Le comiche, recensione

Il film si apre con i due protagonisti, Paolo (Paolo Villaggio) e Renato (Renato Pozzetto) che per evitare di essere investiti da un treno, fuoriescono dallo schermo di un’affollata sala cinematografica tra lo sbigottimento generale ed iniziano la loro avventura nel mondo reale pronti ad ordire, con una certosina e inconscia premeditazione una serie di spassosi disastri. Si comincia da una chiesa da ristrutturare in cui una stramba coppia di futuri sposi diventerà vittima dell’inettitudine dei due improvvisati manutentori, con un finale in stile torte-in-faccia che vedrà coinvolto un organo e tanta vernice. A questo catastrofico esordio seguiranno una serie di impieghi che includeranno nell’ordine: benzinai in una stazione di servizio, rappresentanti porta-a-porta e impiegati di un’agenzia di pompe funebri. Tra un lavoro e l’altro i due avranno anche il tempo di seminare il panico su una spiaggia e finire nelle mani di un clan mafioso, per tornare in un’affollatissimo gran finale a vedersela con il treno del prologo.

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Fantozzi alla riscossa, recensione

Il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio), ormai quasi rassegnatosi del tutto alla sua nuova condizione di neo-pensionato, viene invitato ad una festa aziendale in cui ai nuovi assunti vengono mostrati i cattivi esempi da non seguire se si ha l’intenzione di far cariera nella Mega-ditta, tra questi pessimi elementi natuiralmenter svetta il ragionier Fantozzi che verrà umiliato e vessato in pubblico, causando in lui prima qualche fallimentare tentativo di suicidio e poi in un impeto di orgoglio. il bisogno di riscattarsi e dimostrare a tutti di non essere la merdaccia che tutti pensano.

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Fantozzi va in pensione, recensione

Povero ragionier Fantozzi (Paolo Villaggio) non poteva certo immaginare che un giorno le reiterate vessazioni dei suoi colleghi d’ufficio, gli insulti del mega-direttore e lo scherno continuo dell’irraggiungibile signorina Silvani (Anna Mazzamauro) gli sarebbero mancati, ma è proprio quel che accade quando l’impiegato più sfigato e simpatico di sempre raggiunge la famigerata età pensionabile, che lo costringe a lasciare l’azienda che ha servito e riverito per così tanti anni.

Il primo giorno da pensionato per Fantozzi sarà traumatico, ancora non pienamente conscio della sua nuova situazione si sveglierà di soprassalto pensando di essere in ritardo, trasformando così la mattinata in una frenetica ed inutile corsa in ufficio.

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Io speriamo che me la cavo, recensione

Il maestro Marco Tullio Sperelli (Paolo Villaggio) in attesa di un trasferimento richiesto da tempo in una scuola elementare ligure, si ritrova per un errore telematico dei terminali del Ministero della Pubblica Istruzione assegnato da tutt’altra parte e più precisamente in una scuola campana in provincia di Napoli. Corzano, questo è il paese in cui Sperelli si ritroverà catapultato, a toccare con mano i disagi ed i disastri di un sistema scolastico allo sbando e dove gli alunni si contano sulle dita di una mano, visto che molti di loro ancora minorenni finiscono per necessità a sbarcare il lunario ai limiti della legalità, sconfinando con sempre maggior frequenza nel territorio della microcriminalità. Sperelli al suo primo giorno si ritroverà con una classe di venti alunni che ne conta presenti si e no tre.

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Le comiche 2, recensione

Tornano Paolo e Renato (Paolo Villaggio e Renato Pozzetto), la coppia di simpatici pasticcioni prosegue le sue tragicomiche avventure a base di improbabili professioni, di volta in volta abbandonate dopo aver causato esilaranti cataclismi con più di qualche vittima.

In questa nuova pellicola la coppia di disturbatori/devastatori vestirà nell’ordine i panni di  pericolosissimi infermieri con tanto di ambulanza che invece di un motociclista vittima di un incidente caricheranno un ignaro e sanissimo avvocato che finirà in sala operatoria, due metronotte intenti a sventare un’intrusione notturna in un grande magazzino, due proprietari di una sgangheratissima linea aerea che trasformeranno il volo di un gruppo di ignari passeggeri in un vero incubo ad alta quota.

La serie di scenette si chiuderà con due reclute della Legione straniera che dopo un esilarante addestramento verranno scelti per una missione suicida in pieno deserto e infine epilogo natalizio con coppia di babbi natale assoldati per la gioia di un agiato ragazzino, la trasferta nella casa del bimbo, nipote di un pezzo grosso della magistratura, figlierà la consueta e spassosa ecatombe comica.

