Ieri vi abbiamo proposto il trailer italiano della zombie-comedy a tinte romance Warm Bodies in cui uno giovane zombie di nome R (Nicholas Hoult) si innamora perdutamente della ragazza di una sua vittima, a tal punto da combattere la sua fame di carne umana e difendere la ragazza combattendo i propri simili, qualcuno ricorda la zombie-comedy canadese Fido?
Rec
Cinema e mockumentary: i migliori 10 film found footage
In attesa che nelle sale approdi Paranormal Activity 4, l’uscita italiana è fissata al prossimo 22 novembre, abbiamo pensato di stilare una delle nostre classifica con quello che secondo non rappresenta il meglio dell’ormai inflazionatissimo filone mockumentary, noto negli States anche come Found footage.
Quarantine 2: Terminal, recensione in anteprima
Mentre in un condominio di Los Angeles si cerca di contenere un pericoloso virus, a bordo di un volo per Nashville due hostess, Jenny (Mercedes Masohn) e Paula (Bre Blair) si trovano alle prese subito dopo il decollo con un passeggero che mostra strani sintomi che sfoceranno in un virulento attacco di quella che sembra una violenta forma di rabbia umana, attacco che trasformerà il passeggero in questione in un famelico veicolo di contagio.
Paranormal Activity 2 Tokio Night: recensione in anteprima
Haruka (Noriko Aoyama) torna da un viaggio negli States con entrambe le gambe rotte a causa di un incidente d’auto, ad accoglierla a Tokio il padre e suo fratello Koichi (Aoki Nakamura) che dovrà badare a lei per i sei mesi a venire, visto che Haruka è bloccata su una sedia a rotelle e il padre. indaffaratissimo uomo d’affari è già pronto per partire a tempo indeterminato per l’ennesimo viaggio d’affari.
I primi giorni di convivenza non trascorrono tranquilli, Haruka ha la sensazione che una presenza aleggi nella sua stanza durante le ore notturne, Koichi allora per tranquillizzarla metterà del sale nella stanza della sorella, sale che al mattino i due ragazzi troveranno disciolto.
Questo inquietante avvenimento sarà solo l’inizio di una serie di visite notturne di un’entità che sembra aggirarsi nottetempo nell’appartamento spostando oggetti, aprendo porte e provocando inquietanti rumori, visite riprese da due videocamere che Koichi ha piazzato nella sua camera e in quella della sorella.
Blood Story, recensione in anteprima
Owen (Kodi Smit-McPhee) è un ragazzino dodicenne introverso e perseguitato da alcuni bulli che frequentano la sua stessa scuola, come se non bastasse i suoi genitori stanno divorziando e lui che vive con la madre ne subisce tutta la tensione, con una madre in crisi e una figura paterna latitante.
Owen non ha amici e si ritrova spesso solo nel cortile del palazzo in cui abita e una sera fa la conoscenza di Abby (Chloe Moretz), una misteriosa ragazzina trasferitasi da poco nell’appartamento accanto al suo, con quello che Owen immagina sia il padre.
In realtà quando in città cominceranno a spuntare cadaveri dissanguati, scopriremo che l’uomo che vive con Abby è una sorta di custode che si occupa di lei e procaccia sangue alla piccola che si rivelerà essere in realtà un vampiro.
Esorcismo e possessioni al cinema
Esce quest’oggi nelle sale italiane L’ultimo esorcismo, pellicola che torna ad esplorare in formato reality il prolificissimo filone delle possessioni demoniache in celluloide tanto caro al cinema di genere, che in oltre un trentennio ha saputo sfruttare ataviche suggestioni pseudo-mistiche miscelando folklore, superstizione e religione allestendo su grande schermo un teatrino delle ombre che non manca di volta in volta, a prescindere dalla qualità delle singole pellicole, di regalare qualche piacevole brivido.
Cosa funzioni tanto in questo genere di pellicole che si sono create una propria identità cinefila all’interno dell’affollatissimo cinema di genere è presto detto, la componente ansiogena dei contenuti, la possessione vissuta come un vero e proprio contagio, con tanto di sintomatologia e raccapriccianti mutazioni fisiche che portano il pensiero ad un virus sovrannaturale o ad un oscuro disagio psichico da cui non ci sono difese e che può colpire chiunque e dovunque.
Rec 3 e 4, confermati dai registi ben due sequel
Buone nuove per tutti gli appassionati di horror che dopo il finale in puro stile contagio demoniaco di Rec 2, volevano che la fortunata saga iberica tornasse con il suo carico di brividi da ansiogeno mockumentary horror di ultima generazione con un terzo capitolo, eventualità peraltro smentita negli ultimi mesi a più riprese sia dai produttori che dagli stessi registi.
Non vi erano bastate le mostruosità partorite dal virus demoniaco con annessa possessione che aveva trasformato un tranquillo condominio in una trappola da incubo? Bene non solo i registi Jaume Balaguerò e Paco Plaza hanno confermato che Rec 2 avrà un sequel, ma la saga diventerà una quadrilogia, si avete capito bene sono in cantiere ben due film previsti a distanza di un anno uno dall’altro.
Imagine-AFFF 2009: Amsterdam Fantastic Film Festival 2009
Dal 15 al 26 Aprile 2009 in Olanda si terrà la venticinquesima edizione della manifestazione Imagine-Amsterdam Fantastic Film Festival, un evento che racchiude sotto la categoria fantastico svariati generi cinematografici come l’horror, il thriller, il fantasy, l’animazione giapponese e il cinema sperimentale.
Tra i vari eventi all’interno del festival ci saranno le canoniche retrospettive, il Fantastic Kids Film Festival una sezione dedicata specificatamente ad un pubblico di bambini, ed una sezione cult-movies con svariate proiezioni di classici senza tempo.
