Giornata conclusiva del Festival di Cannes, anche quest’anno i film hanno di certo accontentato un pò tutti, dal cinefilo al semplice appassionato e quello che ha colpito di più oltre alla massiccia presenza di pellicole orientali, un trend che segue le ultime edizioni di molti altri prestigiosi festival, è la mancanza in concorso del cinema americano, limitata quest’anno al solo Doug Liman con il suo thriller-politico Fair Game, anche se Hollywood porta due anteprime fuori concorso di alto profilo come il Robin Hood di Ridley Scott e il sequel Wall Street 2-Il denaro non dorme mai di Oliver Stone.
Anche l’Italia si presenta sulla croisette con una sola pellicola in concorso, La nostra vita di Daniele Lucchetti, apprezzato alle proiezioni, ma considerato dalla stampa internazionale inferiore al più solido Mio fratello è figlio unico, anche se il protagonista Elio Germano entusiasma e si candida come miglior attore, poi ci pensa Sabina Guzzanti e il suo Draquila-L’italia che trema ad accentrare l’attenzione convincendo la critica ed entusiasmando la prestigiosa rivista americana Variety:
Anche per gli italiani abituati agli scandali del loro paese Draquila è un pugno nello stomaco…