Come non detto, recensione della commedia di Ivan Silvestrini

Mattia (Josafat Vagni) sta per trasferirsi a Madrid per vivere con il fidanzato Eduard (Josè Dammert), una sorta di fuga che gli permetterà di vivere la sua vita senza sotterfugi e che non lo costringerà a rivelare alla famiglia di essere gay. Eduard dal canto suo è un orgoglioso sostenitore della verità ad ogni costo e così spinge Mattia a fare coming out così che la sua famiglia sia di supporto alla loro relazione.

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La peggior settimana della mia vita, la commedia con Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi ad ottobre al cinema

Si stanno svolgendo a Como le riprese de La peggior settimana della mia vita, il film di Alessandro Veronesi, con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore, Alessandro Siani, Antonio Catania. Nel film, prodotto dalla Colorado Film di Maurizio Toti e Alessandro Usai, che sarà distribuito da Medusa ad ottobre, De Luigi è Paolo, un pubblicitario che fa fatica a conquistare i suoceri ad una settimana dal suo matrimoio con Margherita.

L’autore spiega a Il corriere della sera la filosofia del film:

Un po’ da commedia sofisticata americana tipo Scandalo a Filadelfia, un po’ comica finale alla Hollywood party. La base è divertirsi senza cadere nel becero, sempre tenendo presente che non c’è nulla che faccia ridere come il dramma, ad esempio Gisella Sofio che fa la nonna in coma. Un’operazione che richiede studio, preparazione e dosi esatte … Mi diverte lavorare sulle identità caratteriali, anche degli attori: sul contenitore surreale si recita in modo naturalistico, bisogna essere credibili, creare un’altra realtà: non mi interessa la commedia italiana classica di rilevanza sociale, non trovo interessante l’approccio politico nell’arte, meglio lasciarla fuori.

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I bruttissimi: Mutande pazze

Roberto D’Agostino esplora la vallettopoli degli anni ’90 dispensando il peggio del mondo dello spettacolo e in questo caso anche il peggio di un non cinema compiaciuto e che parla di se stesso diventando auto-referenziale fino alla nausea e trasformando in colorate macchiette tutti coloro che si avvicinano al tritacarne televisivo.

Il film racconta di rampanti donne in cerca di notorietà e riflettori, che si concedono allegramente a destra e a manca in cerca del successo, a parte una Monica Guerritore sempre brava, impossibile capire come un’attrice di tale calibro abbia potuto partecipare ad un film del genere, il resto è puro trash e paillette, polvere di starlette per un non regista che speriamo eviti accuratamente di cimentarsi di nuovo con la macchina da presa.

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Recensione: Il seme della discordia

Il seme della discordia chiude la carrellata dei film italiani in concorso alla Mostra Internazionale di Venezia. Dopo 7 anni di assenza torna alla regia Pappi Corsicato, già noto alle platee festivaliere per lavori come I buchi neri e Chimera.

Veronica (Caterina Murino) è una giovane e bella donna sposata con un rappresentante di fertilizzanti. Un giorno scopre di essere incinta; peccato che nella stessa giornata il marito scopra di essere sterile. Mistero e colpi di scena in un film che racconta il mondo dei sentimenti e delle relazioni umane, senza retorica.

L’idea di questo film nasce da un racconto al quale il regista si è liberamente ispirato: La Marchesa von O di Heinrich von Kleist e al film che circa 30 anni fa ne ricavò Eric Rohmer. La storia, pur risalendo ai primi anni dell’800, contiene diversi temi attuali e facilmente trasportabili all’epoca contemporanea: la maternità e i suoi connessi non sono questioni che col tempo appassiscono.

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Recensione: Un giorno perfetto

Primo film italiano a competere per il Leone d’oro a Venezia: Un giorno perfetto, di Ferzan Ozpetek, scritto con Sandro Petraglia, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco.

Per la prima volta il regista de La finestra di fronte si misura con una storia che non porta la sua firma e con un mondo segnato dalla tragedia più estrema.

Emma e Antonio, sposati con due figli, sono separati da circa un anno. Antonio vive da solo nella casa dove abitava con la moglie, mentre Emma è tornata da sua madre, portando con sé i bambini. Poi, una notte qualunque, una volante viene chiamata nel palazzo e la polizia si accinge a fare irruzione nell’appartamento da cui qualcuno ha sentito provenire gli spari.

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65ma Mostra del Cinema: tutti pazzi per Charlize

Come definirla? Bella, incantevole, splendida ma anche dolce, disponibile, affatto presuntuosa, insomma in una sola parola diva! Charlize Theron, ha calamitato nella giornata appena trascorsa l’attenzione dei media alla Mostra del Cinema di Venezia e della folla che la attesa a lungo e con pazienza ieri sera in occasione della premiere del film in concorso che la vede come protagonista assieme a Kim Basinger assente al Lido, The Burning Plain.

Dopo lo spumeggiante esordio della kermesse cinematografica con due grandi e belli primi della classe, quali sono Brad Pitt e George Clooney, gioia del pubblico femminile, anche quello maschile ha potuto deliziarsi della vista di Charlize Theron, presente nel duplice ruolo di attrice-produttrice esecutiva dopo l’esperienza di Monster. Alla conferenza stampa c’era anche il regista del film Guillermo Arriaga, premio Oscar per la sceneggiatura di Babel, meritevole di menzione per almeno un altro lavoro: 21 grammi, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa.

The Burning Plain è una storia complessa dove 5 storie vissute tra gli Stati Uniti e il Messico si intersecano tra di loro nell’intento manifesto da parte del regista di rappresentare i quattro elementi aria, acqua, terra, fuoco. Obiettivo raggiunto a giudicare dalla reazione del pubblico.

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