Non dire gatto, cortometraggio di Giorgio Tirabassi

Oggi per lo spazio cortometraggi ripeschiamo Non dire gatto, divertente corto scritto e diretto dall’attore romano Giorgio Tirabassi, protagonista delle fortunate fiction Distretto di polizia e Paolo Borsellino, mentre di recente l’abbiamo visto su grande schermo ne La pecora nera e nel corale Figli delle stelle.

Tirabassi ripesca una famosa e famigerata leggenda metropolitana di recente rivisitata anche da Salvatores nel suo Happy Family scegliendo come protagonisti Natale Tulli, già visto ne Il branco di Marco Risi e Roberto Nobile, altro volto noto della serie Distretto di polizia dove interpreta il poliziotto Antonio Parmesan.

Dopo il salto trovate il corto diviso in due parti che ricordiamo ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui un David di Donatello come miglior cortometraggio del 2001.

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Gomorra, recensione

Sei personaggi per sei volti di una Campania che vive sotto il giogo di un sistema criminale divenuto mezzo di sostentamento per un esercito di disoccupati e aspiranti camorristi, tutto ruota intorno all’illecito come stile di vita, alla violenza come moto perpetuo su cui ruotano le esistenze di una maggioranza purtroppo omertosa e incapace di liberarsi da una mentalità radicata da decenni di dominio incontrastato della criminalità organizzata.

Don Ciro (Gianfelice Imparato) è uno che si fa i fatti suoi e si da al galoppinaggio per i membri di un clan, che finiti in prigione necessitano che qualcuno si occupi materialmente delle loro famiglie, ma una sanguinosa faida lo lascia senza un padrone da servire e l’istinto di sopravvivenza prevarrà su una non più remunerata fedeltà.

Totò, Marco e Ciro sono i volti giovani in cerca di esempi da seguire, il primo è un tredicenne che sopravvive ai confini della legge e che ben presto si troverà di fronte ad una scelta da cui non si torna indietro, gli altri due sono teppaglia che tra droga e furtarelli scopriranno quanto spietato e feroce sia il mondo che tanto ammirano.

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Action Figures, Maradona e i miti da Mondiale

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Mondiali 2010 l’Italia esordisce con un pareggio contro un combattivo Paraguay, Capello siede sulla panchina dell’Inghilterra, ma quello che più ci ha colpito sono state le immagini di un redivivo e rinato Diego Armando Maradona in veste di flemmatico coach della sua Argentina, nazionale in cui esordì nel lontano 1982, anno della vittoria italiana ai Mondiali di Spagna, quell’Italia che due anni dopo adottò El pibe de oro regalandogli un periodo indimenticabile e il cuore dei tifosi napoletani.

Nonostante le vicissitudini a cui è andato incontro Maradona che lo hanno portato a rischiare più volte la vita per abuso di droghe, la storia di questo giocatore, le sue imprese sportive e il funabolico talento, sono entrate di diritto nell’immaginario collettivo di milioni tifosi e non, così anche il cinema prima con la biopic di Marco Risi Maradona la mano de Dios, poi con alcuni documentari tra cui Maradona di Kusturica, presentato dal regista serbo al Festival di Cannes 2008, hanno celebrato questa icona sportiva.

Quindi in tema con Mondiali di calcio 2010 e il ritorno di Maradona, dopo il salto vi proponiamo una serie di action figures rigorosamente a tema, con la più recente figure dedicata al campione argentino, e due serie dedicate rispettivamente ai miti del calcio e ai campioni azzurri. Tutte le figures in posa dinamica sono in PVC e alte 16 cm. Buon proseguimento.

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Maradona la mano de Dios, recensione

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Durante una festa di fine anno, siamo nel 2000, Maradona (Marco Leonardi)  durante i festeggiamenti ha un malore, quello sarà solo il sintomo finale di una vita spesa tra talento e sregolatezza.

Una serie di flashback ci permetteranno di ripercorrere la sua ascesa, l’infanzia, il talento incredibile e coinvolgente, le grande occasioni, l’Italia, per soffermarsi sull’nevitabile crollo con la droga, i mondiali dello scandalo doping, le amicizie nel giro della malavita.

Questo viaggio a ritroso nel tempo, con tanto di riflettori puntati sui lati oscuri  del grande campione, ci mostrerà anche la sua famiglia, le sue donne e la spinta che ne ha decretato la voglia di rinascita dopo aver sfiorato ripetutamente la morte, cioè l’onnipresente amore dei suoi tifosi e ammiratori, vedremo in special modo come dopo la sua permanenza a Napoli sia stato adottato dalla città a cui ha regalato grande calcio e due scudetti, e che lo ha trasformato in un vera icona partenopea.

