E’ morto l’attore Farley Granger

Si e’ aspento in quel di New York all’età di 85 anni l’attore Farley Granger famoso per aver interpretato due classici di Alfred Hitchcok, Nodo alla gola (1948) e L’altro uomo (1951), ma anche per il ruolo dell’ambiguo tenente austriaco Franz Mahler nel film di Luchino Visconti Senso (1954) in cui recitava al fianco di Alida Valli.

Granger classe 1925 nasce nella popolosa cittadina californiana di San Josè, la sua famiglia piuttosto agiata nel ’29 subisce i nefasti effetti della Grande depressione, in seguito si trasferisce ad Hollywood dove il padre grazie ad un impiego presso un ufficio di collocamento conosce attori ed agenti che contribuiranno a dare il primo impulso alla carriera dell’attore in erba.

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Festival di Roma: 29 Ottobre

La giornata di ieri è stata caratterizzata da alcuni importanti eventi, come i film in concorso El artista di Mariano Cohn e Gaston Duprat, Le plaisir de chanter di Ilan Duran Cohen, Pride and glory di Gavin O’Connor e Iri di Zhang Lu.

Per L’Altro Cinema il pubblico ha potuto incontrare di persona il grande regista Michael Cimino, mentre alle 22:30, al teatro Studio è stato proiettato Tres Deseos di Marcelo Trotta e Vivian Imar.

Anche le sezioni Occhio sul Mondo e Alice nella Città non sono state da meno: per la prima abbiamo assistito a Outros (Doces) Barbaros di Andrucha Waddington, mentre per la seconda è andato inonda Quell’estate di Guendalina Zampagni.

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Festival di venezia dalla undicesima alla ventesima edizione: Senso o Romeo e Giulietta?

Dopo un lungo tramonto, durato qualche anno, Venezia è riuscita a rialzare la testa, ad appoggiarsi sulle proprie mani, e ha cominciato a scrollarsi di dosso le macerie della guerra. Macerie fisiche, macerie culturali. Come una fenice nascitura, il festival ha continuato ad ardere sotto la cenere (mio dio, sembro Louis Miguel!) fino alla resurrezione, con l’arrivo del 1946.

Come per tutti, anche per il Festival di Venezia l’uscita dal tunnel non è stata nè immediata, nè indolore. Aiutato da una incredibile voglia di ricomincire, a dall’esplosione dell'”artisticità” repressa in quei difficili anni, il Festival riprende, stavolta a pieno regime.

Ed è il Neorealismo a fare da testimone a questo secondo inizio, anche se i film che lo rappresentano più da vicino, sembrano inizialmente non riscuotere il successo meritato; in questi anni si riaprono le porte al cinema internazionale, che torna, portando orgogliosamente sul vassoio una sequela interminabile di grandi registi e divi di ogni genere.

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