Marigold Hotel, recensione in anteprima

Marigold Hotel è un titolo che lascia presagire poco: infatti, questo film ruota intorno a una residenza per la terza età a Jaipur, una caotica e assolata città in India, in cui il giovane proprietario sogna di trasformare l’hotel in un luogo migliore per un anziano (trasformazione ancora in corso quando i primi clienti si presentano alla residenza) che voglia trascorrere gli ultimi anni della propria vita in modo diverso.

Diverso è il termine più adatto, che compare metaforicamente addosso ai volti -oltre che sui vestiti, così diversi da quelli indiani, dei sette malcapitati che hanno la sventura di inaugurare l’attività dell’hotel-, che fin dalle prime immagini impone allo spettatore un sereno approccio a tutto ciò che è anticonvenzionale per un film (le frasi interrotte d’improvviso con cambi di scena netti) come per l’intreccio delle vicende personali dei protagonisti, mentre aleggia alla fine un tono lontanamente banale del classico happy ending americano.

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Marigold Hotel, clip in italiano e 19 immagini

Il prossimo 30 marzo arriverà nelle sale italiane, distribuito dalla 20th Century Fox, il dramedy Marigold Hotel, il nuovo film di John Madden che vede riunito un cast d’eccezione che include Bill Nighy, Maggie Smith, Tom Wilkinson e Judi Dench. In Gran Bretagna il film ha incassato oltre 4 milioni e mezzo di sterline posizionandosi al primo posto nella classifica del box-office inglese. Dopo il salto trovate la prima clip in italiano e 19 immagini.

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Dustin Hoffman regista per Quartet

Collider ci informa che l’attore premio Oscar Dustin Hoffman ha dato il via al suo debutto alla regia con l’adattamento di un’opera teatrale dal titolo Quartet. Il film sarà incentrato su un quartetto di celeberrimi cantanti d’opera inglesi che porteranno scompiglio  in una casa di riposo per artisti in pensione, che ogni anno organizza un concerto per reperire fondi.

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Becoming Jane-Il ritratto di una donna contro, recensione

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la giovane e volitiva Jane (Anne Hathaway) è la figlia del reverendo Austen (James Cromwell) che appoggia il suo desiderio di diventare una scrittrice contro il parere della madre (Julie Walters) che la vorrebbe presto sistemata con un bel matrimonio combinato. impegnata a far figli e frequentare salotti bene.

Jane è una ragazza che non crede nel matrimonio senza amore, e così comincia a frequentare e scartare alcuni uomini, alcuni dei quali proposti dall’impaziente madre, che la vorrebbe sistemata prima di rischiare di ritrovarsela zitella o peggio ancora accompagnata a qualche spiantato.

Purtroppo Jane rifiuta anche la corte di Sir Winsley (Lawrence Fox) figlio della facoltosa Lady Gresham (Maggie Smith) e partito d’oro, dando l’ennesimo gran dispiacere alla madre sempre più preoccupata, mentre Jane dal canto suo dopo aver conosciuto l’avvocato Thomas Lefroy (James McAvoy), in un primo momento stizzita dall’arroganza dei modi dell’uomo, comincerà ben presto a guardarlo con altri occhi.

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Tata Matilda e il grande botto, recensione in anteprima

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In una fattoria inglese durante la seconda guerra mondiale la signora Green (Maggie Gyllenhaal), in pena per il marito impegnato al fronte e che non da sue notizie da mesi, deve riuscire a portare avanti da sola la famiglia e con doti da vera equilibrista si occupa della sua chiassosa prole, Norman (Asa Butterfield), Magsie (Lil Woods) e Vincent (Oscar Steer), della fattoria e del suo lavoro in paese presso il negozio gestito dalla stramba signora Doherty (Maggie Smith).

Se tutto questo barcamenarsi non bastasse ci si mettono anche due spocchiosi cuginetti in visita da Londra, Cyril (Eros Vlahos) e Celya (Rosie Taylor-Ritson), che dovranno passare un periodo di tempo alla fattoria e con il loro atteggiamento arrogante causeranno la ritorsione dei tre padroncini di casa,  scatenando così una guerra senza precedenti.

Chiaramente per quanto abile e volenterosa la signora Green rischia il tracollo e proprio quando la situazione sembrerà troppo disperata per porvi un qualche rimedio, ecco che alla porta bussa la provvidenziale Tata Matilda (Emma Thompson), pronta ad utilizzare tutta la magia ed il polso necessari per riportare l’ordine nell’anarchia che ormai regna sovrana alla fattoria Green.

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Hook-Capitan Uncino, recensione

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L’avvocato Peter Banning (Robin Williams) e la moglie sono a Londra per presenziare ad una cerimonia di premiazione della nonna adottiva Wendy (Maggie Smith), la coppia ha portato con sè i due figli che mentre loro sono via vengono rapiti nel cuore della notte.

Il rapitore ha lasciato solo un  biglietto con tanto di pugnale a testimonare che è stato il famigerato Capitan Uncino (Dustin Hoffman) dell’Isola che non c’è ad aver preso i due regazzini, cosi l’avvocato Banning dovrà suo malgrado reindossare gli abiti di Peter Pan e con l’aiuto di Trilly, (Julia Roberts) tornata in città per aiutarlo, salvare i suoi bambini,.

Sull’isola Trilly avrà il compito insieme alla banda di amici di Peter di far ricordare a Banning il bambino che è stato, e la magia di cui era capace, ma l’impresa si rivelerà alquanto ardua, perchè Banning è alquanto recalcitrante e perchè Uncino, ansioso di pareggiare i conti, ha dato a Trilly solo tre giorni per riportagli il Peter Pan di un tempo.

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