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Premio De Sica 2009, tra i vincitori Boldi, Albanese, Argentero, Trinca, Bisio, Parenti e Risi

Massimo Boldi

Ieri al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato i premi Vittorio De Sica 2009 per Cinema, Cultura, Scienza e Società.

Per il cinema italiano sono stati premiati gli attori Antonio Albanese, Massimo Boldi, Gabriele Ferzetti, Jasmine Trinca, Giovanna Mezzogiorno, Claudio Bisio, Luca Argentero, il regista e sceneggiatore Neri Parenti, il produttore Alfredo Bini, ai registi Ilaria Occhini (per Mar Nero), Marco Pontecorvo (per Pa-ra-da) e a Marco Risi (per Fortapàsc).

Durante la cerimonia in cui è stato assegnato un premio alla memoria a Mike Bongiorno (ritirato dalla moglie Daniela Zucculi) e Massimo Ranieri ha fatto un discorso applauditissimo in difesa del teatro, Massimo Boldi, che poco prima aveva abbracciato calorosamente Christian De Sica, ha detto:

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Cinemed 2009, Montpellier Film Festival

affiche2009 []Dal 23 ottobrre al 1 novembre, la regione francese della Linguadoca-Rossiglione ospiterà, nella cittadina di Montpellier, la trentunesima edizione del prestigioso Cinemed 2009, festival cinematografico che dal 1979 si prefige lo scopo di promuovere il cinema prodotto nel bacino del Mediterraneo che comprende anche Mar Nero, Portogallo e Armenia.

la scorsa edizione ha dimostrato a suon di cifre l’importanza e l’eco internazionale che questa manifestazione può vantare, 270 pellicole, oltre duecento ospiti, concerti, mostre e forum, oltre centomila euro consegnati in forma di premi e riconoscimenti e picchi di oltre ottantamila presenze.

Quest’anno a rappresentare l’Italia, per la sezione documentari Fuori rotta di Salvo Cuccia, mentre per la sezione Panorama/lungometraggi Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, Fortapasc di Marco Risi e Giulia non esce la sera di Giuseppe Piccioni.

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Globo d’oro 2009: tutti i vincitori

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La stampa estera, nella suggestiva ambientazione di Villa Massimo a Roma, ha assegnato al cinema italiano i Globi D’Oro, riconoscimento nato nel 1959 che premia i film che danno una migliore conoscenza del nostro cinema all’estero.

Fra i film sono stati premiati Gomorra, come miglior film italiano (anche miglior fotografia ad Ex-equo con Vincere), Diverso da chi? come miglior opera prima, Gli amici del bar Margherita come miglior commedia, e Katyn come miglior film europeo.

Gli altri premi: Toni Servillo è stato riconosciuto migliore attore per la sua perfomance ne Il divo (che ha vinto anche per la sceneggiatura di Sorrentino), Giovanna Mezzogiorno migliore attrice per quella in Vincere; Marco Risi è stato premiato come miglior regista per Fortapàsc, mentre Marco Pontecorvo per Pa-Ra-Da è stato insignito del premio come miglior regista rivelazione. Mauro Pagani, compositore di L’ultimo pulcinella ha ottenuto il premio per la miglior musica.

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Premio alla carriera per Dario Argento e Pupi Avati

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In questi giorni alcuni dei nostri maggiori registi, tra cui Dario Argento e Pupi Avati,  riceveranno una serie di riconoscimenti a dimostrazione che il loro lavoro, con gli anni e l’esperienza, continua ad essere apprezzato in patria e come nel caso di Dario Argento anche a livello innternazionale.

Per quanto riguarda Dario Argento sarà lui quest’anno ad accaparrarsi il prestigioso premio Ischia Legend Award 2009, che gli sarà consegnato il 14 Luglio prossimo, durante la settima edizione del Global Film & Music Fest, evento che vedrà la partecipazione di molti ospiti prestigiosi, tra cui lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti e i registi Marco Risi, Fausto Brizzi e Francesca Archibugi.

