Bomber, recensione

Bud Graziano  (Bud Spencer) lavora su una barca da pesca, ma in realtà è un ex-pugile che ha calcato il ring da campione conosciuto nell’ambiente come Bomber, sino a che non si ritrova senza un lavoro e ad allenare in una scalcinata palestra improvvisata frequentata da un gruppo di volenterosi, ma decisamente negati atleti capitanati da Jerry (Jerry Calà), quest’ultimo salvato da Bomber durante un pestaggio di cui era la vittima designata gli chiede di trovare qualcuno che possa sfidare l’allenatore della palestra avversaria, il losco e scorretto sergente Rosco Dunn (Kallie Knoetze).

Bomber troverà il suo campione durante una rissa scatenata dai militari in un bar, Giorgio Desideri  (Stefano Mingardo) per gli amici Giorgione è un talento naturale con nessuna esperienza sul ring o preparazione atletica, ma alcuni colpi ben assestati mostrano all’ex-pugile un boxeur grezzo ma con indubbie doti da knock-out, convinto il ragazzo per lui inizierà una dura preparazione.

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Chissà perchè…capitano tutte a me, recensione

Chissà perchè capitano tutte a me

Il mastondontico ex-sceriffo dal cuore d’oro Scott Hall (Bud Spencer) e il giovane alieno H-7-25 per gli amici Charlie (Cary Guffey), scampati dalle grinfie dell’esercito nel primo film, viaggiano di cittadina in cittadina onde evitare che qualcuno identifichi il ragazzo e costringa Hall a nuovi e repentini salvataggi in extremis.

Tutto sembra filare liscio, e le cose vanno così bene che quando la strana coppia raggiunge la cittadina di Monroe ormai preda di piccoli criminali, teppisti e vandali vari, Hall decide di riprendere la sua stella di sceriffo e dare una pulitina in giro a suon di ceffoni, e come si sa lo sceriffo Hall lo sa fare il suo lavoro e Monroe ben presto tornerà ad essere la cittadina tranquilla di un tempo, almeno in apparenza.

Purtroppo se l’esercito sembra non essere più la preoccupazione principale spunta un’altro pericolo all’orizzonte, H-7-25 mette in guardia lo sceriffo su una task-force di alieni invasori che si è stabilita sulla Terra con la ferma intenzione di invaderla, utilizzando poteri mentali che gli permettono di controllare gli esseri umani, e avanzati e pericolosi androidi. in principio lo sceriffo cercherà di tenersi alla larga dalle complicazioni, ma ben presto i guai, in questo caso alieni, troveranno lui e allora saranno botte da orbi.

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Uno sceriffo extraterrestre…poco extra e molto terrestre, recensione

Uno sceriffo extraterrestre, poco extra e molto terrestre

Nella cittadina americana di Newman nella boscosa Georgia c’è la singolare abitudine di vedere a destra e a manca dischi volanti, luci nel cielo e via  discorrendo, l’unico che sembra non aver nessuna intenzione di lanciarsi in questa corsa all’avvistamento UFO, sembra essere il nerboruto e scettico sceriffo della città (Bud Spencer) ben intenzionato a rimanere con i piedi per terra.

Ben presto però le solide convinzioni e lo scetticismo dello sceriffo verranno messe a dura prova, quando quest’ultimo si imbatterà in un ragazzino che sembra essersi smarrito, e che afferma di chiamarsi H-7-25 (Cary Guffey) e di aver mancato l’astronave con i genitori naturalmente extraterrestri, così dopo che il piccolo alieno avrà dato dimostrazione pratica dei suoi poteri tutt’altro che terrestri, anche lo sceriffo dovrà capitolare di fronte all’evidenza.

Il problema e che anche l’esercito è sulle tracce del ragazzino, e tenterà ripetutamente di rapirlo, a causa di un marchingegno che permette al ragazzino di manipolare spazio e tempo, toccherà naturalmente allo sceriffo liberare a suon di sberle H-7-25, e fare in modo che possa riunirsi ai suoi genitori.

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Lo chiamavano Bulldozer, recensione

Lo chiamavano Bulldozer

In una cittadina ligure approda con la sua barca un ex-campione di football americano soprannominato durante i suoi anni di agonismo Bulldozer per l’imponenza del fisico. e l’abilità nello stendere in un sol colpo schiere di giocatori avversari.

Bulldozer però non ha voglia di ricordare i tempi andati, vuole solo riparare la sua barca in panne e rimettersi in viaggio, lasciandosi alle spalle il periodo delle competizioni sportive abbandonato a causa di una serie di delusioni che lo hanno visto scoprire partite truccate e intrallazzi vari, costringendolo così ad abbandonare un sport che amava, ma in cui non si riconosceva più.

Scoperta la sua identità un gruppo di ragazzotti locali, in procinto di tirare su una scalcinata squadra di football americano, cercano invano di convincere Bulldozer a fargli da coach, ma lui non ne vuol sapere di tornare in campo.

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