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Fantozzi 2000-La clonazione, recensione

Alle soglie del 2000 il mobbing è uno sport da ufficio troppo poco praticato, ormai una vera rarità e cosi la Megaditta pensa bene di ricreare con gli ultimi ritrovati della scienza il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) unico che possa riportare servilismo e condiscendenza a livelli perlomeno accettabili.

Il nuovo Fantozzi clonato si ritroverà ben presto vittima dei primi soprusi e dovrà vedersela nientemeno che con il figlio del Megadirettore, a cui dovrà badare mentre frequenta una scuola speciale dove gli insegneranno tutti i trucchi per diventare un futuro Megadiretttore di cui essere fieri, ma Fantozzi intenerito dalla scolaresca di piccoli teppisti in erba spinta alla truffa reiterata e trascurata dai genitori porterà tutti allo zoo guagnandosi così come ai bei tempi una bella punizione corporale.

Come se non bastasse Fantozzi si ritrova sotto l’influsso nefasto del gioco, lui e un gruppo di sfigatissimi ex-colleghi d’ufficio si giocano anche le mutande su un sistemone del Supernalotto proposto dal ragioniere fino a che senza più soldi lasciano che sia Fantozzi, impegnatosi fino all’ultimo pezzo di mobilio, a lanciarsi in un ultimo disperata giocata, ma Ugo ammalatosi è costretto suo malgrado a mandare sua moglie Pina (Milena Vukotic) a giocare, incredibilmente la combinazione esce, Fantozzi esulta ignaro che Pina in realtà non l’ha giocata.

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Fantozzi-Il ritorno, recensione

Sembra che per lo sfigatissimo ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) per una volta la fortuna non si sia girata a guardar altrove e così dopo la sua dipartita giunto in paradiso, per un problema burocratico gli viene imposto di tornare sulla Terra e riprendersi per un  periodo la sua vita terrena come se nulla fosse mai accaduto.

Per chiunque questa potrebbe rivelarsi l’occasione di una vita, l’occasione per salutare i propri cari e sistemare faccende in sospeso, ma per il povero Fantozzi vuol dire solo risvegliarsi accanto alla moglie Pina (Milena Vukotic) per una della ennesime giornate da dimenticare e infatti così sarà, nella prima giornata il risorto Fantozzi si dovrà occupare della nipote Uga (Maria Cristina Maccà) in piena fase di ribellione che oltre a finire sequestrata, causerà tra le altre cose la distruzione della sua amata bianchina.

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Le nuove comiche, recensione

Le nuove comiche

1990, il regista Neri Parenti grande amante del cinema muto americano e delle sue tipiche gag fisiche di cui infarcisce i suoi film, omaggiando di volta in volta Buster Keaton piuttosto che Charlie Chaplin, dopo aver inserito per anni massicce dosi di queste dinamiche con un surplus sia nello spassoso Ho vinto la lotteria di Capodanno che nel dittico Scuola di ladri, decide di fare il grande salto e riportare in toto sullo schermo, con un’operazione non priva di rischi, la formula comica originale puntando su una coppia di attori protagonisti assoluti con gag a profusione e scenette legate da un filo di trama, insomma il classico repertorio che ha fatto la fortuna di grandi coppie come Stan Laurel e Oliver Hardy alias Stanlio & Ollio.

Parenti conosce il genere e da buon veterano ne attualizza le dinamiche quel tanto che basta per renderle fruibili al pubblico odierno e scegli due personaggi ad hoc senza puntare sulle diversa connotazione fisica, anzi cercando una compatibilià proprio nella fisicità e riconoscibilità. La scelta cade su Paolo Vilaggio che con il suo Fantozzi ha fatto di ingombrante fisicità spassosa virtù e di quel cinema che ha ispirato Parenti un segno distintivo della sua filmografia, e Renato Pozzetto che se pur lontano dalla comicità del collega Villaggio e puntando sul grande schermo a personaggi dalla vis comica più surreale che fisica, ripesca il suo repertorio degli esordi da cabaret televisivo con l’amico e collega Cochi Ponzoni per diventare ottimo complemento al fantozziano partner.

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Frasi da cinema, Fantozzi alla riscossa

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Il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) ormai in pensione, dopo aver intrapreso un corso di grinta e determinazione per superare il suo micidiale complesso d’inferiorità e la nomea di merdaccia universale, tenuto da un trucidissimo Hooligan è pronto per l’esame finale, scippo di una vecchia,

Fantozzi dopo lo scippo si accorge che la vecchia era in realtà il Duca Conte Berambani, travestito e appostato per insidiare alcuni allievi della scuola svizzera, che invece di punirlo, per premiarne l’intraprendenza lo riassume con tutti gli onori del caso nella Mega Ditta.

