Colpi di fulmine, recensione

Alberto Belli (Christian De Sica) è un celebre psichiatra che si trova braccato dalla Guardia di Finanza per sospetta evasione fiscale. Nonostante sia certo della sua innocenza Belli segue il consiglio del fratello avvocato e si da alla macchia in attesa che la situazione venga chiarita. La sua fuga lo porterà in una ridente località del Trentino dove si troverà a vestire i panni di un prete e ad innamorarsi perdutamente di Angela (Luisa Ranieri), un’avvenente maresciallo dei Carabinieri.

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Le comiche, recensione

Il film si apre con i due protagonisti, Paolo (Paolo Villaggio) e Renato (Renato Pozzetto) che per evitare di essere investiti da un treno, fuoriescono dallo schermo di un’affollata sala cinematografica tra lo sbigottimento generale ed iniziano la loro avventura nel mondo reale pronti ad ordire, con una certosina e inconscia premeditazione una serie di spassosi disastri. Si comincia da una chiesa da ristrutturare in cui una stramba coppia di futuri sposi diventerà vittima dell’inettitudine dei due improvvisati manutentori, con un finale in stile torte-in-faccia che vedrà coinvolto un organo e tanta vernice. A questo catastrofico esordio seguiranno una serie di impieghi che includeranno nell’ordine: benzinai in una stazione di servizio, rappresentanti porta-a-porta e impiegati di un’agenzia di pompe funebri. Tra un lavoro e l’altro i due avranno anche il tempo di seminare il panico su una spiaggia e finire nelle mani di un clan mafioso, per tornare in un’affollatissimo gran finale a vedersela con il treno del prologo.

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Fantozzi alla riscossa, recensione

Il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio), ormai quasi rassegnatosi del tutto alla sua nuova condizione di neo-pensionato, viene invitato ad una festa aziendale in cui ai nuovi assunti vengono mostrati i cattivi esempi da non seguire se si ha l’intenzione di far cariera nella Mega-ditta, tra questi pessimi elementi natuiralmenter svetta il ragionier Fantozzi che verrà umiliato e vessato in pubblico, causando in lui prima qualche fallimentare tentativo di suicidio e poi in un impeto di orgoglio. il bisogno di riscattarsi e dimostrare a tutti di non essere la merdaccia che tutti pensano.

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Fantozzi va in pensione, recensione

Povero ragionier Fantozzi (Paolo Villaggio) non poteva certo immaginare che un giorno le reiterate vessazioni dei suoi colleghi d’ufficio, gli insulti del mega-direttore e lo scherno continuo dell’irraggiungibile signorina Silvani (Anna Mazzamauro) gli sarebbero mancati, ma è proprio quel che accade quando l’impiegato più sfigato e simpatico di sempre raggiunge la famigerata età pensionabile, che lo costringe a lasciare l’azienda che ha servito e riverito per così tanti anni.

Il primo giorno da pensionato per Fantozzi sarà traumatico, ancora non pienamente conscio della sua nuova situazione si sveglierà di soprassalto pensando di essere in ritardo, trasformando così la mattinata in una frenetica ed inutile corsa in ufficio.

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Amici miei-Come tutto ebbe inizio, recensione

La saga di Amici Miei, capolavoro monicelliano all’insegna della malinconica goliardia si sposta indietro nel tempo alla ricerca delle origini in quel di Firenze, siamo infatti alla fine del ‘400 alla corte di Lorenzo De’ Medici.

I toscanacci che hanno segnato il percorso e forse l’epilogo della commedia all’italiana stavolta in questo inedito formato retrò hanno le fattezze di Michele Placido (Duccio), Giorgio Panariello (Cecco), Paolo Hendel (Jacopo) e la coppia da cinepanettone Massimo Ghini (Manfredo) e Christian De Sica (Filippo).

I cinque incapaci di diventare adulti si aggirano come mine vaganti per la città organizzando scherzi e goliardate varie spesso all’insegna del pecoreccio, le loro zingarate come una sorta di fontana dell’eterna giovinezza gli permettono di fuggire alle responsabilità di una vita adulta e a dimostrazione della follia che ne pervade l’operato neanche l’avvento di un’epidemia di Peste in città servirà a frenarne le gesta.

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5 scene natalizie da cinepanettone

Vista l”uscita in questi giorni della consueta commedia natalizia Natale in Sudafrica, con Christian De Sica che festeggia il suo ventisettesimo cinepanettone, cogliamo l’occasione per fare un viaggio a ritroso nel tempo dando un’occhiata a qualche cinepanettone d’annata iniziando dal classico di sempre Vacanze di Natale datato 1985.

