All’indomani di una disastrosa alluvione il quarantenne Augusto Viganò (Luca Barbareschi) diventa parte di quella massa di cittadini non più silenziosa che scende in piazza per gridare il proprio sdegno e il bisogno di supporto da parte delle autorità.
Viganò ed altri manifestanti bloccano le rotaie dove transita un treno che sta trasportando un politico e fatto scendere l’uomo Viganò stesso gli racconta la vergogna perpetrata contro la sua terra e la devastazione lasciata dalle acque del fiume.
Il suo intervento, la sua faccia e il suo carisma vengono notati durante una diretta tv in cui Viganò denuncia lo sfruttamento del territorio come discarica di rifiuti tossici e si confronta senza remore con il politico di turno, di li alla proposta di candidatura il passo è davvero breve.