Sundance 2011, il cinema “indie” torna in vetrina

Dopo la giornata inaugurale l’edizione 2011 del Sundance Film Festival entra nel vivo dimostrando a trent’anni dalla sua fondazione una grande vitalità e sfoderando il canonico corposo cartellone con un’intensa programmazione di dieci giorni dove verranno proiettate 118 pellicole.

L’attore e regista Robert Redford inaugura questa nuova edizione rispedendo al mittente le accuse di essersi aperto troppo al cinema più commerciale, rispondendo alla polemica con una selezione di pellicole dalla consueta e decisa impronta autorale, mentre tra le curiosità segnaliamo due giurati d’eccezione l’America Ferrera di Ugly Betty e il Matt Groening creatore dei Simpson.

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Next, recensione

Cris Johnson (Nicolas Cage) alias Frank Cadillac è un vero veggente che si esibisce nella fasulla ed edulcorata Las Vegas fingendosi prestigiatore, tra uno spettacolo e l’altro si da al furto di automobili e gioca al casinò vincendo piccole somme che gli permettono di sbarcare il lunario senza mettersi troppo in mostra.

Il potere precognitivo di Cris sembra quasi una burla, niente visioni catastrofiche o apocalissi anticipate, ma solo uno sguardo su un paio di minuti nel futuro, uno strambo dono che Cris utilizza però in maniera molto pratica e con il quale riesce a sopravvivere giorno per giorno evitando ogni sorta di guai.

Il tran tran di Cris però da qualche tempo è turbato da alcuni sogni ricorrenti in cui vi è una ragazza che non conosce, ma che sente molto vicina. La ragazza in questione Liz Cooper (Jessica Biel), ben presto farà capolino nella sua vita e Cris riuscirà a conquistarla, ma proprio quando il nostro veggente sembrerà aver trovato l’amore, ecco arrivare una serie di guai che avranno fattezze e distintivo della fascinosa agente federale Callie Farris (Julianne Moore).

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007-La morte può attendere, recensione

L’agente James Bond (Pierce Brosnan) si ritrova nelle mani dei Coreani del Nord dopo una missione in cui l’agente 007 avrebbe dovuto eliminare un pericoloso trafficante di diamanti, dopo la cattura Bond viene torturato e imprigionato per oltre un anno.

Dopo la lunga prigionia e patimenti fisici e psicologici, Bond viene liberato a seguito di una trattativa diplomatica, ma a scarcerazione avvenuta arriva la notizia che il suo status di agente MI6 è stato sospeso, a causa di presunte informazioni che Bond avrebbe rivelato sotto tortura e che sarebbero costate la vita ad alcuni agenti sotto copertura.

Bond sa di non aver rivelato alcuna informazione e ipotizza che dietro a tutto, fallimentare missione coreana compresa, ci sia lo zampino di qualcuno all’interno dell’MI6 intenzionato a toglierlo di mezzo. Nel frattempo Bond considerato ancora una minaccia viene trasportato in una località segreta dove rimarrà in custodia sino a che la sua situazione non verrà chiarita.

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B-cult, Once Were Warriors-Una volta erano guerrieri

Oggi per i film da riscoprire vi segnaliamo un vero gioiello della filmografia neozelandese, trattasi del dramma Once Were Warriors-Un volta erano guerrieri del regista Lee Tamahori.

Tamahori ci racconta il quotidiano di una famiglia dei sobborghi di Auckland che subisce la violenza e la frustrazione di un padre e marito dedito all’alcool, totalmente incapace di comunicare se non tramite il pestaggio reiterato della consorte, una donna forte ed orgogliosa discendente di una tribù Maori e alla disperata ricerca di una via d’uscita per lei e i suoi figli.

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Nella morsa del ragno, recensione

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Il criminologo Alex Cross (Morgan Freeman) è alle prese con l’ennesimo folle, stavolta si tratta di un genialoide sequestratore in cerca di notorietà che fingendosi un’insegnante rapisce la giovane figlia di un senatore, mettendo in atto una partita a scacchi con l’abile Cross ancora turbato dalla morte di una sua collega durante un’operazione da lui condotta.

Il sequestratore folle in realtà usa la piccola figlia del senatore come diversivo, il suo obiettivo è un compagno di scuola della ragazzina, figlio di un importante prsonalità russa, così la piccola verrà usata come inconsapevole esca per attirare l’ingenuo ragazzino russo.

Alex accetta di aiutare l’agente dell’FBI responsabile della sicurezza della figlia del senatore, ormai in procinto di gettare la sua carriera alle ortiche visto il madornale scivolone, purtroppo dopo il pagamento del riscatto il rapitore viene ucciso non rivelando dove è prigioniero il piccolo ostaggio, così Cross dovrà utilizzare tutta la sua abilità per ricostruire i movimenti del rapitore e individuarne il covo.

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XXX 2-The next level, recensione

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Torna l’eroe tutto muscoli e spia per forza del discreto action XXX di Rob Cohen, se nel primo film l’ironia regnava sovrana, le citazioni nobilitavano tutta l”operazione e gli effetti speciali parodiavano il classico Bond, qui tutto punta su un copione tirato per i capelli, dialoghi risibili e un protagonista che si prende un pò troppo sul serio.

Dopo che Vin Diesel aveva rifiutato il secondo capitolo, anzi no, diciamo che secondo i produttori del sequel, aveva triplicato le sue richieste economiche, visto che nel frattempo la sua notorietà aveva avuto un’incredibile escalation, il team originale cambia, il comando passa da Cohen al regista neozelandese Lee Tamahori (Once were Warriors), al suo fianco il roccioso e ingrugnatissimo rapper Ice Cube che qui oltre a sostituire Diesel scrive anche qualche pezzo per la modaiola colonna sonora.

Unico collegamento con il film precendente, oltre naturalmente al titolo, il reclutatore Dave Gibbons (Samuel L. Jackson) agente pronto a tutto, anche al ricatto, per utilizzare le abilità del nuovo agente XXX Darius Stone (Ice Cube), che dovrà fuggire da un penitenziario di massima sicurezza per salvare gli Stati Uniti d’America da un complotto atto a destabilizzarne il governo.

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