Infelici e contenti, recensione

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iIl bancario Aldo (Renato Pozzetto) è vittima di un incidente che ne cambia radicalmente la vita, da ex-sportivo si ritrova costretto su una sedia a rotelle, situazione che in fondo  non riesce ancora ad accettare, visto anche anche che la bella moglie Alessandra (Marina Suma) si sacrifica per lui rinuciando a tutto, vacanze e svago compresi.

Convinta dallo stesso Aldo a passare il Ferragosto in una località balneare, la premurosa Alessandra decide di affidare il marito alle cure di una casa di cura per disabili, ma una volta giunti a destinazione la camera prenotata risulta essere ancora occupata da Vittorio (Ezio greggio),  non vedente alquanto  vivace.

Vista la situazione Aldo consente di dividere la camera con Vittorio per una notte, visto che all’indomani l’uomo dovrebbe lasciare la casa di cura, ma quest’ultimo d’indole truffaldina e abituato a derubare gli altri ospiti, coinvolge l’ingenuo Aldo in un’avventura che li vedrà evadere dalla clinica per un viaggio alla volta di Sanremo in cerca di fortuna.

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Sapore di mare 2-Un anno dopo, recensione

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Versilia 1966, è di nuovo estate, e delle coppie della scorsa stagione ritroviamo Paolo (Angelo Canavacciuolo) sempre più innamorato dell’inglesina  Susan (Karina Huff), ma lei è a Londra e lui si ritrova incastrato con una fidanzata ben poco attraente ma molto ricca, scelta per lui dai genitori, ma Paolo ama Susan e parte alla volta di Londra per cercarla, non sapendo che Susan sta tornando in Versilia proprio per lui.

Il cacciatore di dote Uberto (Mauro Di francesco)  è pronto a sfoggiare tutto il suo repertorio di playboy da strapazzo per catturare qualche ricca signora in vacanza, dopo un tentativo fallito con la sensuale Tea (Eleonora Giorgi), Uberto adocchia Alina, la bella e giovane amante del commendator Parodi, sembra la preda perfetta, ma l’amore è dietro l’angolo.

Tea, per nulla ricca, in realtà ha le stesse mire di Uberto e schivato il fastidioso playboy, gioca le sue carte tra il commendator Parodi e il commendator Carraro, mentre Selvaggia (Isabella Ferrari) viene insidiata da Fulvio (Massimo Ciavarro), lo sciupafemmine di turno, il suo ragazzo Gianni (Gianni Ansaldi) verrà a sua volta corteggiato da Valeria (Anna Pettinelli) da sempre segretamente innamorata di lui.

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Sapore di mare: recensione

sapore-di-mare1965, un gruppo di ragazzi e alcune famiglie trascorrono un’estate sulle spiagge della Versilia, ci sono i nobili e pettegoli marchesini Pucci, Gianni l’intellettuale che pensa ai libri invece che alla sua bella ragazza Selvaggia (Isabella Ferrari), il classico e cinematografico romano de Roma Maurizio e l’adolescente con l’ormone a mille Giorgia.

Le famiglie invece come al solito saranno descritte per classi sociali, ci sono i ricchissimi milanesi Carraro, con Commendatore, signora e viziata prole al seguito, il playboy e viveur Felicino (Christian De sica) con la sua nuova fiamma, la bella inglesina Susan e l’eterno Peter Pan Luca (Jerry Calà), sempre in vena di scherzi e senza la benchè minima intenzione di crescere.

Mentre a rappresentare il sud la famiglia napoletana dei Pinardi, alla loro prima vera vacanza in Versilia, composta dagli apprensivi e iperprotettivi  coniugi Pinardi più due figli, la bella Marina (Marina Suma) e il timido Paolo.

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Massimo Ranieri: anima da cantattore

Giovanni Calone alias Massimo Ranieri nasce a Napoli il 3 Maggio 1951, quinto di otto figli cresce nel rione Pallonetto, in un quartiere popolare di Napoli, fin da piccolo impegnato a sbarcare il lunario con una serie infinita di lavori, garzone di bottega, fattorino, commesso e cantante ai matrimoni, nel 1964 viene notato dal talent scout Gianni Aterrano che lo spedisce in tournee negli Stati Uniti con il nome di Gianni Rock.

Nel 1966 Canzonissima, il nuovo pseudonimo Massimo Ranieri e la canzone L’amore è una cosa meravigliosa. Nel 1967 la vittoria al Cantagiro, nel 1969 partecipa al Festival di Sanremo e vince al Cantagiro con l’evergreen Rose rosse, singolo che spopola in Argentina, Spagna e Giappone. Il 1969 è l’anno del debutto cinematografico con il film Metello.

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Enrico Oldoini, un regista da cinepanettone

Il suo nome è legato a moltissime pellicole che, a parte quelle più recenti, hanno allietato le persone della mia età attraverso le riproposizioni televisive. Enrico Oldoini è regista e seneggiatore originario di Porto Venere.

Dopo aver frequentato l’Università a Roma, città nella quale si è trasferito all’età di vent’anni, si iscrive all’Accademia di Arte Drammatica; qui si dedica inizialmente allo studio della recitazione, ma ben presto comprende la sua vera vocazione.

Chissà da quanto tempo già studiava, osservandole, le persone, cercando il modo più efficace per raccontarcele e allo stesso tempo estremizzarne i tratti salienti e farci fare grasse risate. Il lavoro arriva presto, come sceneggiatore e soggettista: scrive infatti per Alberto Lattuada Così come sei (1978) con Marcello Mastroianni e Nastassja Kinski.

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