Dal 23 marzo Quijote, l’opera prima di Mimmo Paladino, arriva finalmente nelle sale italiane grazie a Distribuzione indipendente: l’artista/regista mette in scena una perforazione multipla di arti, in cui ogni espressione creativa si fonde con tutto quello che è già stato creato e tale fusione rende allo spettatore un oggetto nuovo, un documento filmico, un audiovisivo d’arte che colpisce ogni parte sensoriale; una pellicola come Quijote può anche non piacere a molti, ma è un’opera suadente e platonica, a tratti onirica, intoccabile e suscettibile alla grande arte del passato che si reincarna nel nuovo.
Remo Girone
Il gioiellino, recensione in anteprima
Vita, morte e falsi miracoli della Leda, società agro-alimentare fondata dall’ambizioso Amanzio Rastelli capace di portare la sua azienda ad espandersi globalmente e a fruire di una quotazione in borsa sorretta però da impalcature amministrative ed economiche tanto fallaci quanto fasulle, figlie di sin troppo palesate incapacità manageriali di uno staff non preparato, reclutato tra parenti e protetti ed un bisogno di mostrare introiti e una crescita esponenziale all’altezza, gonfiando di contro bilanci e puntando alla truffa sistematica e alla sin troppo applicata finanza creativa.
Più si tenta di coprire l’inesorabile inabissarsi della società nei debiti gonfiando vendite e contando sulla protezione di politici e sui soldi di ignari risparmiatori bruciandone inesorabilmente gli investimenti di una vita, più si insinua una sorta di caotica egomania che porta a spingere la situazione verso un’inevitabile punto di rottura, trovandosi alla fine a fronteggiare la distruzione di un’azienda prestigiosa e di un marchio rappresentante del made in Italy nel mondo, e così Rastelli e compagnia di furbetti del quartierino ante-litteram trascinano con se, come il folle capitano di un titanic societario ormai al tracollo famiglie, investitori e inconsapevoli risparmiatori, questi ultimi le vere vittime di un naufragio tanto annunciato quanto sottaciuto.
Il gioiellino, Andrea Molaioli racconta il crack Parmalat
A marzo uscirà nei cinema italiani Il gioiellino, il drammatico di Andrea Molaioli, che racconta il caso Parmalat, quello che ha portato la società al crac, un buco di 14 miliardi e 100mila risparmiatori frodati.
Il film, attualmente in fase di montaggio, è interpretato da Toni Servillo (nel ruolo di Fausto Tonna che qui si chiamerà Ernesto Botta), da Remo Girone (nei panni del braccio destro dell’ex Signore del Latte Amanzio Rastelli) e Sarah Felberbaum.
Il regista racconta a Il giornale: