Cinema post-apocalittico: i migliori 10 film

Il post-apocalittico, per il cinema di serie B e non solo, è stato un filone molto prolifico che nel corso degli ultimi cinquant’anni ci ha regalato un inquietante, ma anche catartico carico di ansie da fine del mondo, dal contagio zombesco all’incubo nucleare, dalla natura iraconda al cannibalismo, insomma c’è n’è davvero per tutti i gusti e fobie. Dopo il salto abbiamo cercato, non senza difficoltà,  di stilare una classifica con quei film che secondo noi meglio rappresentano il filone.

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Stake Land, recensione in anteprima

In un cupo scenario post-apocalittico gli Stati Uniti come li conoscevamo non esistono più, crollati di fronte ad una devastante epidemia di vampirismo che ha popolato l’intera nazione di mostruose aberrazioni assetate di sangue che cacciano in branco ed hanno sviluppato mutazioni genetiche che li hanno resi sempre più forti.

In questa nuova landa desolata popolata da vampiri, predoni, cannibali e sette religiose, alcuni superstiti cercano di sopravvivere provando a raggiumgere il Canada, ribattezzato New Eden, nuova terra promessa per chi soppravvivrà all’epidemia e alla follia di un’umanità tornata allo stato brado.

Seguiremo cosi il viaggio verso New Eden di due di questi superstiti ancora in possesso di un briciolo di umanità, il cacciatore di vampiri Mister (Nick Damici) e il suo allievo Martin (Connor Paolo) che persi genitori e fratellino, divenuti banchetto per un succhiasangue, si è unito a Mister che gli sta insegnando tutto ciò che conosce per cacciare e difendersi dai vampiri. Lungo il tragitto che i due percorreranno per raggiungere il confine canadese, la coppia incontrerà diversi personaggi che si uniranno a loro, una suora che ha subito violenza, una ragazza incinta e un ex-soldato.

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I bruttissimi, Speed 2-Senza limiti

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Oggi per I bruttissimi vogliamo segnalarvi uno dei peggiori sequel di sempre, e per farlo ci riferiamo ai famigerarti Razzie Award, le pernacchie d’oro, uno dei premi piu temuti, ma anche più opinabili di sempre, basti pensare che nelle nomination dei peggiori film troviamo L’uomo del giorno dopo di Kevin Costner, L’anno del dragone di Michael Cimino e Last Action Hero di John Mctiernan, insomma con le pellicole davvero inguardabili sfornate ogni anno, queste nomination ci lasciano davvero peplessi.

Nel caso di Speed 2-Senza limiti però non possiamo che essere d’accordo con i Razzies, visto che anche Keanu Reeves letto lo script  si è rifiutato di interpretarlo, sequel che vede tornare sia il regista Jan de Bont, che la protagonista femminile Sandra Bullock, che nell’ottimo primo capitolo guidava un autobus carico di esplosivo con timer tarato sulle 50 miglia orarie, scendere sotto quella velocità eqiuivaleva a morte certa per lei, l’agente SWAT Keanu Reeves e tutti i passeggeri.

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Open range-Terra di confine, recensione

open_range []Quattro cowboy, quattro mandriani che vivono la frontiera americana guidando e proteggendo i loro capi di bestiame, e seguendo un codice che il mondo moderno e la civilizzazione cittadina stanno lentamente cancellando.

Boss, Charley, Moss e Button tentano di rmanere ai margini, di continuare a vivere la loro vita senza lasciarsi coinvolgere troppo dal mondo che li circonda, ma i guai arriveranno comunque, e durante una delle tante soste nei pressi di una cittadina verranno provocati da una banda di malviventi capeggiata da un certo Baxter.

Il confronto causerà la morte di un apprendista e il ritorno alla pistola per Charley (Kevin Costner) che ha alle spalle un oscuro passato da pistolero. La guerra sarà presto dichiarata, sangue chiama sangue e il codice d’onore che ne ha scandito la vita li inviterà a regolare qualche conto in sospeso, con tutte le devastanti conseguense del caso.

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Recensione: The Guardian

Il veterano della Guardia Costiera degli Stati Uniti, il comandante Ben Randall (kevin Kostner) sta affrontando una crisi coniugale, il suo lavoro di addestratore si scontra quotidianamente con le richieste di sicurezza della moglie che ha deciso di lasciarlo capendo che forse il vero grande amore del marito è il suo lavoro.

Un lavoro importante che è una vera missione, putrioppo durante un’intervento in mare per salvare l’equipaggio di un peschereccio Randall perde tutta la sua squadra e la crisi diventa anche professionale.

Per ridare vigore all’ego e distrarre l’uomo dai sensi di colpa a Randall viene chiesto di addestrare un gruppo di giovani reclute, tra cui c’è lo spavaldo ed indisciplinato Jake Fisher (Ashton Kutcher). Randall con qualche riserva accetta l’incarico.

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