Dopo il salto trovate cinque scene che abbiamo selezionato da altrettanti cinepanettoni, pescando in oltre un ventennio di film che nel bene e nel male hanno segnato un appuntamento fisso per milioni di spettatori decretando di anno in anno un successo che se da una parte è difficile spiegare, dall’altra è innegabile.

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Natale in Sudafrica, la colonna sonora

E’ nelle sale da qualche giorno Natale in Sudafrica. la nuova commedia di Natale firmata Parenti/De Sica, che dopo i Mondiali di calcio 2010 porta ancora un team italiano in Sudafrica, ma stavolta in formato cinepanettone che come di consueto non ha mancato il bersaglio piazzandosi in testa alla classifica dei film più visti.

Dopo il salto vi proponiamo tre dei danzerecci brani che troverete nel film, più la versione originale del Waka Waka, tormentone dei mondiali sudafricani interpretato dalla splendida Shakira.

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Natale in Sudafrica, recensione

Carlo (Christian De Sica) in compagnia della sua seconda moglie Susanna (Barbara Tabita) è in viaggio in Sudafrica, dove per uno strano scherzo del destino incontra l’odiato fratello minore Giorgio (Max Tortora) con il quale ha più di qualche acredine, visto che quest’ultimo non solo gli ha soffiato la prima moglie Marta (Serena Autieri), ma in un passato per nulla remoto ha completato l’opera truffandolo e mandando in bancarotta una società che i due avevano costituito insieme.

Quello che Giorgio non sa è che non solo Carlo ha superato l’empasse economica, ma ne è uscito alla grande grazie ad un nuovo socio, cosa che sorprenderà non poco sia il Caino “de noantri“, che Marta che comincerà ad avere dei ripensamenti riguardo la scelta fatta in passato, visto che il suo Giorgio con la stessa facilità con cui ha ingannato il fratello, ha anche dilapidato il patrimonio sottratto con l’inganno.

Purtroppo il destino beffardo tornerà a colpire e il nuovo socio di Carlo anche stavolta fuggirà con il malloppo, lasciando Carlo e consorte in mezzo ad un mare di guai, ma il reiterarsi della triste situazione ed un viaggio nella savana diventeranno l’occasione per i due fratelli di regolare finalmente i conti.

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Le comiche 2, recensione

Tornano Paolo e Renato (Paolo Villaggio e Renato Pozzetto), la coppia di simpatici pasticcioni prosegue le sue tragicomiche avventure a base di improbabili professioni, di volta in volta abbandonate dopo aver causato esilaranti cataclismi con più di qualche vittima.

In questa nuova pellicola la coppia di disturbatori/devastatori vestirà nell’ordine i panni di  pericolosissimi infermieri con tanto di ambulanza che invece di un motociclista vittima di un incidente caricheranno un ignaro e sanissimo avvocato che finirà in sala operatoria, due metronotte intenti a sventare un’intrusione notturna in un grande magazzino, due proprietari di una sgangheratissima linea aerea che trasformeranno il volo di un gruppo di ignari passeggeri in un vero incubo ad alta quota.

La serie di scenette si chiuderà con due reclute della Legione straniera che dopo un esilarante addestramento verranno scelti per una missione suicida in pieno deserto e infine epilogo natalizio con coppia di babbi natale assoldati per la gioia di un agiato ragazzino, la trasferta nella casa del bimbo, nipote di un pezzo grosso della magistratura, figlierà la consueta e spassosa ecatombe comica.

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A Natale mi sposo, recensione

Gustavo (Massimo Boldi) è uno chef con grandi aspirazioni che vorrebbe trasformare una truce trattoria romanesca in un grande ristorante internazionale, ma vista la clientela decisamente poco chic e il suo braccio destro, l’ex-pugile ora cameriere Rocky (Enzo Salvi) entusiasta fautore del trivio romano con tanto di menù pecoreccio, la cosa non sembra per nulla fattibile.

Nel ristorante oltre ad un porcellino d’india che funge da mascotte e che sicuramente farà la felicità della locale A.S.L., troviamo anche uno stralunato lavapiatti di nome Cecco (Massimo Ceccherini) che ha una morbosa attrazione per le ultra-settantenni e Fabio (Jacopo Sarno), il figlio di Gustavo che un bel dì reincontra la graziosa ex-fidanzata Chris (Lucrezia Piaggio) di cui è ancora innamorato, scoprendo che sta per sposare il suo nuovo e ricchissimo fidanzato Steve (Simon Grechi).

