Margherita Buy: sensibilità d’artista

Timida, riservata, quando è alle prese con qualche intervista il suo sguardo profondo e un pò sfuggente lascia trasparire una grande sensibilità mista a fragilità, magica commistione che l’attrice riversa nei suoi personaggi, sempre un pò nevrotici, fobici e alla perenne ricerca di punti fermi, questo è Margherita Buy, un’attrice istintiva che indossa il suo carattere come una sorta di armatura, trasformando qualche imperfezione caratteriale o punto debole in una stupefacente forza emotiva da cui trarre ispirazione per indossare ad ogni ciak la maschera della quotidianità femminile.

Margherita Buy nasce a Roma il 15 Gennaio 1962, la sua scuola sarà l’Accademia d’Arte Drammatica, dove conoscerà il futuro marito Sergio Rubini ed il teatro, che sarà la sua palestra attoriale fino all’esordio in tv con con il film Flipper con Christian De Sica e Alessandro Haber. L’esordio cinematografico risale invece al 1986 nel drammatico Una grande storia d’amore del regista Duccio Tessari.

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Recensione: Italians

Dopo una vita passata a contrabbandare, per una ditta romana, Ferrari rubate negli Emirati Arabi, Fortunato (Sergio Castellitto) decide di ritirarsi e sceglie come suo successore il giovane ed inesperto Marcello (Riccardo Scamarcio), cercando in due giorni e due notti di istruirlo sugli usi e costumi locali, e trasmettergli qualche trucco del mestiere.

Durante il peregrinare nel deserto, i due si avvicineranno e conosceranno a fondo nonostante il poco tempo a disposizione, ed un’amicizia forte sembrerà consolidarsi, e così tra imprevisti, posti di blocco, nottate brave, e gare di Ferrari nel deserto, Fortunato avrà la possibilità di raccontarsi al giovane amico e Marcello di mettersi nei guai ed imparare qualcosa.

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Giovanni Veronesi: un italiano vero

Giovanni veronesi è stato, negli ultimi anni, lo sceneggiatore più prolifico del cinema italiano, virtuoso della commedia, del suo talento si sono serviti i più grandi attori comici italiani, da Francesco Nuti a Massimo Ceccherini, da Carlo Verdone a Roberto Pieraccioni, sul novanta per cento, dei copioni campioni d’incasso degli ultimi dieci anni, c’è la sua firma.

Giovanni Veronesi, classe 1962, nasce a Prato, i suoi esordi nel cinema sono in veste di attore nel film di Pupi Avati Gita scolastica (1983), poi il lungo intermezzo come co-sceneggiatore insieme a Vincenzo Cerami di alcuni dei più grandi successi di Francesco Nuti, Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1987) e Caruso PasKosky di padre polacco (1988).

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Favino, Muccino, Santamaria, Vaporidis, Germano, un successo tutto italiano

Di cinema italiano se ne parla e se ne continuerà a parlare all’infinito. Sarà per la miriade di festival che il nostro bel Paese programma; da Venezia a Roma fino ad arrivare a Torino dove tra qualche settimana prenderà il via la seconda della ventiseiesima edizione del Torino Film Festival, diretta da Nanni Moretti.

Proprio in virtù del cinema di casa nostra, quest’oggi vogliamo dare lustro o perlomeno conto, a cinque giovani attori, chi più o chi meno emergenti, ma tutti sulla cresta dell’onda, che hanno fatto e continuano imperterriti a far impazzire le adolescenti, non solo partenopee, con le loro interpretazioni, a volte sarcastiche e perfino effimere, ma pur sempre di grande qualità.

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