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I film più volgari della storia del cinema

Per quanto riguarda la volgarità nei film bisogna prima decidere se quest’ultima è accettabile nel contesto e nelle situazioni in cui è inserita o se è meramente un basso e furbo escamotage per strappare qulche risata facile. Nel primo caso possiamo parlare di volgarità alla fine ben contestualizzata e necessaria, come quella dei gangster-movie di Scorsese, uno su tutti Quei bravi ragazzi , dove il turpiloquio in gergo irtaloamericano si è guadagnato all’epoca dell’uscita il titolo di film con più parolacce della storia del cinema, battendo un cult come Scarface con un conteggio finale di 246 tra insulti, imprecazioni e minacce varie.

Tra gli italiani in testa alla classifica si piazzano alcune performance viste nei vari cinepanettoni, dai doppi sensi a sfondo sessual-pecoreccio della coppia Boldi/De Sica, al re della parolaccia, il comico Enzo Salvi alias er cipolla, che riesce a competere con il repertorio di un altro campione della categoria, l’attore Tomas Milian, da guinness la sua performance da sboccato rapper in Natale in India.

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I mostri oggi, Fortapasc, Aria, Diverso da chi? Trailer italiani

Torniamo ad occuparci di trailer cinematografici, ma per una volta vogliamo dedicare l’intero spazio alle pellicole italiane: oggi vi offriamo le immagini di quattro film nostrani che usciranno prossimamente al cinema ovvero I mostri oggi, Fortapasc, Aria e Diverso da chi.

Cominciamo da I mostri oggi, il film che è stato definito il seguito de I mostri e I nuovi mostri. A dirigere i sedici episodi che prendono in giro i vizi e le paure degli italiani è stato chiamato Enrico Oldoini. Nel cast troviamo tra gli altri: Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli, Giorgio Panariello, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Carlo Buccirosso. Il film esordirà al cinema il 27 marzo.

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Vittorio, Manuel e Christian De Sica: la passione si chiama cinema

Spesso e volentieri il Cinemaniaco si occupa della storia, delle opere e della vita delle grandi famiglie legate da un unico comune denominatore: il cinema. Quest’oggi non potevamo esimerci dal rendere omaggio ad una grande famiglia italiana, che ha fatto dello spettacolo, della musica e del cinema per l’appunto, la propria esistenza, la propria missione. Uno style tutto partenopeo, che porta i nomi di Vittorio, Manuel e Christian De Sica.

Vittorio De Sica, figlio di un impiegato di banca, Umberto, col quale aveva un rapporto molto bello e forte, e al quale dedicherà il suo film, Umberto D., già durante gli studi di ragioneria , ottiene un piccolo ruolo in un film muto diretto da Giancarlo Saccon, Il processo Clemenceau del 1917.

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Carlo e Enrico Vanzina: fratelli del buonumore all’italiana

Fratelli di nascita, colleghi per professione. Sono Enrico e Carlo Vanzina, soprannominati i “fratelli della commedia italiana”, figli di Stefano, noto al grande pubblico come Steno, regista impegnato in prima linea negli anni d’oro della commedia all’italiana. Enrico e Carlo possiedono grazie al padre, una involontaria memoria storica che gli permette di ricordare il grande cinema in maniera privilegiata. Per i due, riportare a galla i ricordi del passato, non è solo un piacere ma addirittura un obbligo.

Andiamo a conoscere da vicino chi sono realmente i fratelli Vanzina, partendo dal primogenito di Steno, Enrico, nato a Roma il 26 marzo 1949, ottiene il “Baccalauréat” Francese al Liceo Chateaubriand di Roma nel 1966. Si laurea in Scienze politiche a Roma nel 1970, e nel 1971 ottiene una laurea in Sociologia alla Cattolica di Roma.

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Jerry Calà torna a vivere da solo

Il 28 novembre, Torno a vivere da solo. Protagonista del sequel cult Vado a vivere da solo è sempre Jerry Calà che, diretto nel 1982 dal regista Marco Risi, vestiva i panni di uno studente inconcludente e fuoricorso alle prese con una decisione campale: lasciare i genitori per cominciare a vivere per conto proprio, in una squallida mansarda. Prospettiva allettante per il sogno di “libertà”, ma che si rivela piena di imprevisti.

La commedia, che uscirà nelle sale la fine di novembre, è questa volta basata su una sceneggiatura dello stesso Calà e di Gino Capone. Il film riprende le vicende di Giacomo affermato agente immobiliare, che scappa da sua moglie Francesca, una napoletana approdata a Milano negli anni ’80 e dalla famiglia, in cerca di evasione dalla routine e dallo stress quotidiano.

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