Tra i due ragazzi c’è ancora del sentimento, ma Chris sta per sposarsi e non ha intenzione di deludere la sua famiglia, così il ragazzo ha la geniale idea di offrirsi per il catering della cerimonia che si terrà a Saint Moritz e insieme al padre e all’allegra brigata approderà tra le nevi della Svizzera, Fabio con l’intenzione di sabotare le nozze e l’ignaro Gustavo pronto a sfoggiare tutto il raffinatissimo menù a base di porchetta e vaccinara, per la gioia della ricchissima e altrettanto cafonissima famiglia della sposa.

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Natale in Sudafrica, la trama dei due episodi, curiosità e dichiarazioni dei protagonisti

Natale in Sudafrica, il Cinepanettone con Christian De Sica, Belen Rodriguez, Massimo Ghini, Giorgio Panariello, Max Tortora, Barbara Tabita, Serena Autieri, Laura Esquivel e Alessandro Cacelli, che si sta girando in questi giorni tra Johannesburg e Pretoria e che uscirà il 17 dicembre al cinema, sarà diviso in due episodi.

Nel primo, De Sica va in vacanza in Sudafrica con la sua seconda moglie Susanna (Barbara Tabita) dove incontra il fratello minore Carlo (Max Tortora), colui che gli ha portato via tutti i sodli, in compagnia della sua prima moglie Marta (Serena Autieri).

Nel secondo, Massimo Ghini e Giorgio Panariello, amici con l’hobby della caccia, sono in vacanza-safari con i rispettivi figli (Laura Esquivel e Alessandro Cacelli). I due faranno la corte all’entomologa Angela Ladesse, interpretata da Belen Rodriguez, in Sudafrica per trovare una farfalla.

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B-cult, Fracchia la belva umana


Oggi spazio B-cult dedicato ancora alla sessantasettesima Mostra del Cinema di Venezia che quest’anno con la retrospettiva La situazione comica ha dedicato finalmente il giusto spazio alla comedy anni ’80, mettendo in cartellone anche lo spassoso Fracchia la belva umana che vede l’accoppiata vincente della serie Fantozzi Paolo Villaggio/Neri Parenti portare sullo schermo uno dei personaggi tv più noti dell’attore genovese.

Il film di Parenti gioca sulle reminiscenze fantozziane di Giandomenico Fracchia, un mite ed imbranatissimo impiegato che per sua sfortuna si scopre sosia di un feroce criminale latitante conosciuto come la Belva umana, naturalmente la commedia degli equivoci, ingrediente base per un secolo di cinema comico, la fa da padrone, il resto è un Villaggio in gran forma supportato un memorabile Lino Banfi e un paio di guest in prestito dalla saga fantozziana, Gigi Reder negli inconsueti panni della madre sicula della Belva umana e Anna Mazzamauro che ripesca la sua signorina Silvani, sogno proibito del protagonista.

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Fantozzi 2000-La clonazione, recensione

Alle soglie del 2000 il mobbing è uno sport da ufficio troppo poco praticato, ormai una vera rarità e cosi la Megaditta pensa bene di ricreare con gli ultimi ritrovati della scienza il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) unico che possa riportare servilismo e condiscendenza a livelli perlomeno accettabili.

Il nuovo Fantozzi clonato si ritroverà ben presto vittima dei primi soprusi e dovrà vedersela nientemeno che con il figlio del Megadirettore, a cui dovrà badare mentre frequenta una scuola speciale dove gli insegneranno tutti i trucchi per diventare un futuro Megadiretttore di cui essere fieri, ma Fantozzi intenerito dalla scolaresca di piccoli teppisti in erba spinta alla truffa reiterata e trascurata dai genitori porterà tutti allo zoo guagnandosi così come ai bei tempi una bella punizione corporale.

Come se non bastasse Fantozzi si ritrova sotto l’influsso nefasto del gioco, lui e un gruppo di sfigatissimi ex-colleghi d’ufficio si giocano anche le mutande su un sistemone del Supernalotto proposto dal ragioniere fino a che senza più soldi lasciano che sia Fantozzi, impegnatosi fino all’ultimo pezzo di mobilio, a lanciarsi in un ultimo disperata giocata, ma Ugo ammalatosi è costretto suo malgrado a mandare sua moglie Pina (Milena Vukotic) a giocare, incredibilmente la combinazione esce, Fantozzi esulta ignaro che Pina in realtà non l’ha giocata.

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