e il suo migliore amico e collega di lavoro Kyle (Seth Rogen) che lo sprona da sempre a godersi la vita senza pensare troppo alle conseguenze. Insomma nulla di che, se non fosse per il fatto che il destino o se preferite il caso farà si che Adam diventi una cifra statistica, uno di quei casi citati dalle ricerche mediche che si trovano a lottare in giovane età con una rarissima forma di cancro, che in questo caso colpisce la spina dorsale. Così da un giorno all’altro Adam si troverà catapultato in una specie di surreale incubo ad occhi aperti, che lo vedrà costretto a confrontarsi con l’idea di una morte non più così lontana (il 50/50 del titolo si riferisce proprio alla probabilità di sopravvivere al tumore) e tutto il percorso che purtroppo ogni paziente affetto da tumore si trova ad affrontare e che include una prima forma di negazione, i deleteri effetti collaterali della chemioterapia, la paura e infine l’accettazione di una realtà tanto inconcepibile quanto ineluttabile, percorso questo che nel caso di Jack lo vedrà affidato alle cure della graziosa ed inesperta laureanda in psicologia Katie McCay (Anna Kendrick).
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