Il trasformista, recensione

All’indomani di una disastrosa alluvione il quarantenne Augusto Viganò (Luca Barbareschi) diventa parte di quella massa di cittadini non più silenziosa che scende in piazza per gridare il proprio sdegno e il bisogno di supporto da parte delle autorità.

Viganò ed altri manifestanti bloccano le rotaie dove transita  un treno che sta trasportando un politico e fatto scendere l’uomo Viganò stesso gli racconta la vergogna perpetrata contro la sua terra e la devastazione lasciata dalle acque del fiume.

Il suo intervento, la sua faccia e il suo carisma vengono notati durante una diretta tv in cui Viganò denuncia lo sfruttamento del territorio come discarica di rifiuti tossici e si confronta senza remore con il politico di turno, di li alla proposta di candidatura il passo è davvero breve.

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Erotismo & Cinema: sei pellicole cult

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Il cinema erotico è molte volte confuso con un certo filone comico-pecoreccio molto in voga negli anni ’70, in realtà l’erotismo cosiddetto d’autore, che comprende anche delle commedie, pesca in un immaginario letterario e di suggestioni erotiche che molti registi nostrani come Salvatore Samperi o il primo Tinto brass hanno saputo ben cogliere.

Cercando di sorvolare su un certo uso maldestro di questo genere, vedi le terrificanti performance delle starlette televisive Alba Parietti con Il macellaio e Valeria Marini con Bambola, cercheremo di ripercorrere la strada di questo genere che tra alti e bassi continua ad attirare spettatori e principalmente lettori, vedi il caso di Valérie-Diario di una ninfomane pellicola tratta dal best seller di Valérie Tasso.

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Salvatore Samperi è morto

E’ morto nella notte a Roma il celebre sceneggiatore e regista cinematografico e televisivo Salvatore Samperi.

L’uomo, nato il 26 luglio 1944, ha esordito nel 1968 come attore in Partner (unica sua esperienza davanti alla macchina da presa), è nello stesso anno, alla regia di Grazie zia. E’ con Malizia (il film che consacrò Laura Antonelli come sex symbol), girato cinque anni dopo che Samperi divenne un vero e proprio regista di culto del genere erotico italiano.

Dopo altri film del genere come Peccato Veniale e Scandalo, arrivò un altro successo clamoroso, quello di Sturmtruppen, la trasposizione cinematografica delle strisce di Bonvi.

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Vittorio, Manuel e Christian De Sica: la passione si chiama cinema

Spesso e volentieri il Cinemaniaco si occupa della storia, delle opere e della vita delle grandi famiglie legate da un unico comune denominatore: il cinema. Quest’oggi non potevamo esimerci dal rendere omaggio ad una grande famiglia italiana, che ha fatto dello spettacolo, della musica e del cinema per l’appunto, la propria esistenza, la propria missione. Uno style tutto partenopeo, che porta i nomi di Vittorio, Manuel e Christian De Sica.

Vittorio De Sica, figlio di un impiegato di banca, Umberto, col quale aveva un rapporto molto bello e forte, e al quale dedicherà il suo film, Umberto D., già durante gli studi di ragioneria , ottiene un piccolo ruolo in un film muto diretto da Giancarlo Saccon, Il processo Clemenceau del 1917.

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