Segreti di famiglia, recensione

375966 []Benjamin in procinto di compiere diciottanni decide di rintracciare il fratello Angelo che anni prima ha troncato ogni rapporto con la famiglia a causa di un insanabile conflitto instauratosi con il padre Carlo musicista di fama.

Benjamin arriva a Buenos Aires, dove da qualche anno risiede il fratello, sperando in cuor suo che Angelo non abbia dimenticato la promessa contenuta in una lettera scritta prima di partire, in cui gli prometteva di tornare a prenderlo per portarlo con sè, ma se la compagna del fratello lo accoglierà calorosamente, Angelo si mostrerà da subito freddo e distaccato, palesemente infastidito dall’inaspettata visita.

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Torino Film Festival 2009, settimo giorno

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Ieri è stata la giornata di Francis Ford Coppola al Torino Film Festival, il regista ha inaugurato la sua visita con la presentazione del suo ultimo lavoro Tetro-segreti di famiglia:

Sì, può essere definito il cugino di Rusty il selvaggio, perché c’è un legame stilistico: è la storia di due fratelli, e il minore idealizza il maggiore. Anche per me è stato così con mio fratello. Con Tetro ho proseguito e concluso il discorso iniziato con Rusty il selvaggio.

Il regista parla della grande industria e delle nuove tenologie 3D che afferma non saranno il futuro del cinema:

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Torino Film Festival 2009, quarto giorno

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Prosegue la rassegna di pellicole d’autore del Torino Film Festival giunto alla sua quarta giornata, oggi per il concorso internazionale vi segnaliamo l’italiano La bocca del lupo di Pietro Marcello, la storia di un detenuto e del suo ritorno nel ghetto di una malinconica Genova dopo un lungo periodo di detenzione, ad attenderlo come sempre la sua compagna Mary.

Prima del film non conoscevo bene Genova, gli unici ricordi erano i racconti di mio padre che come marittimo meridionale da lì si imbarcava, e per tutta la sua giovinezza Genova ha rappresentato la città ideale. Mi raccontava sempre di quanto era bella, delle tripperie e del suo cielo.

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Mickey Rourke: cinema, pugni, donne e motori

Nelle ultime foto, quelle relative al Festival Lagunare più famoso del mondo, devo dire che l’ho visto un pò plastificato, ma Mickey Rourke è sempre Mickey Rourke. Personaggio controverso, boxer, motociclista e attore di talento in film che sono diventati delle vere e proprie pietre miliari.

La sua presenza in scena ora conturba, ora disturba, specie quando lo vediamo nei panni di Marv in Sin City; il suo volto può divenire una maschera aggressiva, ma sempre capace di dispensare sorrisi e di dare un confortevole senso di protezione.

Mickey Rourke è in realtà il nome d’arte di Philip André Rourke Jr., nato a Schenectady, il 16 settembre 1956. Rourke cresce nei sobborghi di Miami, nel quartiere di Liberty City. Vi dice niente questo nome? A me si: e aggiungo che lo vedrei benissimo in un eventuale film basato su GTA, la nota serie di violenti videogiochi, il cui ultimo, quarto capitolo ha sbancato al botteghino.

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