Recensione: Il bambino con il pigiama a righe

Anni ’40 Bruno, otto anni, al ritorno da scuola trova la sua casa in fermento, sembra dal gran movimento e dall’agitazione della madre che stiano per trasferirsi, in Bruno nascono le prime paure, l’allontanarsi da luoghi familiari e dagli amici lo preoccupa molto, e le sue paure si fanno reali quando parte e si ritrova in campagna in una grande ed inquietante casa isolata, senza nessun vicino con cui giocare. Ben presto la noia si farà strada nelle lunghe giornate del bambino e la curiosità lo porterà ad esplorare i dintorni, compresa quella “fattoria” circondata dal filo spinato oltre il bosco.

Le sue continue domande sulla strana fattoria che vede dalla finestra, abitata da delle persone che indossano dei pigiami a righe innervosisce non poco la famiglia di Bruno, la sorella Gretel sembra comunque non interessarsi molto del fratellino, la madre racconta storie su fantomatici campi di lavoro raccontategli dal marito ufficiale nazista, ma la curiosità di Bruno è forte e lo porta a fare la conoscenza di uno degli internati, un bambino della sua stessa età Shmuel, instaurera’ con lui una tenera amicizia che sfocierà in terribili conseguenze e nella scoperta di una crudele e sconcertante verità.

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Il bambino con il pigiama a righe: video, foto e intervista a Mark Herman

Venerdì uscirà in Italia, Il bambino con il pigiama a righe, il film Miramax, tratto dal premiato romanzo di John Boyne, che vuole offrire una prospettiva unica sugli effetti del pregiudizio, dell’odio e della violenza sulle persone innocenti durante il tempo di guerra.

Oggi, dopo il salto, vogliamo offrirvi le dichiarazioni del regista Mark Herman e una clip in anteprima, della storia di un amicizia tra Bruno figlio di un comandante nazista e Shmuel, un ragazzo ebreo imprigionato in un campo di concentramento, raccontata attraverso gli occhi del fantasioso ragazzo tedesco di otto anni, che viene tenuto all’oscuro della realtà bellica.

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Mark Herman: l’Inghilterra che sogna

Mark Herman, regista inglese dalla non prolificissima filmografia, classe 1954, studia cinema in due prestigiose scuole inglesi, la National Film School e la Leeds polytechnics, il suo primo lungometraggio Tutta colpa del fattorino (1992) è una commedia dai toni farseschi interpretata da Dudley Moore e Bryan Brown, un’opera sopra le righe, ben recitata, ma alla continua ricerca di un equilibrio, un film riuscito a metà, ma non dimentichiamo che è pur sempre un’ opera prima.

Già con la seconda pellicola, Grazie signora Thatcher (1996), Herman raggiunge quell’equilibrio tanto cercato, una commedia sul proletariato inglese che ha ancora voglia di sognare, una miniera chiude, molti lavoratori restano disoccupati, la passione per la musica, alcuni di loro suonano in una banda musicale, li porterà a realizzare un sogno, nonostante le traversie incontrate lungo il cammino.

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Il bambino con il pigiama a righe, trailer, galleria fotografica e sinossi

Oggi vogliamo parlarvi di un film (di cui vi offriamo, dopo il salto, il trailer e una galleria fotografica), che ha sorpreso per gli enormi incassi ai botteghini americani, seppur distribuito in poche copie: Il bambino con il pigiama a righe.

Il film racconta la storia di Bruno (Asa Butterfield), un bambino di otto anni figlio di un ufficiale nazista (David Thewlis) che, a causa della promozione del padre si deve trasferire a Berlino, dove non ha nessun amico. Bruno, disobbedendo alle indicazioni della madre (Vera Farmiga), esplora il giardino posteriore della casa e, nelle vicinanze, trova una fattoria, dove vive Shmuel (Jack Scanlon), un ragazzino che vive dietro il filo spinato. I due fanno amicizia e scoprono la tremenda realtà degli adulti.

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Incassi al botteghino: Twilight vince in Italia, USA e nel mondo

Esce e vola in testa alla classifica, facendo registrare l’incasso più alto di novembre sia in Italia, che negli States: stiamo parlando di Twilight. In America, l’incasso per i nuovi vampiri (70 milioni 553 mila dollari) supera quello dell’esordio di Quantum of solace (70 milioni e 400 mila dollari) e di Madagascar 2 (63 milioni 500 mila telespettatori) , mentre in Italia batte quello novembrino de La fidanzata di papà (2 milioni 559 mila euro) e di 007 (3 milioni 36 mila euro).

In Italia, la seconda posizione è ancora del cinepanettone con Massimo Boldi e Simona Ventura (1 milione e mezzo), la terza è della new entry Nessuna verità, la quarta di Changeling, che perde un posto, ma supera i due milioni e mezzo totali e la quinta è di Quantum of solace, che supera un totale di sei milioni e mezzo.

In America, il distacco tra il primatista e gli altri è ancora più netto e ne esce penalizzato Bolt. Il cartone animato, seppur distribuito in 200 copie in più incassa solamente 27 milioni di euro, piazzandosi dietro pure a James Bond, secondo che, con 27 milioni e 400 mila euro, supera la soglia dei 109 milioni totali. Crolla al quarto posto Madagascar 2, con 16 milioni (137 totali).

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