Rocky Joe, recensione in anteprima

Il giovane e ribelle Joe Yabuki (Tomohisa Yamashita), fuggito da un orfanotrofio si ritrova nel bel mezzo di una rissa in un piccolo ristorante che vede coinvolti l’anziano ex-pugile Danpei Tange (Teruyuki Kagawa) e alcuni criminali che taglieggiano la poverissima e degradata periferia di Tokio. Danpei scoprirà nel ragazzo un grezzo, ma strordinario talento per la boxe e dopo non poche difficoltà lo convincerà ad intraprendere una carriera sportiva, carriera che cambierà anche la vita di Dampei che smetterà di ubriacarsi e tratterà il ragazzo come un figlio. In questo percorso di crescita, non solo sportiva, Joe conoscerà il carcere e quello che diventerà il suo avversario di sempre, il talentuoso Tohru Rikishi (Yusuke Iseya), che dal canto suo sovvenzionato dalla ricca e graziosa imprenditrice Yoko Shiraki (Karina) si prepara a combattere per il titolo dei pesi medi.

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Rocky Balboa, recensione

Rocky (Sylvester Stallone) è ormai in pensione da un bel pò di tempo, il clamore del ring è una indistinta eco e i giorni di gloria sono divenuti sbiaditi ritratti all’interno di foto appese al muro del ristorante che ora il vecchio Stallone italiano gestisce proprio nella sua Philadelphia e il cui nome è dedicato alla moglie Adriana (Talia Shire) recentemente scomparsa per un tumore.

Rocky però resta aggrappato fortemente ai quei ricordi, nonostante il cognato Paulie (Burt Young) gli rammenti che ormai rappresentano un passato troppo lontano che potrebbe solo fargli del male, ma a Rocky piace intrattenere i clienti del suo locale raccontando della grande occasione avuta con l’amico Apollo, dello schiacciasassi Clubber Lang, dell’avventura in Russia contro il gigantesco sovietico Drago.

Proprio da quel passato così tante volte rivisitato che spunta una vecchia conoscenza, quella Marie (Geraldine Hughes) che Rocky conobbe ancora adolescente e a cui all’epoca cercava di spiegare come si sarebbe dovuta comportare una ragazza perbene, prendendo in cambio una bella serie di insulti.

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Rocky 5, recensione

Rocky (Sylvester Stallone) torna dalla Russia dopo aver messo al tappeto il colosso sovietico Ivan Drago, diventando di fatto un eroe anche oltreconfine, ma l’età e i troppi colpi presi hanno lasciato un segno indelebile nello stanco ed invecchiato campione che comincia a pensare seriamente di abbandonare il ring.

Purtroppo il suo ritorno da campione sarà funestato dalla notizia che l’improvvido  cognato Paulie (Burt Young) ha lasciato in mano tutto il patrimonio dei Balboa ad un personaggio senza scrupoli, che ha messo Rocky e famiglia praticamente sul lastrico, urge quindi un incontro per sanare l’ammanco e naturalmente la proposta arriva repentina.

L’ambiguo promoter George Wahington Duke (Richard Gant), nonostante conosca le precarie condizioni di salute di Rocky spinge per farlo incontrare sul ring con il suo pupillo Union Cane (Michael Williams), la borsa è davvero ghiotta e risolverebbe in un sol colpo tutti i problemi, ma Adriana (Talia Shire) non ha alcuna intenzione di vedere il marito finire come l’amico Apollo (Carl Weathers).

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