Robin Williams: tutti i suoi film più belli

Facendo un rapidissimo sondaggio scopriremmo che Robin Williams è stato l’attore preferito di molti, in assoluto. Divertente, commovente, sempre sincero nei suoi ruoli comici e drammatici, di lui piaceva tutto, il suo sorriso, il suo broncio, il suo sguardo autentico, la profondità delle sue interpretazioni.

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I 5 film sui papà da non perdere

A un giorno di distanza dalla festa del papà vogliamo proporre una top five dei film con i papà più in gamba del cinema. Di storie ce ne sono naturalmente moltissime, ne proponiamo 5 che ci hanno fatto piangere ma anche ridere.

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Daddy Sitter, recensione

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Due amici di vecchia data Dan (Robin Williams) e Charlie (John Travolta) si conoscono praticamente da sempre, uno impacciato e un pò buffo, l’altro più cinico e sciupafemmine, ma dal cuore d’oro. I due amici sono entrambi single, anche se Dan ha un doppio divorzio alle spalle, il primo regolare, mentre il secondo figlio di un vacanza selvaggia e di un matrimonio celebrato in preda ai fumi dell’alcol con la bella Vicky (Kelly Preston), che poi sparirà nel nulla.

I due amici sono alla vigilia di un importante incontro che rappresenterà per la società di marketing che gestiscono insieme, l’ultima tappa di un lungo percorso che culminerà in un contratto con un’importante e potente società nipponica, ma mentre i due si preparano all’evento, dal passato di Dan rispunta vicky, ma sstavolta non è sola, con lei due gemelli, Zach ed Emily che Vicky confesserà essere figli di Dan.

Dan entrerà ben presto nel panico, e le cose non andranno meglio quando Vicky confesserà di dover scontare due settimane in un penitenziario per una protesta ambientalista degenerata in rissa, e Dan si offrirà di occuparsi dei due gemelli, un’idea che figlierà una marea di guai, ma diventerà anche per Dan l’inizio di un percorso verso un ritrovato istinto paterno.

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Mrs.Doubtfire-Mammo per sempre, recensione

Daniel Hillard (Robin Williams) sta per affrontare una grande crisi, di quelle che possono incrinare ogni certezza, prima perde il lavoro, poi la moglie Miranda (Sally Field) si separa stanca della sua cronica sindrome da Peter Pan, e peggio ancora, Daniel si ritrova a centellinare il tempo da trascorrere con i suoi figli a causa di una sentenza di divorzio che glieli affida una sera la settimana.

La lontananza dai figli è quello che più sconvolge la quotidianità dell’uomo, quindi Daniel chiede a Miranda, in cerca di una governante, di poter badare lui ai due figli dopo la scuola, ma la donna è irremovibile, non si fida proprio dell’ex-marito, così lui corre ai ripari e con l’aiuto del fratello Frank (Harvey Fierstein), esperto di make-up, in men che non si dica si trasforma nella materna Mrs. Doubtfire, amorevole tata di origini inglesi pronta ad accudire i due ragazzini.

I guai però non tarderanno ad arrivare e la situazione si complicherà non poco quando nella famiglia farà capolino un affascinante terzo incomodo,il facoltoso Stuart Dunmeyer (Pierce Brosnan), che cercherà di circuire la bella Miranda proprio sotto gli occhi di Daniel/Mrs Doubtfire, che in preda alla gelosia ne combinerà di tutti i colori.

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Big Mama, recensione

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Malcolm Turner (Martin Lawrence) è un agente dell’FBI specializzato in missioni sotto copertura in cui sfoggia una certa abiltà attoriale e grazie a sosfisticati travestimenti, degni dei miglior make-up artist holliwoodiani, riesce a rendersi irriconoscibile, ad infiltrarsi e a risolvere casi molto complessi.

Il suo ultimo caso riguarda un pericoloso rapinatore di banche, evaso e sparito improvvisamente dalla circolazione, l’unico legame con lui è la sua ex Sherry (Nia Long), la ragazza sta per passare qualche giorno da sua nonna, chiamata affettuosamente Big Mama per la sua mole, e Malcolm la sorveglierà sperando che l’evaso tenti di mettersi in contatto con lei.

Purtroppo capita l’irreparabile, Big Mama parte per una vacanza, Sherry è in arrivo e se non la troverà tutta l’operazione di sorveglianza andrà in malora, così Malcolm si affida alle sua abilità e si trasforma nella simpatica e grossoccia Big Mama accogliendo Sherry e il nipotino, sembra che il travestimento funzioni perfettamente, almeno fino a quando Turner non si innamora della ragazza.

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Recensione: Mamma ho perso l’aereo

In casa McCallister fervono i prepartivi per l’imminente viaggio a Parigi, la numerosa famiglia si è organizzata per tutta la settimana, tutto è pronto per l’indomani mattina, niente  sembra poter andare storto, tranne…la sveglia che non suona.

I preparativi diventano un vero caos, una corsa a prepararsi nel minor tempo possibile pena la perdita del volo e l’annullamento del viaggio. La famiglia McCallister nonni e zii al seguito raggiungono in fretta e furia l’aereoporto, riescono ad imbarcarsi pronti a godersi il meritato viaggio di famiglia, ma mamma Kate sente che qualcosa non va, ha la strana sensazione di aver dimenticato qualcosa, una volta in volo il dubbio si fa certezza, Kate e Peter hanno dimenticato il figlio Kevin (Macaulay Culkin) a casa.

Il primo giorno di Kevin in solitaria è una sorta di spericolata avventura, niente genitori, niente regole, e via a fare tutto quello che gli passa per la testa, tutto bello almeno per il primo giorno, poi l’approssimarsi del Natale e la mancanza dei genitori farà rattristare un pò il ragazzino che si pente del desiderio espresso la notte prima della partenza di far sparire la sua famiglia, inconsapevole della dimenticanza di mamma e papà.

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Raja Gosnell: mamma ho preso un Chihuahua!

Raja Gosnell nasce a Los Angeles, California, il 9 dicembre 1958, esperto di montaggio, campo in cui si distingue diventando indispensabile per registi del calibro di Robert Altman e Chris Columbus, per quest’ultimo ha montato i due episodi della serie Mamma ho perso l’aereo e il divertente Mrs. Doubtfire.

Nel suo curriculum, qualche lavoro come operatore di seconda unità e aiuto regista (Vengeance of a soldier-1987), molto montaggio, sua preminente attività (Pretty woman, D.O.A.), e alcuni film per la tv, fino all’esordio nella regia nel 1997 con il terzo episodio della serie Mamma ho perso l’Aereo, orfana dell’ormai troppo cresciuto Macaulay Culkin, Mamma ho preso il morbillo.

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