I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male, questa frase del celebre Totò è il perfetto fil rouge del nuovo ciclo di film Parenti Serpenti, in onda su Cielo (DTT 26, Sky 136) dal 7 agosto al 4 settembre ogni lunedì alle 21.15.
Parenti Serpenti
E’ morto Mario Monicelli, suicida in ospedale
Mario Monicelli è morto: il regista, che aveva compiuto 95 anni lo scorso 15 maggio, si è tolto la vita lanciandosi dal quinto piano dell’ospedale San Giovanni di Roma, dov’era ricoverato nel reparto di urologia per una grave malattia (un tumore alla prostata). Lo hanno reso noto fonti sanitarie.
Monicelli, regista, sceneggiatore, attore e produttore, nasce a Viareggio nel 1915, si laurea in storia e filosofia, poi si dedica al mondo del cinema. Per il grande schermo gira sessantotto film e scrive oltre cento sceneggiature sceneggiature.
Tra i suoi più grandi successi ricordiamo: Guardie e ladri (due premi a Cannes nel 1951), I soliti ignoti (nominato agli Oscar), Padri e figli (miglior regia al Festival di Berlino del 1957), La grande Guerra (1959, vincitore del Leone d’Oro), L’armata Brancaleone (nominato alla Palma d’oro nel 1966), Amici miei (1976, David di Donatello), Caro Michele (Miglior regista al Festival di Berlino del 1976), Un borghese piccolo piccolo (David di Donatello per la regia nel 1977, Nastro d’argento come migliore sceneggiatura lo stesso anno), Il marchese del Grillo (Miglior regia al Festival di Berlino 1982 e Nastro d’Argento lo stesso anno), Speriamo che sia femmina (1985 nastro d’argento come miglior regista e migliore sceneggiatura), Il male oscuro (1990, miglior regista al David di Donatello) Parenti serpenti (1993) e Le rose del deserto (2006). Da non dimenticare, inoltre le nomination agli Oscar del 1965 e del 1966 per le sceneggiature di Casanova ’70 e I compagni.
Il pranzo della domenica, recensione
Franca (Giovanna Ralli) ha sempre avuto un’indole per il focolare domestico, insomma una donna nata per accudire figli e marito, o almeno così sembra, purtroppo quando suo marito muore, il mondo della donna sembra perdere di consistenza.
Per reazione alla perdita del coniuge, su cui la donna riversava amore ed attenzioni, diventano le sue tre figlie, Barbara (Barbara De Rossi), Sofia (Elena Sofia Ricci) e Susanna, l’oggetto di una sorta di rito familiare compensatorio, un pranzo domenicale a cui tutti membri della famiglia, le tre donne sono sposate, sono inesorabilmente costretti a partecipare.
Durante una di queste domeniche, Franca ha un incidente doimestico nel quale si frattura un femore, costretta ad una continua assistenza da parte delle sue figlie cominceranno inevitabilmente a mostrarsi i primi segni di intolleranza, e l’apparente quiete familiare mostrerà le prime increspature.