Sei personaggi per sei volti di una Campania che vive sotto il giogo di un sistema criminale divenuto mezzo di sostentamento per un esercito di disoccupati e aspiranti camorristi, tutto ruota intorno all’illecito come stile di vita, alla violenza come moto perpetuo su cui ruotano le esistenze di una maggioranza purtroppo omertosa e incapace di liberarsi da una mentalità radicata da decenni di dominio incontrastato della criminalità organizzata.
Don Ciro (Gianfelice Imparato) è uno che si fa i fatti suoi e si da al galoppinaggio per i membri di un clan, che finiti in prigione necessitano che qualcuno si occupi materialmente delle loro famiglie, ma una sanguinosa faida lo lascia senza un padrone da servire e l’istinto di sopravvivenza prevarrà su una non più remunerata fedeltà.
Totò, Marco e Ciro sono i volti giovani in cerca di esempi da seguire, il primo è un tredicenne che sopravvive ai confini della legge e che ben presto si troverà di fronte ad una scelta da cui non si torna indietro, gli altri due sono teppaglia che tra droga e furtarelli scopriranno quanto spietato e feroce sia il mondo che tanto ammirano.