Fantozzi farà così una fulminea carriera che lo porterà ben presto ai vertici dell’azienda.

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SuperFantozzi, recensione

Super Fantozzi

Dopo un esilarante prologo in cu Fantozzi/Adamo con tanto di spinosissima foglia di cactus a coprire le pudenda si becca una Eva da dimenticare, inizierà un viaggio nella storia che ci porterà in ordine cronologico: nella preistoria dove un Fantozzi cacciatore scatenerà le ire di un dinosauro, nell’antica Grecia dove vedremo un fantozzi maldestro maratoneta e in Palestina dove il nostro sfigatissimo impiegato verrà crocifisso sul Golgota insieme al messia e ai due ladroni.

Il viaggio proseguirà nel Medioevo dove Fantozzi di ritorno dalla Crociate per conquistare la bella principessa di turno dovrà  trovare la leggendaria Eschizzibur…pardon Excalibur, per poi incontrare il generoso Robin Hood, testare la ghigliottina durate la Rivoluzione Francese ed essere testimone live della storica breccia di Porta Pia.

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Pappa e ciccia, recensione

Carmelo (Lino Banfi) è uno dei tanti immigrati in cerca di fortuna all’estero, trasferitosi armi e bagagli in Svizzera si accorge ben presto che per lui ci sono solo lavori mOlto umili e malpagati, cosi si ritrova, suo malgrado con i sogni di gloria infranti, un pò di vergogna a tornare a casa e un lavoro di imbianchino.

Carmelo però non avendo il coraggio di confessare a familiari e compaesani il suo fallimento, scrive tutta una serie di lettere raccontando di yacht, ville lussuose e belle donne, tutto questo secondo Carmelo grazie ad un talento innato per gli investimenti in borsa. Ben presto però i nodi verranno al pettine e Carmelo si ritroverà una ignara nipote in visita a cui dovrà far credere di essere un milardario con tutti gli spassosi effetti collaterali del caso

In procinto di partire per le sospirate vacanze troviamo uno sfigatissimo clone di Fantozzi/Fracchia, che si appresta a godersi una vacanza particolarmente  conveniente in un villagio vacanze nel suggestivo Kenia. Tutto sembra organizzato alla perfezione, almeno fino a quando il nostro povero turista per caso si ritrova su uno scassatissimo charter che gli preannuncia una vacanza da incubo.

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Rimini Rimini, recensione

locandina []Cinque episodi per un’estate tra le spiagge e i locali di Rimini per raccontarci del rigido pretore Ermenegildo Morelli (Polo Villaggio) in vacanza da una serie di sentenze moralizzatrici, che verrà incastrato dalla procace e irresistibile Lola (Serena Grandi) che lo circuirà e costringerà addirIttura a trasvestirsi da donna prima di rovinargli la carriera per vendetta.

Di Liliana (Eleonora Brigliadori), una single alquanto affascinante, ma che ha qualche problema a trovare l’anima gemella, o quantomeno un partner sessuale, ed è per questo che una spregiudicata amica la spingerà tra le braccia di un culturista che però si rivelerà un flop colossale, cosi la ricerca d’affetto della bella Liliana la porterà nelle mire di un luciferino dodicenne che dopo averla sedotta cercherà anche di ricattarla

E infine Don Andrea (Anfdrea Roncato) che si ritrova nella calura estiva a fare i conti con la propria sessualità latente risvegliata da una suora straniera decisamente attraente, la vedova Noce bovi (Laura Antonelli) che cerca di ricominciare a vivere con l’aiuto dei tre fratelli e un imprenditore senza scrupoli ( Jerry Calà) che noleggia una prostituta per convincere un architetto a firmare un grosso contratto.

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Giffoni Experience 2009, terza giornata

soffio

Dopo la scorpacciata di anteprime dei giorni scorsi, il Giffoni Experience 2009, ed in particolare il concorso, entra nel vivo, oggi molte le proiezioni che riguarderanno alcune pellicole italiane ed eventi speciali.

Per gli eventi speciali, nella sezione Shorts and Doc nel primo pomeriggio, la proiezione del corto d’animazione La città fantastica del regista napoletano Raffaele Schiavullo, mentre in serata sarà il turno de L’uomo fiammifero di Marco chiarini e alle 21.oo, presso l’Arena Alberto Sordi,  la proiezione del film Il soffio dell’anima di Victor Rambaldi, presenzieranno all’evento il regista della pellicola e l’attore Paolo Villaggio.

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