Le numerose pellicole in concorso si contenderanno quattro premi assegnati da una giuria internazionale, i premi saranno il Silver Scream award, nel 2008 assegnato ai registi Jaume Balaguerò e Paco Plaza per l’horror REC, un premio alla carriera, l’anno scorso assegnato a Tim Burton, un premio speciale assegnato da una giuria di critici, ed un premio speciale dedicato agli effetti speciali.
Recensione: Quarantena
E’ una notte tranquilla in una delle tante caserme di pompieri a Los Angeles, la giornalista televisiva Angela Vidal (Jennifer Carpenter) sta girando un reportage sul turno di notte di questi coraggiosi ragazzi, e tra un’intervista e due chiacchiere la nottata scorre senza intoppi fino a che a notte fonda una chiamata, la giovane giornalista è molto contenta, finalmente un pò di movimento, e cameraman al seguito l’autopompa si dirige a sirene spiegate verso l’edificio da cui è partita la chiamata.
All’arrivo una donna sembra essersi barricata in casa, i pompieri buttano giù la porta e la raggiungono, accorgendosi fin da subito che qualcosa non va, l’anziana donna farfuglia e si lamenta, sembra in evidente stato confusionale.
John Erick Dowdle: reality horror
Cineasta originario del Minnesota, si diploma all’accademia militare Saint Thomas, subito dopo si iscrive all’università dell’Iowa, dove comincia ad appassionarsi al cinema e dove cominciano i primi esperimenti con corti e videoclip.
Dopo essersi trasferito a New York ed aver frequentato a Manhattan dei corsi alla Tisch Schools of the Arts, decide di trasferirsi a Los Angeles per intraprendere la carriera di regista, qui nel 1995 gira il suo primo lungometraggio Full moon rising.
Festival de Gérardmer Fantastic’ Art: il cinema fantastico approda in Francia
Dal 28 Gennaio al 1° Febbraio 2009 in Francia si svolgerà la sedicesima edizione del Festival de Gérardmer Fantastic’ Art, evento imperdibile per tutti gli appassionati cinema horror, thriller e fantastico.
L’evento si presenta come il più ricco e completo del settore, tra le anteprime proiettate durante la manifestazione No man’s land-Reeker II e Crows zero del giapponese Miike Takashi.
Tra i film in competizione la fiaba horror coreana Hansel e Gretel, l’americano The midnight meat train e The burrowers western a tinte horror che aprirà il festival.
Zombie goes to Hollywood: a volte ritornano…
Gli zombie nell’accezione comune del termine sono defunti riportati in vita attraverso riti che provengono dalla tradizione africana che affonda le proprie credenze in una sorta di commistione di magia e religione conosciuta come Voodoo, questi cadaveri sono riportati in vita tramite pozioni create da una sorta di sacerdoti che poi utilizzano questi ritornanti a proprio piacimento.
Il cinema ha poche volte ritratto gli zombie in questa veste, solo Wes Craven con il suo Il serpente e l’arcobaleno (1988), e a suo modo Lucio Fulci nel suo Zombi 2 (1979) tornano alle origini per raccontarci di misteriosi riti e strane cerimonie, ma non è questa l’immagine odierna dei cosiddetti morti viventi.
Guillermo Del toro & co: tra inconscio, incubi e fantasmi.
Parlare di new horror e di autori emergenti ci fa inevitabilmente fare tappa nella penisola iberica, dove l’humus artistico e il genere come massima espressione cinefila ci permette di presentarvi film e autori che stanno rivoluzionando l’horror riportandolo alle origini, un’involuzione dagli inaspettati benefici, il thriller, il gotico, il fantastico che si miscelano all’ horror più tradizionale supportato dalle nuove tecnologie, dov’è allora la novità vi chiederete voi, semplice nella rilettura dei clichè del genere e nella scelta di storie calate in periodi storici riconoscibili, ben radicate nella realtà, cosi in profondità da poter rendere credibili gli sconfinamenti e le incursioni in dimensioni alternative popolate dagli altri, che siano anime in pena, mostri o virus mutanti.
Il cinema ispanico ha cominciato lentamente la scalata, sia in termini di botteghino,sia in termini di Status quo, si perchè la sensazione è che il cinema dai toni gotici dei vari Amenabar e Balaguerò, a cui aggiungeremmo per impronta visiva anche anche il messicano Guillermo del Toro, stia cambiando le regole del gioco, influenzando il panorama internazionale con piccoli ma continui ritocchi al genere, un pò come succede con l’horror orientale, piccoli grandi film che stupiscono per la freschezza visiva e per il ritorno alle atmosfere del cinema delle case infestate e dei vetusti manieri, per dirla alla Bram Stoker, o continuamente citato da registi che ne hanno l’anima ormai irrimediabilmente contaminata, come Tim Burton, un cinema che ha l’infanzia e lo sguardo dei bambini come perno su cui ruotano ingranaggi che rappresentano gli adulti, la crescita, la perdita dell’innocenza e il meccanismo che fin da piccoli ci attira, la curiosità per l’inspiegabile, i piccoli segreti custoditi in vecchie scatole di metallo, i giochi, il giardino che diventa paurosa foresta stregata, la fantasia dell’innocenza.
Arriva Quarantine, il remake dello spagnolo REC
Diretto da John Erick Dowdle, basato sulla sceneggiatura originale di Jaume Balaguerò e Paco Plaza, e’ il remake all’americana di Rec.
Il film, uscito nelle sale statunitensi il 10 ottobre, è girato con una telecamera a mano, nello stesso stile del film originale, ispirato evidentemente a pellicole come The Blair Witch Project e Cloverfield.